SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Esattamente una settimana dopo gli scioperi e le proteste di Cigl e Cobas (al quale hanno partecipato molti loro “colleghi” da tutta italia), gli studenti sambenedettesi provano a farsi sentire. Questa mattina, 22 novembre, il liceo scientifico “Benedetto Rosetti” di San Benedetto è stato occupato dagli studenti.
Occupato, a dir la verità, è un termine inesatto. Come ci informa Riccardo Boaretto, rappresentante d’istituto, “La preside Fazzini ha dato l’ok per la sola autogestione, a patto che duri fino alla giornata di sabato. La polizia ci ha informato che fino alle 18 non interverrà, ma se rimaniamo dentro prenderanno provvedimenti.”
Gli alunni – quindi – possono fare autogestione, e di fatto sarà un’autogestione prolungata. Nel caso non si rispetti il “coprifuoco” si avrà una vera e propria occupazione e la polizia potrebbe intervenire.
“Questa – continua Boaretto – è praticamente una prima volta. E’ da tanto tempo, forse dal 68’, che qui al liceo non si non fa una cosa del genere. Abbiamo una grande occasione. Non dobbiamo prenderci in giro, non siamo qui per urlare ‘Rivoluzione’, ma per fare una protesta concreta.”
Perché i ragazzi del Liceo Scientifico hanno operato tale protesta? Guido Benigni, altro rappresentante d’istituto, ci ha spiegato le loro motivazioni: “Stiamo svolgendo un’assemblea organizzata da noi ragazzi: discuteremo così almeno fino a sabato. Protestiamo per diversi motivi: non abbiamo ancora ricevuto fondi di istituto per i corsi di recupero né per le gite – che tra l’altro abbiamo pianificato a settembre”.
Ci sono naturalmente implicazioni con la politica, sia locale che nazionale: “Parleremo della riforma Profumo, di cui tutti conoscono le conseguenze ma nessuno si occupa. Al presidente della Provincia Piero Celani stiamo chiedendo un incontro da mesi, e nonostante abbia un ufficio qui al Liceo Scientifico non è mai venuto a parlare, né ci ha mai invitato – noi glielo abbiamo chiesto fino alla settimana scorsa”.
Il liceo si trova anche di fronte al Municipio di San Benedetto, e Benigni rivolge un invito al sindaco Gaspari: “Se verrà a trovarci, forse costruiremo un dialogo. A loro diciamo che è stato ricostruito metà liceo scientifico, ma l’altra metà cade a pezzi. Invece se guardiamo l’ala destinata all’Utes (università della Terza Età, ndr), vediamo che sono forniti di strumenti tecnologici e di avanguardia, mentre noi non abbiamo neanche le tendine né la carta igienica”.
La protesta è condivisa (o comunque non ostacolata) dal corpo docente. La preside Fazzini ha dato la propria approvazione affinché si svolga una co-gestione fino a sabato prossimo: “Sì, i professori partecipano con noi: chi voleva fare lezione fa lezione, gli altri (la maggior parte) partecipano ai dibattiti. Queste riunioni serviranno a stilare un documento ufficiale – condiviso da studenti, professori e personale scolastico – da mandare alle istituzioni. Vogliamo farci sentire, e solo uniti potremo farlo in modo proficuo. Spero che la nostra protesta non passi inosservata”.
Lascia un commento
Sinceramente mi rattrista alquanto vedere queste proteste vintage. Nell’era del web 2.0 e dei social network occupare una scuola per fare un’assemblea organizzata mi sembra anacronistico, per non essere critico potremmo definirla appunto Vintage in ricordo del ’68. Nell’era dei flash-mob organizzati con i social network, della Primavera araba partita via twitter mi dispiace vedere che gli studenti di San benedetto sono legati ideologicamente a format vecchi di 50 anni. Per carità i problemi citati dai ragazzi esistono e sono reali ma ormai i documenti ufficiali non si stilano più con assemblee in palestra, fate un blog di denuncia di… Leggi il resto »
Scusami Alessandro, pur condividendo quello che hai scritto, mi permetto di farti notare una cosa che erroneamente viene detta da moltissime persone, ovvero che la Primavera Araba si sia sviluppata grazie all’utilizzo dei social network, purtroppo non è cosi, in quanto in quei paesi l’utilizzo di questi strumenti e ancora molto basso e la rete è quasi sempre controllata, è vero invece che noi così come tutto l’occidente abbiamo preso conoscenza di quanto stesse accadendo in quei paesi grazie proprio a Twitter e Facebook.
