Dal settimanale di Riviera Oggi numero 942 del 3 dicembre 2012
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Cloè, Symbol, Dorabella, I Love My Jeans, Bogart, Caffè Sambit. Sono alcuni dei nomi dei negozi che hanno chiuso, stanno chiudendo, o si sono trasferiti in qualche altra zona. Motivo? Contratti di affitto in scadenza e rinnovo con richieste eccessive per tanti di loro, per molti altri il non arrivare a coprire le spese con mensilità che si aggirano intorno ai 3 mila euro. Pochi, anzi uno solo in realtà fra tutti quelli che abbiamo sentito, si è spostato, almeno così ci ha detto, per allargarsi e per questo ha comprato un negozio che si trova sulla nazionale.
Le vetrine del centro sembrano ormai filiali di agenzie immobiliari note a San Benedetto, visto che ormai espongono solamente cartelli dei più svariati colori, con su scritto “Affittasi”. La situazione è grave e si percepisce in tutte le vie della città via Calatafimi, il corso, saltando più all’occhio in via Pizzi dove un lato della strada (quello destro procedendo per la direzione obbligatoria, ndr), che si potrebbe chiamare “Triangolo delle Bermuda” se non fosse un rettilineo, il commercio pare sia sprofondato, sia imploso all’interno dei locali, in quella desolazione che dà un negozio a luci spente e vuoto. Resistono, perché tra tasse ed eventuale personale è di resistenza che si parla, i negozi di proprietà in cui, fondamentale, il titolare lavora all’interno.
Per gli altri dopo le agevolazioni fiscali dei primi due anni dall’apertura, complice anche la crisi, che si somma a tasse, personale e affitto, la situazione è dura, le lamentele sono tante.
“Mi sposto in Piazza Ancona – ci dice la proprietaria del Caffè Sambit – abbiamo acquistato un locale, proprio qui dietro e usufruiremo dello spazio aperto, con molta probabilità, per mettere un gazebo. Allo scadere del contratto ci hanno chiesto un aumento dell’affitto e considerando anche lo stato dell’immobile un po’ datato e che ogni martedì e venerdì per il mercato dobbiamo togliere sedie tavoli ed ombrelloni, per poi riposizionarli, abbiamo deciso di fare l’investimento far crescere la nostra attività”.
“Io avevo un contratto 6×6 – commenta il proprietario dello studio fotografico Symbol – allo scadere del sesto anno ho deciso di acquistare il locale sulla nazionale (dove si è spostato ormai da mesi, ndr) perché avevo bisogno di più spazio”.
Il centro è sempre di più in “liquidazione”, nel senso che vengono liquidate le attività, quelle dei piccoli commercianti e per qualcuno il colpevole sarebbe l’Imu (Imposta Municipale Propria). Sembrerebbe infatti, secondo le voci che abbiamo raccolto, che i proprietari cerchino di rifarsi con con gli affittuari per ammortizzare la nuova tassa che lo ricordiamo, andrà pagata nella sua seconda tranche, entro il 17 dicembre. Non sappiamo con certezza se sia questo il vero motivo, ma il risultato è evidente. I negozi rimangono deserti all’interno e se non si abbasseranno gli affitti, in questo grave periodo di crisi, ci chiediamo se qualcuno avrà mai il coraggio di investire.
La situazione sembra diversa in via XX Settembre dove le attività sono in crescita, (dato legato al numero di negozi che aprono e non al movimento di lavoro che affronteremo in altra occasione, ndr) e gli investimenti, in più di una occasione, sono stati fatti da giovani.
Andando in giro per la città, passando per l’ex Piazzetta della Verdura che costeggia via Montebello e sotto il pontino del corso, ci chiediamo cosa stia succedendo alla città. Nel primo caso, il dissesto del pavimento da anni è nell’occhio del ciclone e la stampa non ha perso occasione di occuparsene, ma ancora bisogna attendere, nel secondo caso, il soffitto del pontino della ferrovia è stato danneggiato da infiltrazioni di acqua che gocciola regolarmente sui passanti, per non parlare dello stato di degrado visivo dei calcinacci cadenti.
Tra lo stato di abbandono di alcuni punti della città e tutto il discorso del caro affitti, ci domandiamo cosa ne sarà del futuro prossimo del commercio di San Benedetto.
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Domandatelo a Monti, Prodi Berlusconi Casini Fini e tutta la sacra corona unita dei politici con a capo Merkel, le multinazionali e le banche…..
