Dal numero 934 di Riviera Oggi, in edicola.
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Come un quaderno dalla copertina invitante ma completamente scarabocchiato al suo interno. Chi lo acquisterebbe mai? San Benedetto si presenta così all’occhio di residenti, ma soprattutto turisti. Una cartolina potenzialmente accattivante, rovinata e deturpata da inaccettabili graffiti.
Tornano in mente le parole di Gaspari nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale. Raccontava che ad un corso di lavoro datato 1985 gli spiegarono che, per vendere un prodotto, più del contenuto conta la maniera in cui si espone il messaggio al cliente ed il modo in cui si è vestiti. Parole sante, che mai come in questo caso cadono a fagiolo.
Se ti professi cittadina delle vacanze, non puoi offrire un simile spettacolo. Un pugno allo stomaco, un dolore che diventa lancinante se si somma all’immobilismo di una politica che più che impotente dinanzi all’emergenza, pare snobbarla completamente. Tra annunci, rinvii ed infine silenzi sempre più irritanti.
Il danno è immenso, la soluzione lontana dall’essere trovata e cercata. Ad Ascoli, chi ci ha provato – il sindaco Castelli – è stato deriso e criticato. Tuttavia, meglio forse un tentativo andato a vuoto che il totale menefreghismo.
Avremmo potuto discutere delle condizioni di Via Gramsci e della Stazione di San Benedetto. Avremmo potuto fotografare la situazione del Pontino Lungo e di Via Paolini. Avremmo potuto denunciare il degrado in Viale De Gasperi. E così via.
Non l’abbiamo fatto. Forse per pietà, o forse perché non basterebbe l’inchiostro. Ci siamo dunque limitati ad analizzare il centro città, i suoi luoghi più affascinanti e visitati ed i monumenti da “foto ricordo”.
Il risultato è una San Benedetto zeppa di sfregi. Viale Secondo Moretti appare come una vera e propria lavagna, con il “gesso” nelle mani di imbrattatori anonimi ed impuniti. Il ponte, che accompagna la passeggiata sino alla Rotonda Giorgini non presenta un centimetro quadrato privo di scritte. Si prosegue lungo Viale Buozzi, con le storiche balaustre martoriate da orribili sigle senza un minimo di senso.
Ma l’oscar della vergogna spetta senza dubbi a “Lavorare, lavorare, lavorare”, all’imbocco del lungomare. L’installazione rappresenta la nostra icona. Un simbolo da esportare, un tratto distintivo ed identificativo. A provarlo, tra le altre cose, anche un souvenir in miniatura che l’anno scorso comparve per tutta la stagione all’interno degli studi di “AhiPiroso”, trasmissione di La7 condotta da Antonello Piroso. I turisti la indicano, la riconoscono, estrapolano dalle borse le macchine fotografiche ed insistono per essere immortalati accanto all’opera di Ugo Nespolo. I graffiti l’hanno letteralmente deturpata, con l’amministrazione comunale talmente immobile da non provvedere nemmeno una volta in questi anni ad una rapida ripulitura.
Ed è proprio la paralisi della giunta Gaspari a sorprendere, soprattutto all’indomani dello sfogo furibondo di Castelli che, al contrario, ha deciso di prendere il problema di petto. La lettera pubblicata su Facebook rappresenta una sfida diretta ai writers. Il bene contro il male, con una modalità usata probabilmente un po’ troppo teatrale. Eppure Castelli ci ha almeno provato.
In Riviera, sollecitato a più riprese, l’assessore al Decoro Urbano, Eldo Fanini, mostrò il petto: “Propongo un premio in denaro a chi dovesse segnalare alle forze dell’ordine l’identità dei responsabili”. Apriti cielo. Insorsero Pd e Sel, per rimanere nella schiera degli alleati. Fanini attuò quindi un passo indietro: “Porterò l’argomento in Consiglio Comunale e l’assise deciderà”. Nove mesi dopo, stiamo ancora attendendo l’annunciato dibattito. “Era normale che non presentassi più la proposta”, ha spiegato successivamente il vicesindaco. “In maggioranza erano tantissimi i contrari, mica potevo rischiare che me la bocciassero”.
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La cosa drammatica è che pian piano ci si abitua al degrado.
