SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Da adesso tolleranza zero”. Così parlò il sindaco Gaspari durante il Consiglio Comunale del 10 dicembre scorso a proposito del nuovo regolamento per l’occupazione del suolo pubblico. Le nuove disposizioni obbligavano – e obbligano tutt’oggi – ad eliminare i gazebo sulla strada se gli esercizi non avessero garantiti la piena disponibilità dei servizi igienici per portatori di handicap e spazi idonei per i bidoni di raccolta differenziata (non inferiore al 3% della superficie utile lorda dell’insieme delle medesime strutture).
“Nonostante la durezza apparente, la città continua ad essere invasa da strutture annesse ad attività evidentemente non in regola con gli obblighi di accessibilità previsti”, denuncia la segreteria locale di Rifondazione Comunista. “Per questo motivo non abbiamo avuto alternativa, e siamo quindi stati costretti a produrre un esposto già inoltrato alle autorità competenti – Polizia, Carabinieri e Procura della Repubblica – affinché verifichino se le attuali occupazioni siano o no da ritenersi abusive vista la decadenza dei titoli concessori, se questa condizione è dipesa da una inerzia degli organi competenti alla verifica, e se si sono verificate improprie pressioni affinché i controlli fossero effettuati in tempi tali da non pregiudicare gli interessi di qualche selezionato esercente”.
Rifondazione denuncia quindi un mancato controllo da parte del Comune, nonostante gli ultimatum verbali e le buone intenzioni della vigilia. “Riteniamo che questo fatto abbia nociuto gravemente non solo agli esercenti in buona fede, ma anche e soprattutto alla credibilità di un regolamento già sbilanciato, anche ad una lettura indulgente, verso le esigenze della categoria. Resta il rammarico nel vedere confermata ancora una volta la necessità di arrivare ad estreme misure per ottenere la semplice applicazione delle disposizioni vigenti approvate dall’ente comunale. E’ già stato necessario l’ intervento della Procura sul tema in passato, con danni grandi per la categoria e per la città tutta; ancora una volta la politica si è dimostrata incapace di garantire i più elementari diritti di legalità e pacifica convivenza. Per quanto riguarda Rifondazione, non siamo disposti a tollerare ulteriormente che le regole siano applicate in maniera discrezionale e intermittente, in special modo quando queste garantiscono diritti essenziali come la libertà di accesso autonomo di tutti i cittadini agli esercizi pubblici”.
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Senza entrare nel merito della questione, che comunque credo ormai decisamente sbilanciata a favore di esercenti (solo alcuni) senza scrupoli, credo che quel tratto di strada che si vede nella foto sopra riportata, possa essere tranquillamente riaperto al traffico. Non si capisce perchè fu chiuso. Un tempo, forse, quando c’erano ancora i magazzini Gabrielli, sicuramente essendo molto più caotico, rappresentava un tratto molto trafficato che intralciava il traffico proveniente dalla stazione. Inoltre, forse, la neccessità di trovare un luogo dove far parcheggiare i numerosi motorini si prestava per quel posto congeniale. Ma oggi, dove i grandi magazzini e l’ex mercato… Leggi il resto »
Sono d’accordo con te. In effetti quel tratto di strada oggi potrebbe decongestionare parte del traffico del centroquel piccolo locale esterno padroneggia sul suolo pubblico e, seppur pagando la relativa tassa, si appropria della pubblica via e questo secondo me non è giusto. Spero che la Procura della Repubblica indaghi. Io sono del parere che simili attività debbano avere gli spazi necessari e ben definiti dalle norme vigenti. Insomma: chi autorizza un’attività di somministrazione di bevande ed alimenti su 3 metri quadrati non può in seguito dare certe autorizzazioni.
Ero presente in commissione, da semplice cittadina. E’ arrivato Sandro Assenti, ha detto la sua, tutti zitti. Questo il venerdi. Il Lunedi successivo in consiglio comunale si vota la deroga che consente a chi non ha rispettato lo statuto (come il locale di Sandro Assenti) di tenere il gazebo e le tende di colore bianco (non previste dallo statuto e alla faccia di chi invece il gazebo lo ha fatto rispettando il regolamento). Sicuramente il consiglio comunale avrà deciso in autonomia. Cito fatti , poi ognuno si fa la propria opinione.