SAN BENEDETTO DEL TRONTO – C’erano una volta gli ospedali di San Benedetto Del Tronto e Ascoli Piceno? Ancora non ci è dato saperlo. Quella che invece è ormai asserita è la mutazione organizzativo/strutturale ed infrastrutturale che si vuol attuare nei confronti di entrambi i presidi.

Rivoluzione controindicativa e deleteria secondo il Cimo. Il Coordinamento Sanitario dei Medici Ospedalieri prospetta un futuro in cui l’assistenza sanitaria presso l’Area Vasta 5 prenderà una piega sempre più condizionata dal precariato dei servizi e del personale.

Il segretario regionale Luciano Moretti ribadisce per l’ennesima volta, tramite i canali intercomunicativi dei media, l’eccessiva inquietudine ed angustia dell’intero sindacato nei confronti dei nuovi piani di Area Vasta approvati lo scorso 31 luglio.

“Noi concettualmente non saremmo nemmeno contrari all’ospedale unico – Precisa Moretti – Ma non accettiamo la nuova metodologia operativa ed organizzativa che si vorrebbe imporre ai due presidi ed in particolar modo ai vari reparti terapeutici. Faccio un esempio. Diciamo che ad Ascoli il reparto di neurologia disponga di 15 posti letto. Lo stesso vale per San Benedetto. Unificare i due ospedali accorpandoli sotto un unico tetto equivarrebbe a dire che il nuovo reparto di neurologia dovrà essere fornito di almeno 30 posti letto, dato che statisticamente il bacino d’utenza delle due città presenta una richiesta di tale portata. Invece, si prospetta un ospedale unico che per lo stesso reparto contempli meno posti letto. E questo discorso vale anche per altri reparti”.

Oltre al mancata salvaguardia delle esigenze  sanitarie di tutta la cittadinanza che andrebbero appunto minate causa l’incompletezza dei reparti, già di per loro condizionati da apparati medico-tecnologici non sempre all’avanguardia e da personale costretto a turni di lavoro stressanti, ciò che manda Moretti su tutte le furie è l’assenza di trasparenza da parte delle istituzioni locali sull’argomento.

“Nessun sindaco dell’Area Vasta 5 ha espresso con chiarezza la propria approvazione o meno ai nuovi Piani dell’Area Vasta, preferendo l’astensione imposta dai partiti di cui fanno parte. Vogliamo che venga messa nero su bianco l’intera struttura dell’ospedale unico: come sarà organizzato, quali reparti ci saranno, come verrà veicolato il personale e quanto sarà…”.

Ora come ora molti malati che soffrono di una patologia vengono spostati per essere curati in altri reparti che magari niente hanno a che vedere con il loro male, proprio perché non ci sono abbastanza posti letto. Per il Cimo, questa situazione andrebbe a peggiorare in quanto l’ospedale unico è concepito per ridurre ulteriormente i posti letto di reparti quali cardiologia, neurologia, otorino, ortopedia.

“In questo modo gran parte dei malati si rivolgerà ai privati con conseguenti maggiori spese – prosegue Moretti – I medici stanno proclamando lo stato di agitazione, minacciando di non votare più né per Spacca né per Mezzolani né per il direttore dell’Asur, Ciccarelli. Siamo pronti allo sciopero qualora servisse”.