SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Aprirsi ad est. Giovanni Gaspari la considera la ricetta giusta per rilanciare un turismo morso sempre più dalla crisi economica. “Mireremo la nostra politica a settori specifici, non bisogna più sparare nel mucchio”. Ecco allora la strizzata d’occhio ai russi, capaci di quadruplicare gli arrivi in Riviera rispetto agli anni scorsi e di inaugurare, attraverso la task-forse delle passate settimane, una sorta di patto per il futuro.

I numeri sul movimento turistico del 2012 a San Benedetto del Tronto generano dei sorrisi a metà, valorizzati dal boom riscontrato dal settore extra-alberghiero, formato tra le altre cose da agriturismi, ostelli e campeggi: +15,4% di arrivi rispetto al 2011 (ovvero la quota di turisti che approda in città) e +11,9% di presenze (la moltiplicazione degli arrivi per il numero di giorni di permanenza) nel periodo gennaio-agosto, a cui segue un +17,25 di arrivi e un +15,5% di presenze tra giugno ed agosto. Bene anche le percentuali degli alloggi non soggetti a rilevamento Istat, che l’amministrazione comunale ritiene comunque sottostimate: +7,3 di arrivi e +3,2 di presenze.

I grattacapi nascono semmai di fronte allo studio del rendimento di alberghi e residence. Tra gennaio ed agosto il calo degli arrivi si è attestato al -2,4% (-2.772 persone dal 2011), mentre quello delle presenze al -5,9% (circa -38 mila). Poche novità nella successiva stagione calda, capace di segnalare un +3,9 di arrivi, ma un -5,6% di presenze (-32.132). Tradotto: diminuisce sempre più il periodo di vacanza dei turisti, che optano per il cosiddetto mordi e fuggi. “Le ragioni – spiega l’assessore al Turismo, Margherita Sorge – sono da attribuire alle difficoltà economiche e ad una metamorfosi delle abitudini generali, che sembra aver abolito i periodi lunghi”.

La Sorge tuttavia esprime soddisfazione, ricordando come le previsioni fossero decisamente più negative: “La fotografia non è a tinte fosche, bensì confortante. I miei non sono toni trionfalistici, ma mi sento legittimata a sostenere che la politica del nostro territorio sta dando i primi frutti. Questo serva da stimolo; il talento dei nostri operatori ha fatto la differenza”.

Il successo dell’extra-alberghiero, accostato ai dati ottenuti dall’intera Provincia di Ascoli Piceno (+1,64% di arrivi e +0,74 di presenze), lascerebbe supporre una resa superiore dell’entroterra, a svantaggio della Riviera. “Per via della crisi ci è venuto a mancare l’afflusso del ceto medio-basso. Non siamo gelosi dei trionfi altrui – taglia corto Gaspari – noi siamo felici se gli altri crescono. Di vino in vino, CiBorghi, Sinfonie di Cinema sono appuntamenti importanti che promuoviamo a tutto campo. La gente va chiamata, poi una volta qui gli operatori devono giocarsi la partita”. Dal canto suo, invece, la Sorge precisa che “ben il 70% delle strutture extra-alberghiere poggia su terra sambenedettese”.

“TURISMO ANCORA TROPPO STAGIONALIZZATO” L’afflusso turistico complessivo nei tre mesi estivi recita un +6,4% di arrivi (152.559) ed un +0,8% di presenze (1 milione 469 mila unità), a fronte di un +1,6% di arrivi ed un +0,2% di presenze nella fascia inverno-primavera dell’anno in corso. “E la prova di un turismo ancora troppo stagionalizzato”, aggiunge l’assessore. “In ogni caso i margini di miglioramento sono ampi, con manifestazioni sportive, come i mondiali di pattinaggio, e congressi che hanno di gran lunga migliorato i risultati di settembre e ottobre”.

GASPARI ELOGIA SPACCA “Se i dati regionali fanno ben sperare il merito è soprattutto del Presidente Spacca”. La pensa così Gaspari, che esalta la decisione di aver preso in mano, nei mesi scorsi, la delega al turismo all’indomani dell’abbandono dell’assessore Serenella Moroder: “E’ stata la svolta. Il turismo è un settore strategico, lui gli ha dato centralità. Sta investendo e credendo molto su questo campo. I risultati si vedono”.