La disoccupazione, nel settembre 2011, era all’8,8%, oggi è al 10,8%: +2%. Ed è prevista all’11,4% nel 2013.

Il Prodotto interno lordo crollerà nel 2012 del 2,3%, e forse qualche punto in più, e nel 2013 sarà ancora contrazione: l’Istat stima -0,5%.

La spesa privata per i consumi sta subendo un altro tracollo dopo quello degli anni scorsi: sempre l’Istat la stima al -3,6% nel 2012 e -0,9% nel 2013.

A mio parere tutte le stime “tragiche” per il 2013 saranno presto riviste al ribasso: perché il sistema applicato dal governo Monti su dettato della Bce, Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale non potrà che condurre ad un peggioramento dell’economia nazionale.

Addirittura, nonostante la Nuova Inquisizione Tecnocratica abbia individuato nel fantasmagorico rapporto Debito/Pil lo stregone del tempo, le previsioni per il 2012 lo individuano al 127% circa, ben superiore al 120% di un anno prima e nuovo record storico dell’Italia Repubblicana.

Eppure, di fronte a questa tragedia, vi diranno che sono mali da affrontare. Vi tratteranno come bambini stupidi, sfruttando il vostro senso di colpa cattolico che, si sa, garantisce la salvezza solo attraverso l’espiazione dai peccati. Curano l’influenza con il vaccino per il morbillo, state peggio, ma vi fidate del dottore perché ha un camice, la laurea ed è persona educata.

Usciamo fuori dai numeri: i vostri figli faticheranno ancor di più a trovare lavoro; le tasse sulle vostre imprese non diminuiranno; sanità e istruzione costeranno di più.

Nulla migliorerà, nonostante dichiarazioni sempre più allucinate parleranno di luci in fondo al tunnel.

Il Fondo Monetario Internazionale, nell’ottobre 2011, prevedeva per l’Italia un Pil positivo, +0,3%, per l’anno in corso. Previsioni bruscamente cancellate pochi mesi dopo, perché l’Austerità è dolorosa, e allora, ad aprile, ecco la previsione del Fmi: -1,9%. Poi scesa a -2,7% a settembre. Lo stesso è avvenuto per le previsioni per il 2013: da +0,5% (ottobre 2011) a -0,3% (aprile 2012) fino all’attuale -0,7%. Facile prevedere cosa accadrà d’ora in poi.

Perché la ricetta del dottore è la stessa: surplus di bilancio pubblico, quindi impossibilità di far scendere le tasse; tassi di interesse sui titoli pubblici decisi dal mercato; impossibilità di fare investimenti pubblici produttivi fuori dai vincoli di bilancio; impossibilità di usare politiche monetarie proprie di una qualsiasi nazione libera. Purtroppo il dottore non conosce altro.

Non è dato neanche ribellarsi: la favola dei Tre Porcellini ci insegna che le capanne di paglia, quale è l’Italia oggi, non resistono come le case di mattoni, quale non siamo più.

Le case di mattoni saranno forse edificate, ma noi abiteremo fuori, all’addiaccio: dentro ci sarà un Orco, il super-commissario europeo, che deciderà per il nostro Parlamento-fantoccio, ridotto ad uno Stato coloniale. Con la sola differenza che il Parlamento-fantoccio sarà utile per alimentare lo show business: interviste ai giornali, presenze ai talk show televisivi, scandali e  guerricciole buone per saziare l’interesse morboso dei tifosi.

E il drago, anzi, Mario Draghi, un banchiere che il Potere ha messo sopra la Politica, può permettersi di trattare milioni di persone così: “Tassi di interesse elevati sono la più efficace fonte di pressione sui governi refrattari alle riforme. (..) È per questa ragione che insistiamo affinché vengano rispettate le condizioni severe che abbiamo posto”.