MONTEPRANDONE – “Un’ amministrazione che lascia davvero a desiderare e che finora ha operato scelte assai discutibili di cui molte assolutamente incomprensibili”. Non utilizza mezzi termini il consigliere di minoranza Jacopo Mozzoni, capogruppo di Monteprandone Libera, per descrivere la situazione politica a Monteprandone.

La prima stoccatina arriva subito con la denuncia della precarietà su cui si poggia l’attuale maggioranza in Consiglio Comunale. “E’ assurdo che per avere il numero legale la maggioranza debba sempre cercare qualcuno della minoranza al momento del voto. Vivono di espedienti, può una giunta lavorare bene in queste condizioni?”

Il giovane consigliere prosegue poi nella sua severa analisi verso tante decisioni operate dalla giunta Stracci. “Pensiamo al sottopasso in via Fosso Nuovo. Il Consind doveva completarlo poi sappiamo che fu il Comune a doversi accollare le spese per il suo completamento che ammontano a 300 mila euro. Avevamo proposto una mozione in cui chiedevamo di agire contro il Consind. Perché non l’hanno accolta? Perché hanno lasciato che il Comune spendesse i soldi senza la minima protesta verso questo mancato rispetto degli accordi presi? C’entrerà forse che al Consind molti hanno la stessa casacca politica di questa amministrazione? Si è mancato di rispetto verso i cittadini”.

Bordate pure sulla spinosa questione della “rotatoria della discordia” dove secondo Mozzoni si è al limite del credibile.

“Qui abbiamo assistito ad un autentico capolavoro di incompetenza. Sono riusciti a far pagare ai cittadini un’opera che quasi ovunque viene finanziata dalla Provincia che è l’ente competente, senza però ottenere in cambio quello che si sperava. Ricordate che dovevano fare lo svincolo della superstrada, visto che siamo l’unico paese della Vallata a non averne uno? Ricordate di quando si vaneggiava in merito alla costruzione di un centro commerciale nei pressi di via Scopa per bilanciare le spese sostenute per la rotatoria? Bene, nulla di tutto questo è stato fatto. Non se ne farà più niente col risultato che abbiamo pagato per un’opera che era sì indispensabile in quel punto ma non a costo di buttare soldi senza avere niente indietro. A rimetterci anche qui sono stati i cittadini. Se fossero stati soldi loro non si sarebbero mai avventurati in questa operazione”.

Mozzoni è duro ma non perde mai la lucidità di bilanciare queste critiche integrandole con alcune proposte portate avanti dal suo gruppo. “Ce ne siamo andati dal gruppo di Anna Maria Rupilli proprio perché avevamo ed abbiamo l’intenzione di fare un’opposizione propositiva e costruttiva. Abbiamo presentato alcune proposte mai prese però in considerazione. Avevamo chiesto di mettere in sicurezza la Bretella nella zona industriale del paese vicino al confine con Monsampolo ma ancora siamo in alto mare. E pensare che il Comune per questa ed altre opere sta pagando un mutuo di 1,9 milioni con i relativi interessi. Doveva esser pronta per giugno 2012, e invece? Siamo in alto mare. Tre anni di mutuo buttati al vento. Avevamo proposto l’idea del taglio dell’addizionale Irpef per due anni, idea bocciata subito. Ci eravamo opposti anche alla vergognosa modifica dello Statuto societario riguardante la distribuzione del gas. Ma vi rendete conto che è stato cambiato uno statuto di una società di cui fanno parte anche altri comuni che a loro volta hanno dovuto accettare le modifiche solo per sostituire persone scomode in ambito politico? Avete mai visto un ente che restringe l’oggetto sociale di cui è azionista di maggioranza?

La polemica riguarda la nomina di Nedo Tiburtini a Presidente della suddetta società che a dire di Mozzoni sarebbe stato promosso perché “non facente parte degli allineati, quindi destinato ad altro incarico”. Il capogruppo di Monteprandone Libera passa successivamente agli argomenti più scottanti, quali la realizzazione del parcheggio al centro storico e del centro anziani Pacetti.

“Qui abbiamo assistito a un vero e proprio disastro amministrativo. Hanno speso 500 mila euro pubblici per un’opera collegata malissimo. Non neghiamo che serva un parcheggio in quella zona, ma non lo si poteva concepire in un’altra maniera? E meno male che i soldi per l’ascensore sono stati presi da un fondo regionale. Per la posizione e i pessimi collegamenti quell’opera ha rappresentato nient’altro che un clamoroso sperpero di denaro pubblico. Per il centro anziani invece abbiamo speso un milione presi dalle casse comunali per realizzare un centro con pochissime stanze. Se non erro ci saranno otto camere da letto. Ma chi spende una cifra simile per cosi poche camere? In compenso ci sono dei saloni molto spaziosi che non so a cosa serviranno visto il numero basso di persone che ospiterà tale centro. Anche qui non siamo contrari alla realizzazione di un centro anziani. E’ un’opera che al paese serve ed ha un alto valore sociale ma non la si poteva concepire in maniera diversa, magari con altre stanze? Questa è un’altra prova dell’incompetenza di questa giunta”.

Tra l’ironico ed il serioso Mozzoni lancia infine accuse alla realizzazione dei due tratti di piste ciclabili rispettivamente sulla Salaria alle porte di Centobuchi e quella nella zona industriale del paese dopo il passaggio a livello. “Ma voi avete mai visto qualcosa del genere? Ditemi voi qual è il senso di costruire un pezzo di pista ciclabile con accanto una strada trafficata come la Salaria senza che abbia un inizio e una fine. Sono 50 metri di pista buttati lì a caso senza prosecuzione, mai vista un’opera del genere. Penso che abbiamo fatto ridere molti. Non parliamo poi dell’altro tratto vicino al distributore Tamoil dove hanno realizzato una pista che rasenta gli ingressi di molte fabbriche col risultato che pochissimi ciclisti ci passano per paura di essere travolti da qualche camion che tuttavia deve esporsi per vedere se arriva o meno qualcuno. Duecento mila euro male utilizzati”.