GROTTAMMARE – La magica vista del paese alto grottammarese deturpata da un immobile letteralmente disastrato di proprietà privata, caratterizzato, purtroppo, da un olezzo acre e da chiarissimi lamenti di animali.

I protagonisti di questa triste storia sono i gatti, più di venti a quanto pare, appartenenti alla colonia felina riconosciuta dall’assessorato all’Ambiente del Comune di Grottammare nell’anno 2009 (delibra 46 del 30 marzo). A occuparsi di loro, oltre che l’associazione L’Amico Fedele attiva  da anni sul territorio e alcuni dipendenti comunali, c’è anche un’anziana signora chiamata da tutti “la gattara” del paese alto.

La donna in questione, insieme alla sorella, è proprietaria ed ereditaria dell’immobile pericolante nei pressi del vecchio incasato, luogo in cui sono stati letteralmente rinchiusi i felini. L’odore all’esterno è insopportabile, di gatti fuori ce ne sono, ma i lamenti che provengono dall’interno della casa sono chiarissimi.

“Ci sono molti gatti rinchiusi dentro – affermano le due ragazze dell’Associazione L’Amico Fedele – questa situazione non è più tollerabile. La casa è piena di escrementi e i gatti non vivono in condizioni idonee”.

Ad aggravare la situazione, che sicuramente non rispetta alcuna norma igienica sanitaria, c’è una precisa ordinanza comunale numero 67 del 7 agosto 2012 che dopo un esposto inviato dai vicini limitrofi richiede di: “Puntellare le porzioni pericolanti interne ed esterne, sigillare le bucature (porte e finestre esterne) in modo che sia interdetto l’accesso all’edificio a chiunque, un migliore transennamento degli spazi esterni.

Un’ordinanza a quanto pare non rispettata dalla signora in questione che giornalmente entra negli spazi, che se pur privati sono dichiarati pericolanti.

Cosa ancora più pericolosa è lasciare delle creature animali all’interno di essa. Il 16 novembre infatti il Comune richiama una nuova ordinanza nella quale sottolinea che “le condizioni di staticità dell’edificio civile, sito in via Palmaroli, costituisce un pericolo per la pubblica incolumità e considerata l’eventualità che all’interno ci sia la presenza di una colonia felina (come da delibera del 30 marzo 2009) riconosce tali animali come patrimonio cittadino e per tanto devono essere curati, alimentati e posti in sicurezza”.

Ora dall’ultima ordinanza firmata dal primo cittadino Luigi Merli, le proprietarie dell’immobile avranno trenta giorni di tempo per la messa in sicurezza. Qualora questo non accadesse, il comune stesso interverrà con una ditta esterna e addebiterà i costi alle proprietarie.

L’assessore all’Ambiente Giuseppe Marconi durante l’incontro spiega il suo pensiero: “Stiamo cercando di placare questa situazione nel modo più cauto possibile. Questi gatti fanno parte della colonia felina comunale e per tanto, viste le condizioni, vanno liberati”.