E’ solo una precisazione che mi ha suscitato il tuo commento.
Le primavere Arabe, ma anche Occupy saranno anche cominciata sul web o meno, ma quello che è sicuro è che si sono realizzate nelle piazze, si le piazze tanto vituperate. Anche le assemble, in alcune casi permanenti, sono state fatte nelle piazze. Capisco che ora va di moda buttare fango su chi ha il coraggio di scendere in piazza invece che fare l’indignados su Facebook , ma a mio avviso è proprio nel momento in cui abbiamo smesso d’incontrarci, di confrontarci e alcune volte di scontrarci (dialetticamente s’intende) viso a viso che abbiamo perso il nostro ruolo di cittadini diventando… Leggi il resto »
Se leggi i miei altri commenti capisci perchè l’ho definita anacronistica.
Speriamo che questa iniziativa serva a qualcosa, di solito non amo questo genere di proteste, purtroppo per molti diventa solo un occasione goliardica fine a se stessa.
Forse vi sfugge la difficoltà che hanno oggi gli adolescenti ad esprimere un qualcosa di autonomo, intrappolati come sono fra una società – oserei dire – “geriatrica” (tutte le leve di comando sono in mano a adulti da 50 anni in su) e la realtà virtuale dei social networks et similia. So benissimo come vanno queste cose. Fra un po’ – con i rigori invernali e l’approssimarsi delle feste e delle valutazioni quadrimestrali – tutto rientrerà nella normalità. Ma ugualmente mi piace che facciano qualcosa che dimostri la loro vitalità, il loro prendere coscienza. Sono armi obsolete? Lo diciamo noi,… Leggi il resto »
Galie se per loro esprimere una forma di protesta è la prima volta, mi domando a che punto sia finito il livello dell’educazione scolastica! In America a 14 anni i ragazzi mettono in vendita sugli store le loro prime APP per pagarsi l’università, e noi stiamo alle “prime volte”? Poi permettimi di smentirti perchè mi chiamarono nel 2009 per parlare (proprio al liceo scientifico) del Web 2.0 e delle opportunità dell’Open Source, ma a quanto pare è servito a poco. Pure certi professori che ho avuto io al Liceo usavano le tue stesse parole, mi viene da pensare che faccia… Leggi il resto »
…scusa il mondo, l’amministrazione comunale e questi ragazzi se non danno retta ai tuoi saggi e razionali consigli. Colgo l’occasione per dire/ribadire a te e al commentatore qui sotto (netolo) che so benissimo che questa non è certo una forma di protesta originale e produttiva. Finirà come tante altre. Volevo solo dire che a 15 anni non si ha la testa che si ha a 40 anni e magari ci sono ragazzi più svegli nel resto del mondo (bisogna poi vedere, tuttavia, in che percentuale superiore ai nostri) ma, insomma, sono pur figli di questa Italia sgangherata e io non… Leggi il resto »
Hai ragione che non bisogna dargli addosso chiedendogli di essere quello che non sono i loro genitori, infatti la Scuola dovrebbe mettere tutti i ragazzi nelle condizioni di essere migliori dei loro genitori in maniera indipendente dalla propria estrazione sociale e culturale. Io non credo che nel mondo ci siano ragazzi più svegli degli Italiani (perchè in quanto a furbizia pochi ci battono) credo che sia incanalata male, non verso modelli costruttivi quanto più verso modelli elusivi. La Scuola deve essere capace di stimolare gli studenti ad utilizzare la propria furbizia verso i modelli più edificanti e costruttivi.
