SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ad ogni azione corrisponde una reazione. Gaetano Sorge rispedisce al mittente le accuse di Giovanni Gaspari, che aveva bocciato l’atteggiamento degli albergatori in occasione dei Mondiali di Pattinaggio di settembre.

Il sindaco rinfacciava ai proprietari degli hotel di essersi accordati autonomamente con le nazionali partecipanti, scavalcando così il ruolo del Comitato Organizzatore che avrebbe dovuto fungere da tour operator. “E’ veramente spiacevole essere accusati di comportamento scorretto – dice il presidente dell’Assoalbergatori – quando da quell’evento la mia associazione è stata esclusa completamente. Il Comitato, come Gaspari ben sa – ha presentato alle nazionali un’ offerta maggiorata del 15-20% rispetto ai prezzi di listino degli stessi hotel. Poiché le nazionali non sono gestite allegramente, si sono rivolte ad altri tour operator o direttamente agli hotel per effettuare le prenotazioni a prezzi sensibilmente inferiori a quelli proposti dal comitato organizzatore. Da queste manifestazioni – prosegue – così come da tutti i pacchetti turistici che vendono in tutto il mondo, i tour operator ricavano una percentuale variabile, senza in alcun caso aumentare i prezzi di listino degli hotel , tranne che ci siano pacchetti con servizi particolari offerti gratuitamente. Nessun operatore si sognerebbe mai di aumentare i prezzi di listino degli hotel per massimizzare i guadagni. Si ottiene l’effetto opposto: la fuga dei potenziali clienti e una figura da dilettanti”.

Quindi ecco l’avvertimento, in previsione delle future kermesse: “Se non ci si vorrà rivolgere all’associazione Albergatori, nessun problema. Sarebbe forse meglio però rivolgersi ad uno dei tanti operatori turistici della zona, tutti molto professionali, che sicuramente si relazioneranno senza problemi, come avviene da decenni, con tutti gli albergatori che vorranno aderire ad un qualsiasi evento. Al contrario, qualora si vorrà chiedere la nostra collaborazione, siamo sempre a disposizione, anche solo come collaboratori. In fondo è il nostro lavoro, pensiamo di saperlo fare abbastanza e se chiamati non ci siamo mai tirati indietro”.