MARTINSICURO – I fondi per il Vibrata sono stati stanziati ma tardano ad arrivare. L’incontro tra istituzioni, associazioni e cittadini, tenutosi lunedì sera presso l’hotel Lanca di Villa Rosa, è stato finalizzato a cercare possibili soluzioni per accorciare i tempi burocratici dell’erogazione dei fondi e permettere così ai lavori di partire il prima possibile.

600mila euro la somma complessiva stanziata da Provincia e Regione ma, se i 350mila euro provinciali provenienti dai fondi dell’alluvione del marzo 2011 sono già nelle casse dell’ente, più complessa è la strada che dovranno percorrere i 250mila euro di fondi Fas prima di essere nella disponibilità della Regione. “La tempistica è piuttosto lunga – ha affermato il presidente del comitato di manutenzione del Vibrata Concetto Benizi – tanto che l’erogazione potrebbe slittare a dopo il 2013, e non possiamo aspettare tempi così lunghi per intervenire sul fiume”.

I 600milioni di fondi Fas di cui dispone la Regione Abruzzo saranno infatti stanziati dal Governo in più parti. La prima trance in arrivo nei prossimi mesi è di circa 45 milioni di euro per interventi in vari settori, ma ancora non c’è una data certa.

All’incontro di lunedì hanno partecipato i consiglieri regionali del Pdl Emiliano Di Matteo e del Pd Peppino De Luca, l’assessore provinciale alla Viabilità Elicio Romandini, il sindaco di Martinsicuro Paolo Camaioni, l’assessore ai lavori Pubblici Andrea D’ambrosio, il consigliere di minoranza del Pdl Massimo Vagnoni, l’assessore ai Lavori Pubblici di Alba Adriatica Gabriele Viviani. Come possibile soluzione si è prospettato l’anticipo dei 250mila euro da parte della Regione con l’inserimento della somma nel bilancio (in via di approvazione a dicembre), da recuperare poi con il successivo finanziamento Fas.

Essendo i 350mila euro nella disponibilità della Provincia, se ci fossero anche i 250mila euro della Regione si potrebbe procedere con l’iter burocratico e accorciare notevolmente i tempi di intervento sul Vibrata.

Dei 25 milioni di euro per l’alluvione del marzo 2011 che il Governo ha stanziato per la Provincia di Teramo, ne sono stati accreditati 3,6 milioni (di cui 350mila destinati dal commissario Catarra ad interventi urgenti sul Vibrata), mentre i restanti 21,4 milioni dovrebbero essere erogati entro la fine dell’anno (13 milioni sono già impegnati come rimborso per le spese di somma urgenza sostenute da Provincia e Comuni durante l’alluvione).

Qualora i fondi Fas non fossero accreditati entro il mese di novembre, i consiglieri Di Matteo e De Luca si sono impegnati a tentare la strada del reperimento dei 250mila euro dal bilancio regionale, per avere così in tempi brevi i 600mila euro necessari per l’intervento.

I lavori interesseranno la rimozione di circa 30mila metri cubi di detriti dal ponte della statale fino alla foce. Il letto del fiume sarà abbassato di circa un metro e, qualora dalle analisi sulla terra rimossa non risultino tracce di inquinamento, una parte del materiale sarà riutilizzato alla foce per risollevare il letto del fiume, affossato dalle correnti durante l’alluvione del 2011 e causa di ristagno dell’acqua.

Impegno unanime è stato assicurato per reperire sia in Regione che in Provincia ulteriori risorse da destinare al Vibrata, poichè i 600mila euro già stanziati costituiscono un punto di partenza, ma non sono sufficienti per completare la messa in sicurezza dell’asta fluviale.

Malumori sono stati espressi dai cittadini all’annuncio che i lavori non potranno partire prima della prossima primavera. “Purtroppo con l’arrivo dell’inverno – ha spiegato Romandini – non è possibile lavorare sul letto del fiume, si rischierebbe di vanificare l’intero lavoro”. Numerose le proteste dei presenti all’idea di dover trascorrere i prossimi mesi con il timore di nuove esondazioni del fiume e si è chiesto di fare tutto il possibile per intervenire subito, senza aspettare che succeda l’irreparabile.

Sulla necessità di una più frequente manutenzione del territorio è intervenuto l’assessore Viviani, alla luce del fatto che l’ultimo intervento effettuato sull’asta fluviale risale a trent’anni fa: “Regione e Genio Civile dovrebbero  investire nella prevenzione, anziché spendere fondi per riparare i danni causati dal dissesto idrogeologico”. Sollecitazioni in questo senso sono arrivate anche dall’associazione “Alba Domani”, con Marco Di Pietro che ha auspicato un maggior impegno di spesa dei Comuni, e nello specifico di Alba Adriatica, per la manutenzione del territorio, se necessario anche a discapito di altri settori: “In un periodo di ristrettezze economiche è necessario stabilire delle priorità nella destinazione dei fondi, sacrificando ad esempio le manifestazioni estive se questo significa mettere in sicurezza il territorio”.