La protesta fatta in questi termini è non solo anacronistica ma anche immatura. E me ne dispiaccio che provenga da una scuola importante, a cui tengo particolarmente, e che nei miei pensieri dovrà contribuire a formare la futura classe dirigente del nostro paese. A me pare solo l’occasione per fare qualche giorno di festa. Sono certo che c’entri molto l’ideologia che è alla base di essa, e che probabilmente spinge anche i più inconsapevoli ragazzi ad aderire a questa azione sostanzialmente improduttiva. Sono per la scuola pubblica, e resto ancora convinto, ma se i ragazzi fanno queste azioni, perdendo di… Leggi il resto »
Sono proprio ora qui in piazza ad Alba Adriatica ad attendere che mia figlia rientri dal Liceo dopo la prima giornata di “occupazione”. Ragionando col “cuore” del 50enne sono d’accordo in tutto e per tutto con Galie che mi pare di capire sia pressappoco della mia generazione (tra l’altro io sono di SBT). Dall’altro canto do ragione anche af Alessandro85 perché comunque non ha torto. Come al solito ci troviamo a dover scegliere e discutere di situazioni in cui noi tutti come cittadini e sopratutto i nostri figli devono subire mancanza, colpe e conseguenze letali di una classe politica scempia,… Leggi il resto »
Signor Toni61, scappare è certo una via da percorrere e che fa gola (spesso ci rifletto io stesso), ma se invece non si riuscisse a sensibilizzare i cittadini sullo strumento più potente che c’è in democrazia cioè il voto? Se in all’estero si sta meglio non è perchè forse eleggono politici migliori della media dei cittadini? Perchè invece noi eleggiamo il peggio, trovandoci di fatto in una Peggiocrazia (cit. Zingales)? Lei stesso si lamenta dei politici che abbiamo, ma si ricordi che ce li abbiamo messi noi… I Berlusconi e Prodi non sono per caso stati eletti con regolari elezioni?… Leggi il resto »
Caro Alessandro, Mi fa piacere che tu (scusa se ti do del tu ma dalla sigla credo tu abbia qualche anno meno di me e quindi mi permetto) creda nello strumento del voto e nella sua potenza di cambiare le cose. Potrei dirti di mille situazioni che nella realtà (purtroppo) smentiscono e non rendono credibile questo potere. Credimi, ho dato il voto a chiunque nel corso del tempo, dalla destra alla sinistra passando per il centro. Non c’è niente da fare. Le cose non sono cambiate…..anzi si: sono peggiorate. Eri piccolo ma ricordi lo scandalo della c.d. “Prima repubblica”? È… Leggi il resto »
Ma guarda che il fatto stesso che continui a votare ti fa onore, e ben venga votare nuovi orizzonti politici, fa parte della democrazia…. Ma magari più persone avessero cambiato idea sul voto come te! Il porblema è proprio in quelle persone che non puniscono i disastri della politica perchè siedono allo stesso tavolo, o, peggio ancora, sperano di sedercisi un giorno…. Ma attenzione molti posti al tavolo sono stati tagliati e qualcosa dovrà cambiare per forza…
è solo un metodo per non andare a scuola,non c’e niente di rivoluzionario
“Abbiamo una grande occasione. Non dobbiamo prenderci in giro, non siamo qui per urlare ‘Rivoluzione’, ma per fare una protesta concreta.” Carissimo bellapenoi se tu leggessi l’articolo forse ti saresti accorto che gli studenti di questo sono consapevoli .Non condivido le opinioni che ho letto , da dentro la situazione è ben diversa da quella che immaginate, e vi posso garantire che si è discusso ampiamente dei pro e dei contro e se volevamo dei giorni di festa ci accontentavamo delle assemblee autogestite fino a sabato che la preside ( scritto nell’articolo) ci ha concesso , ma non lo abbiamo… Leggi il resto »
bravi ragazzi, fatevi valere, si pagan le tasse proprio per avere qualcosa in cambio dallo stato , l’abbiamo fatto tutti
in un modo o in un’altro
solo che ci guastiamo con l’età
“ma sempre nel rispetto del prossimo”
Fate un blog in cui riportate tutto quello che non vi piace, intervistate esperti del settore su come trovare delle soluzione hai problemi che avete individuato, fate un progetto, presentatalo a chi di dovere e se non vi danno retta andate da Working Capital (che ha premiato 2 anni fa con 20.000 € un progetto del genere, il blog della Maestra Giusi), fate una start-up no profit, magari patrocinata da qualche ente. Vi assicuro che oltre a risolvere i problemi avreste anche un bel progetto editoriale da mettere sul curriculum. Vedete è una questione di approccio al problema: ci si… Leggi il resto »
Da studente che le ha vissute recentemente queste occupazioni, il 95% di chi aderisce, aderisce per fare baldoria e per perdere lezioni e ore di scuola. Sono pienamente d’accordo con i commenti di Alessandro84. Sicuramente non cambieranno nulla con una occupazione di questo genere, nessuno ci fara più di tanto caso e tutto tornerà come prima
Forse nella tua scuola è stato così , ma non potete sparare giudizi così a zero senza aver vissuto questi giorni nella scuola. Quindi le tue sono supposizioni e il fatto che tu non creda di poter cambiare questa situazione mi dimostra sempre di più quanto il nostro futuro sià nero e terribile , perchè quando i giovani perdono i propri sogni e ideali forse siamo giunti veramente al capolinea…
E’ difficile cambiare utilizzando strumenti che in passato hanno postato a ben poco. La Scuola necessità di una profonda revisione per essere al passo con i tempi, ed è assurdo chiedere questo con format vecchi di 50 anni. Su ragazzi, potete e dovete fare meglio di così se volete cambiare qualcosa.
