SAN BENEDETTO DEL TRONTO- Anche in tempi di crisi e recessione economica la solidarietà degli Italiani non si assopisce. Anche quest’anno per sostenere la lotta alle malattie genetiche scendono in campo i supermercati Simply, IperSimply e PuntoSimpy.

Sabato 1 Dicembre alle 21.15 presso il Teatro della Parrocchia di San Filippo Neri è andata in scena la commedia in vernacolo Sambenedettese dal titolo “Un giorno in ospedale”: l’intero ricavato sarà devoluto a Telethon per la ricerca sulle malattie genetiche. Il contributo di 10 € permetteva l’acquisto di una “Telethon card”. Telethon è una fondazione che dal 1990 ha la mission di curare le malattie genetiche rare attraverso il finanziamento della ricerca biomedica.

Quest’anno è l’undicesimo anno di collaborazione tra Telethon ed il gruppo Simply e in tutti questi anni ci sono stati risultati importanti; grazie alla ricerca attualmente esiste la possibilità concreta di un futuro migliore per tanti bambini, colpiti da malattie genetiche.

Dal 2002 ad oggi il gruppo Simply Italia ha raccolto oltre 10 milioni 200 mila euro negli oltre 1.500 punti vendita; un grande risultato ottenuto grazie alla clientela e allo spirito di squadra del gruppo.

Lo spettacolo in vernacolo “Un giorno in ospedale” si è inserito nel programma che ogni anno viene organizzato a livello locale per sensibilizzare la cittadinanza alle donazioni a favore di Telethon.

Il gruppo Simply Italia offre ai propri clienti diverse modalità per partecipare alla raccolta fondi in favore di Telethon: si può donare nei supermercati PuntoSimply, Simply, IperSimply direttamente in cassa aggiungendo un contributo di 1 o 5 euro alla spesa, inoltre, per sostenere la ricerca si può acquistare una shopper solidale della linea dedicata a Telethon con la nuova frase di Mark Twain.

Lo spettacolo è stato realizzato grazie alla compagnia teatrale “Fuori di testo” che ha voluto ironizzare sulla precarietà dei nostri ospedali, in cui c’è carenza di posti letto, di dottori, d’infermieri e si è costretti a fare i “viaggi della speranza” per essere curati.