SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Effettuati e completati i lavori di messa in sicurezza del Museo Antiquarium Truentinum, che riaprirà, come annunciò Margherita Sorge una settimana fa, il prossimo 25 ottobre.

La struttura era stata inaugurata lo scorso 29 settembre ed immediatamente chiusa in seguito alle pressanti richieste giunte dalla Sovrintendenza Archeologica delle Marche, che riteneva poco protetti i reperti depositati all’interno. In questi giorni sono quindi state introdotte ulteriori misure di sicurezza e, al contempo, inseriti diversi pannelli esplicativi delle opere. Il costo si aggira attorno ai 3600 euro, con il pagamento che avverrà in un’unica soluzione, anche con anticipazione di cassa, al fine della rendicontazione alla Regione Marche degli importi relativi al finanziamento.

La vicenda ha scatenato puntualmente ampie polemiche politiche. Il Popolo della Libertà, per voce di Pasqualino Piunti e Annalisa Ruggieri, ha accusato l’assessore alla Cultura di manie di protagonismo: “Conosceva la situazione, eppure ha deciso ugualmente di inaugurare il Museo. Lo consideriamo l’ennesimo inganno alla città. Un’azione utile solo ai fotografi”.

Il Comune, dal canto suo, si difende e comunica che le indicazioni seguite a priori erano state quelle generali. Solo in un secondo momento – ovvero ad appena quindici giorni dall’apertura – la Sovrintendenza avrebbe informato i curatori del Museo dell’alto valore dei reperti che vi sarebbero stati depositati. E così, da un impianto di antifurto di livello 1, il minimo indispensabile, si è dovuti ricorrere a delle maggiori forme di autotutela: “Alcuni tesori appartengono a privati, altri sono assicurati, è stato un passaggio obbligato”, spiegano dal Municipio. “Non è mai stato un problema legato alle normative, bensì dall’importanza degli oggetti. Adesso la Sovrintendenza è soddisfatta”.

Sono stati pertanto posti nuovi sensori di allarme nelle singole teche, che vanno ad aggiungersi a quelli già presenti e sparsi lungo tutto il perimetro dell’Antiquarium Truentinum.