Essendo un’alunna del liceo e vivendo la questione in prima persona posso affermare che: -non è una scusa per non andare a scuola altrimenti si poteva benissimo stare a casa a dormire -se si parte col presupposto che la cosa non funziona è gia inutile di suo. Molte persone che sono entrate e uscite da quel liceo hanno vissuto i problemi che si sono posti molto tempo fa ma ciò che non è chiaro è questo:piu si va avanti e più la questione peggiora. Se oggi non ci facciamo sentire, la situazione peggiorerà e io(sono anche del pensiero che se… Leggi il resto »
*disinteresse,scusate l’errore ma la stanchezza si fa sentire.
Brava Telu!
Sono con te!
Sono con voi giovani.
Condivido la tua linea di pensiero, ma da ex-studente del liceo (e che forse ha qualche decade più di te) ti dico che se volete davvero raggiungere l’obiettivo dovete “inventarvi” qualcosa di nuovo. Adesso siete sui media e avete un’opportunità d’oro per far vedere di che pasta siete fatti. Fare un’autogestione serve a portare l’attenzione sulle tematiche a voi care, ma non si risolveranno automaticamente. Serve un passo in più. Come dicevo ad un tuo collega qualche commento fa, serve un progetto, quest’autogestione devi portarvi a definire un progetto per migliorare la situazione che deve essere il punto di partenza… Leggi il resto »
Da ex studente che le occupazioni le organizzava, pur senza essere un santo – non credo esista diciassettenne a cui non piace divertirsi – ricordo che quelle esperienze furono di grande stimolo e ricche di laboratori ed attività utili. Trovammo un’ottima sponda con gli insegnanti che furono disponibili a organizzare attività inconsuete e tenute rigorosamente fuori dai programmi scolastici. Dopo diversi giorni di occupazione, non ricordo affatto si sia registrato alcun tipo di problema, ma la comunità scolastica era più coesa, la consapevolezza era cresciuta, ed eravamo diventati tutti un pò più “grandi”. Si cresce anche così, tutt’altro che giorni… Leggi il resto »
Caro Daniele, a parte l’esperienza di vita che può darti un’autogestione, rimango del parere che sono iniziative che rientrano solo nell’ambito della protesta e raramente portano a risultati concreti. Ad esempio ricordo uno sciopero (se non ricordo male era il 1999) contro il 3+2 di Berlinguer, sciopero che sia ben chiaro rifarei tutt’ora in quanto molto contrario a questo tipo di riforma che ha ucciso l’università italiana, ma che con il senno di poi ti dico che non è servito a nulla. Rimane una protesta come mille altre in Italia, manca sempre quel seguito che possa essere preso in considerazione… Leggi il resto »
Caro Alessandro, le esperienze di lotta sono sempre formative. Sempre. Anche quando apparentemente non portano al risultato sperato, chi le porta avanti cresce. La lotta è crescita, l’indifferenza involuzione. Certo che se poi uno è felice dell’occupazione solo perchè può eccedere in direzioni tutt’altro che utili, e non è in grado di cogliere la sfida che l’occupazione lancia alla propria condizione, ovviamente l’esperienza è improduttiva. Ma vale anche per la didattica: se mentre l’insegnante spiega tu non sei attento, non diremmo certo che le lezioni sono inutili, eppure gli studenti distratti o disinteressati non sono mai mancati. Credo molto nella… Leggi il resto »
Condivido pienamente con Daniele la positività dell’esperienza di vita che gli studenti devono fare traendone comunque qualcosa di buono. Tornò però sul fatto che quando una società civile non da spazio e penalizza quello che dovrebbe essere un cardine base per il futuro come la scuola, peraltro (lo ripeto e sottolineo) dando ogni giorno prova concreta e tangibile di scarsità di proposte alternative e pensando solo al modo di massacrare il vivere civile con tasse, inettitudine dei servizi, diseguaglianza sociale, nessuna sicurezza, lavoro ridotto a brandelli e chi più ne ha più ne metta…… Beh scusate ma le nozze coi… Leggi il resto »