Ecco, a quanto pare molti sambenedettesi si sono abituati a vivere in una città sempre più simile a Scampia.
PS: andrebbero aggiunte foto della stazione e delle vie limitrofe alla stazione. Imbarazzanti.
Non capisco perchè i sistemi di contrasto basati sulla delazione debbano essere sempre ostacolati dalla sinistra. Mi ritengo di sinistra, e non sopporto chi deturpa o rovina il bene pubblico. Credo anche che le velleità artistiche debbano essere opportunamente incentivate e valorizzate nei modi opportuni. Quelle sui muri non sono che firme, frutto della sola della voglia di apparire, in una sorta di sfida per gli “addetti ai lavori”. Paradossalmente ogni firma identifica il responsabile, pertanto attribuire colpe e risarcimenti sarebbe la cosa più facile a sto mondo…. Mettere un pò di sano sospetto che un tuo compagno ti “tradisca”… Leggi il resto »
Storia vecchia e ritenuta irrisolvibile.Eppure basterebbe identificare gli imbrattatori e fargli pagare le spese di pulizia. Non penso sia una impresa impossibile.
La didascalia delle foto riporta “writers in azione” , peccato però che non ce ne sia nemmeno uno nelle immagini pubblicate…
Direttore, l’ho detto in diversi miei precedenti commenti e lo ripeto ancora una volta: la nostra San Benedetto sta morendo nel silenzio e nell’incuria. E le colpe di questa situazione, che si aggrava giorno dopo giorno, vanno equamente ripartite, a mio modestissimo avviso, tra l’attuale Amministrazione, che non sembra più in grado di assicurare neppure la più elementare vigilanza (ed eventuali sanzioni) e la manutenzione basilare (vedasi pseudo-graffiti, arredo urbano, pulizia e decoro urbani, asfalti, marciapiedi, fogne e finanche la segnaletica a terra), ed un’opposizione assente, abulica, ripiegata su sè stessa e stranamente incapace di farsi carico delle proteste e… Leggi il resto »
San Benedetto vive di due probemi evidenti e non più rinviabili: gli allagamenti ed i writers. Mentre sul primo la soluzione è lunga ma si stanno già muovendo i primi passi, per il secondo c’è il totale immobilismo. Forse per non dispiacere una parte politica che ha tra il suo elettorato questa delinquenza urbana? Polemiche a parte, il sindaco che risolverà questi ormai atavici problemi, meriterà eterna gratitudine da parte dei cittadini onesti e lavoratori.
Di pessime cartoline ce ne sono tante e basterebbe avere il coraggio per fotografarle ed elencarle. Mi riferisco ai cumuli di rifiuti gialli e blu depositati a tutti gli orari senza nessun controllo da parte di Questa Amministrazione impotente che si bea soltanto di se stessa.!!
Caro Direttore quando parliamo anche di questo? Facciamo un bel reportage fotografico che ne dici?
Giro alla redazione
Ma vivano, vivano i writers, e continuino a colorare un sottopasso dal soffitto francamente indecoroso!
perché non gli fai colorare casa tua?
Lo hanno già fatto, ma la cosa non mi dà fastidio.
E allora tieniteli pure e concedigli anche altre pareti della tua abitazione. Oppure vuoi decidere per tutte le abitazioni degli altri cittadini sambenedettesi?
Ma lavorare lavorare lavorare non e’ quel monumento che all’atto della sua installazione suscito’ proteste a non finire da parte di cittadini e stampa? Ed oggi e’ un’icona della nostra città degradata? Com’e volubile la mente umana! A Sbt ancora di più!
Quindi se a me non piace la Gioconda sono autorizzato a scarabocchiarla?
Il problema non è solo quello di San Benedetto e non è nato ieri. C’è sempre stato e sempre ci sarà. Forse non tutti sanno che è un fenomeno culturale e non deve essere combattuto ma sicuramente educato. Innanzitutto credo che si debba fare una distinzione. La parola WRITERS è utilizzata a sproposito: il writer è spesso un artista del graffito o della street art e poi c’è il VANDALO che imbratta con firme i monumenti e i luoghi non adibiti a tale scopo. Quello che manca a San Benedetto è un luogo dove i writers possano liberamente esprimere il… Leggi il resto »
“mi piace”
È il classico problema del dito e della luna. Ci si limita a combattere un fenomeno e non a eliminare le cause che lo generano. Tanto, finché un fenomeno non ci interessa in prima persona, non è un problema.
