Dal settimanale di Riviera Oggi numero 935 del 15 ottobre 2102

CUPRA MARITTIMA – I cittadini pagano le tasse e i Comuni incassano? Questa sarebbe la buona regola, ma così non è accaduto a molti comuni Italiani che in questi giorni si sono trovati a dover fare i conti con vere e proprie voragini di denari a causa dello scandalo Tributi Italia (gestione e riscossione entrate enti locali).

Il danno accertato dagli investigatori è di 100 milioni di euro a carico di 400 comuni italiani (ovvero soldi rubati ai cittadini ndr), che avevano affidato alla società la riscossione delle proprie entrate.

E se nella vicina Grottammare il danno causato alle casse comunali, con entrare mai incassate, è superiore ai 90 mila euro, Cupra Marittima a cosa è andata incontro?

CRONISTORIA Una situazione complicata ma “salvata” (diciamo quasi) in extremis nel 2009. La vecchia amministrazione guidata dalla Giunta Torquati istituisce nel 2005 un contratto con la Gestor Italia, dandole pieni poteri e compiti di riscossione su tutti i tributi dell’area comunale.

Un contratto, questo, che avrebbe dovuto durare per cinque anni (1gennaio 2005 -31 dicembre 2009) dalla sua formulazione. Iniziano poi i primi problemi con le ricezioni della riscossione tasse – questo accade già nel 2008 -, e nello stesso momento la Gestor Italia viene Assorbita da Tributi Italia.
Tutti i versamenti tributari sono “imprecisi”, ritardi nei “pagamenti delle trance” e “scadenze di pagamenti non rispettate”. Con questo meccanismo ben studiato dall’azienda oggi sotto accusa, il Comune di Cupra si ritrova con l’acqua alla gola e per questo motivo decide a metà anno del 2008 di riportare gli incassi delle tasse non più nei conti dell’azienda iscritta all’albo dei riscossori, bensì verso i conti correnti comunali (avendo così un maggior controllo delle entrate).

A questo punto l’amministrazione Torquati trovandosi in deficit di bilancio richiede una transazione a Gestor-Tributi Italia per cercare di recuperare i mancati introiti, pagati dai cittadini, non chiaramente versate nelle casse del Comune.

Ma quanti soldi sono bruciati nelle tasche dell’amministratore delegato Giuseppe Saggese, 52 anni, nato in Puglia (che pare si desse alla bella vita, ndr)?

L’attuale assessore al Bilancio Susanna Lucidi ci racconta l’odissea del 2009: “Quando siamo entrati nel giugno di quell’anno la situazione era drammatica, ma fortunatamente la vecchia amministrazione aveva fatto rientrare alcuni pagamenti sui conti correnti comunali e non su quelli di Tributi Italia e il loro contratto era in scadenza da lì a pochi mesi”.

A quanto ammonta la cifra “persa” o non incassata dal Comune durante gli anni della collaborazione?


“Non possiamo dire la cifra reale, ci sono ancora delle indagini in corso, e sappiamo per certo che la Guardia di Finanza sta facendo del suo meglio. La giunta torquati nel 2008 riuscì a stipulare una “transazione” per recuperare il mancato pagamento dei tributi cittadini, quindi a oggi siamo riusciti a salvare in parte una situazione che era gravissima e soprattutto poco chiara. I comuni truffati, dopo l’arresto dell’amministratore delegato, purtroppo, dubito che riusciranno a recuperare i soldi”.

Attualmente Cupra ha ancora appalti con ditte esterne di riscossione tributi?

“Soltanto due che si occupano di affissione e pubblicità. Già dal nostro insediamento eravamo pronti per far sì che l’ufficio riscossione e tributi rientrasse nel complesso comunale. Abbiamo, infatti, tramite concorso, assunto una persona che dal 1° gennaio 2010 si occupa esclusivamente di questo. Senza considerare l’enorme fatica a ricostruire una banca dati che Tributi Italia non ci ha mai rilasciato. I comuni oggi vivono di tributi, soprattutto in un momento come questo, dove agli enti locali non sono erogati fondi né dallo stato centrale né dalle Regioni. È di vitale importanza che ci sia un controllo totale e interno delle tasse”.