ASCOLI PICENO – Pena ridotta a 8 anni di reclusione per Giulio De Angelis, imprenditore cinquantenne di Monteprandone, accusato di abusi sessuali ai danni di sue tre dipendenti. Questa la decisione della Corte di Appello di Ancona, rispetto alla sentenza di primo grado che prevedeva una condanna a 12 anni di reclusione, emessa dal Tribunale di Ascoli Piceno nel novembre 2010.

La prima denuncia a carico di De Angelis arrivò nel 2007, quando una delle sue dipendenti raccontò ai Carabinieri di aver avuto alcuni rapporti sessuali con l’imputato, aggravati da molestie e costrizioni. Successivamente altre due dipendenti fecero lo stesso. L’uomo, difeso dall’avvocato Daniele Bertaggia del Foro di Ferrara, ha sempre sostenuto la sua innocenza, ma le accuse sono gravissime: violenza sessuale, lesioni personali, violenza privata e reati commessi in continuazione e con l’aggravante delle minacce e dell’abuso di autorità. De Angelis avrebbe, infatti, minacciato di licenziare le tre dipendenti, oltre alla ferma intenzione di mettere nei guai i loro congiunti che lavoravano in alcune aziende della zona, di cui egli era socio.

La vicenda delle violenze sessuali creò un forte contrasto all’interno dell’asset societario della ditta di Monteprandone, degenerata successivamente nella rottura definitiva tra i soci. Uno di questi diventò il testimone chiave dell’inchiesta, e questo gli costò la tentata estorsione di 2 milioni di euro, da parte di un gruppo di pregiudicati siciliani, aggravata da minacce di morte in caso di rifiuto, e dall’intimazione a ritirare le denunce contro De Angelis, relative alla vicenda delle molestie alle tre dipendenti. De Angelis venne arrestato dai Carabinieri di San Benedetto del Tronto il 6 settembre del 2010, in quanto mandante. In manette finì anche Marco Valentini, cinquantatreenne all’epoca dei fatti, imprenditore ascolano, ritenuto dagli inquirenti come l’intermediario tra le parti, ed il gruppo di pregiudicati siciliani. La custodia cautelare venne convalidata dal Gip del Tribunale di Ascoli Piceno, Carlo Calvaresi, su richiesta del Pm, Ettore Picardi.

La Corte di Appello di Ancona, in ottemperanza alla sentenza emessa per il reato di violenze sessuali a danno delle tre donne, ha inoltre convalidato una provvisionale di 50 mila euro, da corrispondere ad ognuna delle vittime in questione, nel frattempo costituitesi parte civile ed assistite dall’avvocato ascolano, Alessandro Angelozzi. E’ stato riconosciuto un risarcimento anche ai due soci dell’imprenditore di Monteprandone e al consigliere di Parità della Provincia di Ascoli Piceno.