Eccellente descrizione del cittadino medio sambenedettese! Per l’educazione secondo me l’ultima versione di cultura viva, che ha rintrodotto una sezione dedicata ai street artist, è un ottimo inizio.
L’impatto più evidente per chi visita periodicamente San Benedetto è desolante: quello che ricordiamo come un piccolo paradiso si avvia rapidamente a diventare una copia di “scampia” (quoto Gundam). Perché? Dovunque si vedono graffiti, sporco, marciapiedi dissestati, asfalti rattoppati, case da buttare a terra, palme decimate dal punteruolo, verde incolto e trascurato, disordini notturni, ambulanti abusivi, territorio non presidiato. Buona parte del problema è da addebitare all’amministrazione comunale, che dovrebbe sovrintendere all’ordine pubblico, al decoro, alla pulizia, al verde, ecc. ecc.; la parte residuale è da addebitare all’inciviltà di molti soggetti che restano tranquillamente impuniti, e alle forze dell’ordine che… Leggi il resto »
basterebbe cominciare a parlarne, a confrontarsi, a dare la sensazione che sia un problema sentito, a far capire che c’e’ la volonta’ e la severita’ degli amministratori nel non tollerare certi comportamenti. così si da’ al contrario la sensazione di essere assenti. e forse non e’ solo una sensazione.
Se il problema non è sentito, forse dipende dal fatto che chi dovrebbe sentirlo non ha vissuto il passato glorioso della nostra città. L’entourage è abbastanza incapace o menefreghista.
L’alternativa è che ci sia un disegno masochista scientificamente predisposto, non capisco a favore di chi.
Il disegno, sicuramente masochista, non è favore di qualcuno ma teso a difendere uno status-quo ormai insostenibile. tutta la società (non solo a livello cittadino o nazionale, ma a livello mondiale) sta vivendo importanti trasformazione e sopravvive chi si adatta. Visto che spesso mancano le capacità di adattamento si forza per difendere ml’indifendibile anzichè cambiare ed adattarsi al nuovo contesto. Il cambiamento non si può combattere, ti travolgerà, e devi solo adattarti….
First,
hai ragione: proprio quest’estate sono tornati, dopo anni, a San Benedetto degli amici modenesi.
Sono rimasti fortemente delusi dal “salto all’indietro” che la città ha compiuto negli ultimi anni: praticamente ovunque hanno trovato sporcizia, assenza di manutenzione, vandalismi…il tutto condito da un generale senso di lassismo e di menefreghismo!!!
E non è tanto un problema di dirigenza o personale comunale, quanto di mancata volontà politica di arginare od eliminare determinati problemi.
C’è da chiedersi, First, a chi giova una situazione del genere? Perché viene ampiamente tollerata, se non anche, tacitamente, incoraggiata?
Secondo te a chi giova? Cominciamo a fare qualche ipotesi e se c’è del vero, vediamo di inchiodare chi di dovere alle proprie responsabilità.
Caro first, è evidente che non giova a nessuno. La domanda più interessante è, perchè non si cambia? Banalmente se c’è un problema si cerca una soluzione che possibilmente non curi l’effetto ma la causa. La questione che mi preoccupa di più è la negazione della realtà di una certa parte dei cittadini che non vuol riconoscere i cambiamenti che la città sta subendo (ed il ragionamento va oltre la politica), pochi cittadini sanno coscienti di dove porteranno questi cambiamenti e cosa implicheranno altri avvertono il cambiamento e colti dalla paura cercano di preservare il loro orto. Bene questa è… Leggi il resto »
Questa situazione non giova a nessuno,
semplicemente è un’ulteriore prova dell’inadeguatezza di questa amministrazione.
