SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Altri tagli in vista per il Comune di San Benedetto. La possibilità, sempre più concreta, è emersa nel corso della riunione di maggioranza di martedì sera, nella quale si è discusso del Bilancio di Previsione che approderà in Consiglio Comunale il prossimo mese di gennaio.

La cifra complessiva del risparmio si aggirerà attorno ai 900 mila euro e interesserà tutti i campi, fatta eccezione per i Servizi Sociali. Un’ulteriore spending-review resa obbligatoria dalla difficile situazione economica e che l’amministrazione Gaspari attuerà per impedire l’aumento della pressione fiscale cittadina.

Occhi puntati dunque sugli assessorati allo Sport, alle Attività Produttive, al Turismo e alla Cultura. “Non abbiamo fatto i nomi delle manifestazioni a rischio”, rassicura l’assessore alle Finanze, Fabio Urbinati. “La programmazione la attueremo prossimamente, qualunque discorso adesso è prematuro”. C’è però chi giura che l’ennesima sforbiciata rappresenterebbe la conclusione definitiva per il Musical Europa Festival, manifestazione che già l’estate scorsa scatenò innumerevoli polemiche. Una sorta di capro espiatorio, una copertina negativa, che la giunta cancellerebbe volentieri per non bissare attacchi politici, anche trasversali. L’ancora di salvezza potrebbe essere individuata in sponsor privati, decisi a finanziare una kermesse che, al primo anno, costò interamente 103 mila euro.

La notizia della rinnovata revisione della spesa arriva nei giorni in cui sul versante dei rifiuti è stato ufficializzato un incremento di 30 centesimi di euro per metro quadro sulla tariffa della Tres (ex Tarsu). La maggiorazione non verrà tuttavia intascata dai Comuni, ma esclusivamente dal Governo. “A noi non resta un euro, facciamo da tramite, i residenti lo sappiano”, aggiunge Urbinati.

Le amministrazioni sono strettamente legate alle decisioni di Roma. La stesura del Bilancio dipende infatti dalle comunicazioni dell’esecutivo guidato da Mario Monti. Un esempio su tutti? L’Imu. Gaspari e soci non sono ancora a conoscenza degli introiti reali dell’imposta, avendo finora eseguito i conti su mere valutazioni ipotetiche e non reali.