Dal settimanale di Riviera Oggi numero 935 del 15 ottobre 2012
GROTTAMMARE – Cominciamo, forse con largo anticipo visto che ancora non ci sono candidati ufficiali, il viaggio che ci porterà alle elezioni comunali di Grottammare del 2013.Partendo da un movimento di minoranza, come Grottammare Futura. Abbiamo incontrato l’attuale capogruppo, Sandro Mariani che ci ha accolti dimostrando la solita proverbiale cordialità. Rimaniamo colpiti dalla vegetazione del grande terrazzo che è poi l’accesso al suo studio e l’architetto grottammarese Mariani parla con un tono moderato di voce, si sofferma spesso per qualche secondo durante l’intervista, alla ricerca del termine più appropriato e ripercorre in sintesi i cinque anni di opposizione.
La sua prima esperienza come politico sta volgendo a termine. Potrebbe riassumerla con qualche aneddoto saliente?
“Con questo sistema, per un gruppo di minoranza si hanno poche possibilità di verificare a fondo e di conseguenza collaborare all’attività vitale della città . Le commissioni vengono convocate due giorni prima del consiglio. La maggioranza viaggia per conto suo. Abbiamo comunque apportato la nostre osservazioni tramite la stampa, mezzo che ci ha permesso di dialogare con la gente”.
Qualche esempio?
“Mi ricordo quando ci fu il problema del ripascimento nella zona Tesino sud con l’ingegner Marzialetti . Nonostante noi avessimo una documentazione prodotta dall’Università di Camerino che presentammo all’Amministrazione, questa ritenne di doversi adeguare alla Regione.Anche per l’ultima nostra proposta sul regolamento del benessere degli animali avevamo messo in allegato l’esempio di Sesto San Giovanni per agevolare gli eventuali lavori, ma c’è stato risposto che non c’è bisogno di una cosa del genere”.
Che ne pensa della Grande Opera?
“Non mi ha convinto del tutto, soprattutto la parola Anima che mi sembra un duplicato di qualcosa che c’è già”.
Cosa avrebbe fatto lei?
“Benvenga il contenitore come investimento se può apportare però un ulteriore valore aggiunto al nostro territorio. Io lo concepirei come una serra trasparente che mostri ciò che da sempre è una componente dell’attività nostrane. Una sorta di giardino al coperto con i prodotti tipici, dalle mele della Valdaso, al vivaismo grottammarese. Avrebbe così un respiro territoriale”.
E il lungomare nuovo? C’è qualcosa che modificherebbe a Grottammare
“La bella terrazza sul mare dimostra che non si può essere in competizione con lo spettacolo della natura. Questa è semplice e lineare già di sé. Cambierei il Parco Comunale, si potrebbero togliere i cancelli, il recinto, lasciarlo aperto curato e ben illuminato, magari con delle panchine. Ricordo che il Municipio una volta era chiamato anche la casa del popolo”.
Elezioni 2013. Grottammare Futura ci sarà?
“Certamente. Noi siamo un movimento che è nato con intenzioni precise, quelle di porci come libero pensiero in opposizione all’egemonia dei partiti. Forse siamo venuti al mondo settimini: avevamo intuito troppo presto ciò che sarebbe accaduto, anticipando di fatto, i vari movimenti nati in questi ultimi anni, tipo il 5Stelle”.
Ma sarà lei il futuro candidato?
“ Siamo all’inizio dei giochi, le bocce sono ferme in attesa di competizioni importanti. Da dicembre in poi si vedrà. Per ora sono il capolista ma rimetterò però il mio mandato e democraticamente sceglieremo il candidato.”.
Che fine ha fatto il gruppo che presentaste nel 2008?
“Sono rimasti tutti come supporter. Spero con il mio operato di aver aumentato il consenso e che Grottammare Futura diventi sempre più una componente importante per questa città e, lo dico con un pizzico di presunzione, anche per l’evoluzione della politica nazionale”.
Nel 2013 per la prima volta a Grottammare ci sarà il ballottaggio? Ricordiamo che l’avreste voluto anche nel 2008
“Ricorremmo alla Corte Costituzionale perché già all’epoca c’era il numero di cittadini. Ora si ricorrerà finalmente a questo strumento conseguentemente alla prassi dell’ultimo censimento”.
Pensate già ad una coalizione?
“Non conoscendo la disponibilità dei concorrenti non se n’è parlato neanche”.
Che ne pensa dell’astensionismo, che forse ormai è il primo “partito” d’Italia?
“Bisogna andare a votare. È l’esercizio democratico del cittadino, ne rappresenta lo stato d’animo. Un contributo che si fa a disegnare il futuro al di là delle posizioni politiche. Anche se per un voto di protesta come quello a Grillo”.
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