Chissà perchè ci hai messo solo quelli del centro destra chiedilo pure a Bersani ( notizia letta oggi che vuole con se pure la Fornero) a Vendola a di pietro che in fatto di tassazioni e patrimoniali mi sembrano anche peggio se vinceranno. La mia replica non per difendere uno schieramente, ma per non essere un caprone, come quasi tutti gli italiani, che credono ancora ai partiti e alle ideologie. Esemplare il caso Bersani Renzi. Renzi che forse poteva rappresentere il nuovo non ha, vinto. Ha vinto Bersani perchè il partito ha detto di votare Bersani e gli ebeti hanno… Leggi il resto »
Bravissimo Ivano, condivido e scrivi la SACRO SANTA verita, che sia centro, destra, sinistra, nord ,sud ecc, tutti hanno partecipato a questo SCATAFASCIO e guarda caso le cose dal 2002 son andate peggio, da quando la BANDA PRODI, ci ha regalati all europa facendo cambio lira-euro a 1.927,36, per poi continuare con Berlusconi per il fatto che POTEVA avviare controlli a tappeto,per poi ad arrivare ad oggi.Bravo e complimenti Ivano. Osvaldo
A mettere le tasse sono buoni tutti, a rilanciare l’economia solo in pochi…
le imposte sulla proprietà dissanguano i proprietari i quali sono costretti per far fronte alle uscite a pretendere più entrate….la fine del commercio decreterà la fine di un’intera nazione…a Roma stanno chiudendo circa 200 attività al giorno….e così in tutta Italia…i consumi sono fermi….vedo un futuro veramente nero e una politica sempre più inattiva, incapace di fare discorsi seri e risolutivi….in anni passati, di questo periodo dell’anno le vetrine dei negozi erano piene di cartelli di richiesta di personale per far fronte ai frenetici giorni natalizi, oggi solo cartelli di liquidazioni totali…..
scusa sabri ma questa è una enorme sciocchezza: “le imposte sulla proprietà dissanguano i proprietari”. Tanto che i proprietari preferiscono tenere i negozi sfitti per anni, pagandoci le stesse imposte, pur di non affittarli a prezzi ragionevoli. Se c’è qualcuno che non è proprio dissanguato questi sono i proprietari, scusa, ma proprio non esiste stà cosa. Se un proprietario si dissangua fa sempre in tempo a vendere e incassare (magari meno del valore, ma comunque incassa). Se un negoziante non ce la fa chiude e sta a casa. Qua i dissanguati sono i piccoli imprenditori ed i loro dipendenti, non… Leggi il resto »
sono in disaccordo Daniele..basta dire che i negozi sfitti e anche quelli affittati stanno rivedendo il canone di locazione..molti proprietari stanno rinegoziando l’affitto e te lo dico con cognizione di causa….tieni anche presente che là dove un locatario porta in detrazione il suo affitto come spesa il locatore ci paga irpef e imu….del resto non esiste che uno Stato non dittatoriale imponga ai suoi cittadini di dismettere o vendere a basso prezzo i propri immobili….
Certo che se la lettura di un fenomeno del genere continua ad essere quella di “è colpa di Monti, di Berlusconi, di Prodi o di Bersani” siamo ridotti proprio male. Eppure il fenomeno è molto più semplice della lettura che se ne dà. Il centro sambenedettese è in mano alla speculazione che strozza le imprese e i piccoli commercianti richiedendo canoni irragionevoli. Chi aveva grosse risorse, invece di investire nelle attività produttive, si è rifugiato nella rendita. Non c’entra niente il cambio dell’euro, come non c’entrano (direttamente) le tasse. C’entrano indirettamente, perchè si sarebbe potuto prevedere, ad esempio, un sistema… Leggi il resto »
Daniele secondo me questo è un caso di mercato che si autoregola: vedi, quando le attività commerciali vanno bene ed i consumi sono forti, i locatari chiedono canoni più alti per il vantaggio di avere una posizione che favorisce quell’attività. Quando i consumi calano si abbandonano i locali e così, i proprietari, se non vogliono tenere sfitto dovranno abbassare i prezzi, al massimo quello che è da combattere sono i “cartelli degli affitti” che fanno si che tutti preferiscano restare sfitti piuttosto che abbassare i prezzi (concordo con te con un tassazione maggiorata per gli sfitti, e secondo me aiuterebbe… Leggi il resto »
I commercianti dovrebbero riunirsi ed abbandonare il centro in massa, vediamo poi se questi signorotti continuano a pretendere rendite assurde sugli affitti e riversare sugli esercenti qualunque tassa!
max68..questo che auspichi tu è una vera sciocchezza…è dal medioevo, con la nascita del borgo che il commercio si sviluppa nel centro di una cittadina….adesso tu vorresti far morire il centro…con esso morirebbe l’intera economia sambenedettese….
confrontiamo gli incassi di un bar del centro e di un bar di periferia…solo allora potremo giustificare il canone di affitto un pò più altro….ci sono negozi in centro che è vero che pagano un affitto un pò più alto ma con gli incassi che ricavano dalla propria attività ci “mangiano” più famiglie….questo vorrà pur dire qualcosa…
Te credo che nessuno affitta, preferisce lasciarli sfitti a volte!
Quanto pagano di tasse sull’affitto? Se non pagano, prima di poterli sfrattare passano anni (e nel frattempo non pagano nè gli affitti arretrati nè quelli durante la richiesta di sfratto fino all’esecuzione effettiva!E per ogni richiesta si deve sborsare circa 300 euro! Esperienza personale, non ditemi che non è vero!)Devono pagare i lavori per rimettere a posto un locale quando l’inquilino se ne và! Adesso ci stà pure l’IMU! Conviene?