ANCONA- Sono ricorsi in Corte d’Appello il dottore Giuseppe Micucci e la strumentista Francesca Papetti, i sanitari condannati per lesioni personali nel 2011, per aver dimenticato una garza laparotomica nel ventre di una giovane mamma, dopo il parto cesareo. Nulla di fatto: per loro la corsa nel capoluogo non ha cambiato la sentenza. Negata anche le richieste della clinica privata di ridurre la provvisionale: dovranno versare quanto stabilito in sentenza.
Nel 2006 Pamela ha dato alla luce il suo primo figlio con parto cesareo, ma dopo l’intervento, sono giunte complicazioni e a seguito di accertamenti, si scoprì una massa tumorale che altro non era che una pezza laparotomica attaccata al suo intestino.
Appurato il danno, Pamela querela l’intera equipe responsabile di quell’intervento e al termine del processo nel 2011, il Giudice Giuliana Filippello condanna a 6 mesi di reclusione, Giuseppe Micucci e 2 mesi di reclusione anche Francesca Papetti, la strumentista (sospensione della pena subordinata al pagamento della provvisionale con i responsabili civili della clinica) assolvendo il dottor Francesco Paielli e Luigia Pompei.
Il 13 dicembre 2012 I sanitari incriminati, così come la clinica, sono ricorsi in sede d’Appello ma senza esito: la corte ha riconfermato le condanne stabilite due anni prima.
Due anni di processi sulla vicenda seguiti da Riviera Oggi (Credevano fosse un tumore e invece era una garza – Dimenticano la garza nel ventre, il secondo chirurgo si dichiara innocente – Garza lasciata nel ventre, processo in dirittura d’arrivo – Garza lasciata nel ventre, spuntano vecchie sentenze).
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