“Caro toni61, tu dai colpa allo Stato, che chiaramente non è esente da colpe, ma ti ricordo che lo Stato siamo NOI! Siamo noi che eleggiamo CHI è lo Stato, perciò facciamoci un esame di coscienza sul perchè siamo arrivati a questo punto (non siamo certo esenti da colpe). Poi ti vorrei ricordare un episodio deplorevole della scuola Italiana cioè il boicottaggio dei test PISA ed INVALSI. Una volta che si avvia un’iniziativa al’insegna del “merito” per determinare quali siano le migliori scuole in Italia e il posizionamento dell’Istruzione italiane tra i paesi dell’area OCSE. Lo scandalo è vedere i… Leggi il resto »
Appunto Alessandro. E chi ha creato questo circolo vizioso in cui un dipendente pubblico quale è un insegnante deve vedersi il posto garantito e cerca di creare caos e boicotta le iniziative tese alla meritocrazia per ” confondersi tra la folla” e continuare a vivere tranquillo senza colpo ferire? Se i sindacati anziché diventare una casta occulta al pari dei partiti avesse mantenuto e sviluppato una vera posizione in difesa dei lavoratori ONESTI e corretti, anziché difendere a spada tratta chiunque avesse approfittato del privilegio di essere dipendente (specie se pubblico) perché fonte di voti e consensi oggi forse saremmo… Leggi il resto »
Credo ancora nelle risposte democratiche, ma ricordati che non è la democrazia a non funzionare ma è quello che vogliono i cittadini che è terribile…
Da alunna del liceo scientifico B. Rosetti posso affermare che quello che molta gente crede riguardo alla nostra occupazione è assolutamente errato. Indubbiamente ci sono persone che prendono tutto questo come un’occasione per saltare la scuola, ma ci sono anche studenti che questa iniziativa l’hanno partorita, nutrita e che ora per ora tentano di portarla in porto. Durante le nostre assemblee né giochiamo a carte né ci grattiamo le pulci, bensì abbiamo tentato di organizzare le nostre attività in modo che ogni studente possa decidere a cosa dedicarsi, e contemporaneamente è sempre acceso un dibattito a cui ognuno, liberamente, è… Leggi il resto »
Leggi i miei precedenti sul tema e capirai qual è il punto debole della vostra iniziativa.
Negli ultimi vent’anni gli studenti che hanno affrontato proteste di questo tipo sono stati ogni volta abbandonati a loro stessi. Partiti con molto entusiasmo, sono arrivati dopo 5,6,7 giorni stanchi a dover “desistere”. Se la prima notte erano in cinquanta ad occupare, la seconda erano quaranta, la terza 20, la quarta 10. “Morta” così la protesta, i partecipanti hanno imparato – sulla loro pelle e mettendoci la loro faccia – di essere soli. E quella solitudine se la sono portata dietro a lungo, ripetendone lo schema una volta approdati alla maturità. Io dico che è ora di interrompere questo circuito,… Leggi il resto »
Io credo che gli studenti che credono nella protesta debbano cercare di appassionare e responsabilizzare un po’ di più quelli che sono disinteressati, che vogliono fare baldoria e che sono disillusi. Ma soprattutto spero che mettiate sempre in discussione le vostre idee confrontandovi apertamente con chi non la pensa come voi. Sono d’accordo con Daniele quando parla di insegnanti mossi da motivi sindacali, ragazzi non fatevi inculcare idee non vostre perchè chi vuole queste proteste molto spesso ha convenienze strettamente personali e si fanno scudo su di voi, ricordo che qualche anno fa a seguito dell’occupazione della facoltà di Ingegneria… Leggi il resto »