CONTROGUERRA – Prevista entro poche settimane l’attivazione della centrale a biomassa di Controguerra. L’impianto da un megawatt alimentato ad olio di semi e collocato nello stabilimento dell’ex Metalstampa, ha ottenuto tutti i pareri favorevoli delle autorità competenti in base alle predisposizioni di legge e si appresta ad essere una delle prime centrali operative tra quelle in progetto lungo la bonifica del Tronto.
Un iter che si è snodato nell’arco di diversi mesi e che, a detta del sindaco Mauro Scarpantonio, si è dibattuto a lungo nelle conferenze dei servizi con i vari enti coinvolti (Provincia di Teramo, Arta, Asl, ecc).
Il Comune da parte sua ha rilasciato il parere urbanistico favorevole all’impianto, ma il sindaco Scarpantonio prova a smarcarsi: “Abbiamo agito secondo le predisposizioni di legge, non potevamo fare altrimenti. Sulla base delle attuali leggi regionali e nazionali – aggiunge – i Comuni non hanno molto margine per muoversi e perciò, per una maggiore autonomia decisionale delle amministrazioni locali sulle biomasse, sarebbe necessario andare a modificare proprio quelle leggi a cui attualmente dobbiamo attenerci”.
E per un sindaco che lo scorso mese di settembre aveva sfilato con amministratori e politici nel corteo contro le centrali a biomasse organizzato a Colonnella dai comitati cittadini, ritrovarsi con un impianto realizzato sul proprio territorio comunale ha il sapore amaro della beffa e forse anche di una intrinseca contraddizione.
Scarpantonio paragona la realtà di Controguerra a quella di altri Comuni che hanno avuto una situazione simile, come Cepagatti e Vasto, dove sono sorti impianti a biomasse nonostante il parere negativo delle amministrazioni comunali.
“Abbiamo però cercato – aggiunge – e ritengo ci siamo riusciti, di rendere la centrale il meno impattante possibile, con una serie di accorgimenti e modifiche che non erano previste nel progetto iniziale”.
Tra le richieste dell’amministrazione Comunale accolte dalla società, l’utilizzo di un diverso tipo di marmitte per i motori, rispetto a quelle previste nel progetto, e l’applicazione di un biofiltro alla canna fumaria, con il convogliamento dei fumi sottoterra per un sistema di filtraggio che utilizza una serie di piante come l’erica. “Con questo sistema non ci saranno fumi all’esterno” assicura Scarpantonio. “Abbiamo modificato il progetto iniziale attraverso una discussione forte in conferenza dei servizi e tutte le nostre richieste sono state accolte per un impianto meno inquinante e impattante”.
La centrale, del Gruppo Molinari di Macerata, produrrà energia elettrica dalla combustione di olio di semi, proveniente da un impianto di spremitura di Fermo. A Controguerra non è la prima centrale a biomasse realizzata, in quanto era già presente dal 2010 sul territorio l’impianto a olio da un megawatt della Socabi (attualmente non più attivo) ma è certo che, con l’apertura del nuovo impianto, il dibattito sulle biomasse, già ampiamente vivace e sentito sul territorio, è destinato ad alimentarsi ulteriormente.
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Quelle di Colonnella, per il momento, siamo riusciti a bloccarle, ma su queste di Controguerra – purtroppo – non ho potuto fare nulla pur avendo molte frecce nel mio arco, ma non ho trovato la collaborazione dei cittadini di quel territorio, che se ne sono altamente fregati, e comunque il sindaco è stato – diciamo cosi – menefreghista…….
In riferimento al commento del sig. Giorgini ed alle centrali a biomassa che dovranno sorgere sul territorio di Colonnella per quel che mi risulta l’unico ricorso al TAR per bloccare i lavori è stato fatto dall’attuale amministrazione non ne conosco e non ne esistono altre.Tutte le chiacchiere e le scarne iniziative mosse da lei e dal suo comitato, sempre in relazione a Colonnella, non sono di particolare rilevanza e sono state effettuate tutte dopo le iniziative dell’attuale amministrazione……alquanto tardive e di nessun supporto.In aggiunta noto che il suo intervento oltre ad essere privo di riferimenti documentali è invece gonfio di… Leggi il resto »
Prima di tutto quando si risponde ad un post, si dovrebbe firmare con nome e cognome, e non essere anonimus. Comunque spiego la situazione, per chiarire il più possibile ai cittadini che leggono ( è quello che mi interessa di più) gli aspetti di questo impianto e delle osservazioni presentate: Il ricorso al TAR fatto dall’ amministrazione comunale conta come il due di coppe a briscola, in quanto la stessa amministrazione non solo ha autorizzato l’impianto, ma lo ha fatto senza aver partecipato alla conferenza dei servizi, – quindi per sentito dire – e non solo…… ma addirittura ha rilasciato… Leggi il resto »