SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato della dirigente del settore sport e cultura Renata Brancadori in relazione agli articoli apparsi in data 20 novembre 2012 relativi alla lettera della dipendente Maddalena Papalino sull’incendio verificatosi in piscina
“Il 26 ottobre scorso, alle ore 20,45, si è verificato negli spogliatoi femminili della piscina comunale un principio di incendio scaturito da un asciugacapellli. I dipendenti comunali Filippo Del Zompo e Maddalena Papalino sono prontamente intervenuti e, in conformità a quanto previsto dalla procedura di emergenza, hanno messo immediatamente in sicurezza l’apparecchio con gli estintori a disposizione.
In merito alle informazioni comparse sui giornali, anche sulla scorta della relazione fornitami dal responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione del Comune ingegner Nicola De Angelis, va precisato che: il phon che è stato causa del principio di incendio era regolarmente omologato; il fumo nero e sottile a cui si fa riferimento si è propagato in prossimità dell’apparecchio elettrico ma rimanendo limitato all’interno del locale; i dipendenti intervenuti si sono mossi in conformità a quanto previsto dalla vigente procedura di emergenza e a quanto hanno appreso in occasione di diversi corsi di formazione a cui hanno partecipato, in particolare quelli tenuti dall’ing. Nicola De Angelis il 28 e 29 maggio 2009 e la prova di emergenza ed evacuazione effettuata presso la piscina comunale il 22 ottobre 2012.
L’ impianto elettrico della piscina è conforme alle disposizioni legislative vigenti sulla base delle dichiarazioni di conformità rilasciate dalle ditte chiamate ad interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria succedutesi nel corso degli anni; l’impianto è regolarmente dotato di interruttori differenziali (salvavita) di adeguata sensibilità e di impianto di messa a terra; l’efficienza di tali dispositivi era stata testata solo alcuni giorni prima da un organismo terzo abilitato e risultano, ad oggi, regolarmente funzionanti.
Il principio di incendio è avvenuto non per corto circuito ma per contatto di parti in plastica del phon (forse per guasto o a seguito di atto vandalico) con la resistenza iridescente interna e le mascherine di protezione sarebbero state inutili in quanto il rischio che si ha in presenza di fumo è legato all’anidride carbonica che, in uno spazio angusto o a fronte di una esposizione prolungata, può essere assorbita dall’organismo. Nel caso in questione, la combustione è avvenuta per un breve periodo e su uno spazio ampio, senza, pertanto, rischio di contaminazione dell’aria
Tutto ciò dimostra quanta attenzione l’Amministrazione dedichi alla sicurezza del complesso natatorio sul quale, peraltro, è intervenuta più volte negli ultimi anni per effettuare manutenzioni, oltre a vigilare costantemente sulla qualità delle acque e la sanificazione degli ambienti. Si aggiunga infine che, con delibera di Giunta n. 228 del 15 novembre scorso, è stato dato il via libera ai lavori di adeguamento dell’impianto richiesti dall’Asur, al fine di mantenere gli attuali elevati livelli di qualità nell’erogazione di un servizio così importante per la cittadinanza”
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Adesso mi aspetterei gli adeguati provvedimenti nei confronti del dipendente che evidentemente sembra non averla contata giusta. Vediamo se questa Amm.ne ha le p…
Caro “dottor” Seawolf: una persona che viene urgentemente trasportata in autoambulanza dall’ospedale di S. Benedetto all’ospedale specializzato di Fano (in camera iperbarica) secondo la Sua personalissima ed obiettiva opinione, dovrebbe anche essere punita ??? Alla faccia della sua forte umanità …
EIIII…… SEAWOLF le p…. come dice Lei le dovrebbe avere chi ha in mano la sicurezza antincendi e le verifiche periodiche sui materiali che , a causa di grandi utilizzi, dovrebbero avere una periodica visita per eventuali interventi. . Il PHON in oggetto sicuramente ha dei problemi , aveva dei problemi, problemi gravi visto l’elevata fumosità che ha cagionato.. La Papalino ha raccontato la versione vissuta, e l’aver vissuto un periodo di tempo in una camera iperbalica, possiamo ritenere le sue condizioni critiche, spero che Lei sig Seawolf sappia a cosa serve una camera iperbarica , altrimenti è come sparare… Leggi il resto »
Senza voler parteggiare per nessuna delle due parti, qui abbiamo una dirigente che minimizza l’accaduto (in pratica si sarebbe avuto solo un principio d’incendio con pochissimo fumo) ed una dipendente che sostiene praticamente il contrario (sarebbe addirittura rimasta a tal punto intossicata dal fumo da dover essere portata a Fano e messa nella camera iperbarica)…
Ripeto, senza voler prendere le parti di nessuno, da cittadino sambenedettese posso chiedere un minimo di trasparenza e di chiarezza su quanto realmente accaduto negli spogliatoi della Piscina Comunale???
La replica di Maddalena Papalino alla dottoressa Renata Brancadori “Volevo replicare all’articolo del 21/11/2012 in base all’articolo 8 del 4/6/2008 sul diritto di replica “Incendio negli spogliatoi della piscina …” Se il salvavita è a norma come dice la dirigente Dottoressa Renata Brancadori perché allora Papalino è dovuta salire sopra ad una panca dello stesso spogliatoio ed aprire il quadro elettrico e staccare la corrente? Infatti dalla relazione scritta dal mio collega Del Zompo Filippo si legge ciò “Ho chiesto alla mia collega di prendere la chiave per aprire lo sportello della scatola elettrica per togliere corrente ai phon”. Relazione… Leggi il resto »
Per sdrammatizzare (neanche tanto).
Abbiamo una burocrazia statale che utilizza ancora termini quali “Signoria Vostra”.
Roba da feudalesimo…appunto.