Sono d’accordo con te, io ci vedo pura e semplice negligenza, ricambio di organici senza memoria storica e senza passaggio di consegne, menefreghismo. E’ come se alla guida del nostro autobus ci fosse uno senza patente, che per giunta ha smarrito il libretto delle istruzioni. Ci sono altri invece che ventilano dei disegni occulti, che vedono qualcuno che ne trae vantaggio, o che in qualche modo tenta di mantenere lo status quo favorendo l’incuria generale (anche se non ne vedo il nesso). Ora vorrei capire se a conforto di queste tesi, esistono degli elementi di riscontro da approfondire, o se… Leggi il resto »
La difesa dello Status quo è un elemento distintivo di questo periodo storico in Italia. Chi ha ottenuto nel tempo un minimo di potere cerca di difenderlo con i denti scordandosi degli interessi generali ma utilizzando risorse (spesso anche pubbliche) per la difesa dei propri interessi. Ripeto è una peculiarità nazionale non solo locale. Ti faccio un esempio calato nel contesto locale: quanto si è speso per il calendario eventi dell’estate rispetto alla manutenzione ordinaria? La manutenzione ordinaria non porta voti, mentre gli eventi si…. riflettici e capirai!
concordo pienamente!
Un mio vicino, lo scorso anno, è stato intimato dai vigili a rimuovere dalla propria corte una catasta di materiale a dir poco indecente, ….cosa è successo? Niente! Il materiale è ancora lì (da anni) a fare da tana per i topi, e i vigili non sono più passati!
Ps. A pochi metri, all’interno della recinzione dell’UNICAM qualcun’altro ha pensato di copiare l’idea accatastando altro materiale, “nascondendolo” alla vista del lungomare posizionandolo dietro la centrale termica!!!..altro covo per topi!!!
I vigili passano ma non vedono…
Stiamo diventando un popolo incivile!!!
First. a S. Benedetto abbiamo un doppio ordine di problemi: da un lato un’amministrazione incapace di tradurre i progetti annunciati in realtà e che ora sta sempre più dimostrando una preoccupazione mancanza anche sui temi più elementari ( manutenzioni, asfalti, marciapiedi, pulizia, sicurezza sociale)… Dall’altro opposizioni consigliari stranamente inattive e silenziose, vuoi per inesperienza, mancanza di un progetto ben definito, beghe politiche interne a livello regionale e nazionale… Sarà mica che questa situazione di stallo in realtà giova ad entrambe le parti, incuranti del fatto che San Benedetto sta morendo??? Una piccola sottolineatura: anche in questa domenica pomeriggio, il solito… Leggi il resto »
Samba55,
per capire: tu sostieni che l’amministrazione comunale, l’opposizione e le forze dell’ordine si sono messi d’accordo per non fare nulla e lasciar morire San Benedetto. Cose ne ricaverebbero, a parte il “dolce” far niente pagato con denaro pubblico?
Non mi sembra verosimile…
First,
mi spiego meglio: diciamo che probabilmente è una sorta di “tacito accordo”, come fanno pensare i fatti stessi…
L’Amministrazione non provvede più neppure all’ordinaria manutenzione e non ha probabilmente neppure un piano pluriennale degli interventi più urgenti (asflati, marciapiedi, segnaletica etc. etc.)…
I gruppi di opposizione (vuoi per inesperienza politica, lotte interne, caos a livello regionale e nazionale), invece di attaccare pressochè quotidianamente l’Amministrazione su questi temi, se ne stanno tranquiili, silenziosi e sonnacchiosi in un angoletto…
Sbaglio???
Samba55, la domanda da fare è “perchè l’amministrazione non fa l’ordinaria manutenzione e non programma quella futura? Ha bisogno di assumere un maintenance manager? Ha bisogno di fondi? Se non si capisce il problema è difficile individuare una soluzione! Forse il vero problema e che loro non ne avvertono l’esistenza! Mi piacerebbe molto aprire dei dibattiti su questi temi ma se la pubblica amministrazione non si “apre” verso i cittadini parleremmo solo dell’aria fritta. Ad esempio che percentuale si spende per la manutenzione delle infrastrutture, che percentuale per le strutture pubbliche e che percentuale per nuove strutture/infrastrutture? Senza questi dati… Leggi il resto »
Bene, chiediamo i dati all’assessore alla trasparenza Spadoni, magari riesce ad assolvere ai suoi doveri una volta tanto!
La mia impressione è che avvertano il problema, ma un pò alla lontana, e che non abbiano la capacità e la voglia di affrontarlo. Intanto il problema si accresce e quel che è peggio, crea una sorta di assuefazione come se fosse diventato la normalità.
Caro First, quante volte il direttore ha girato domande a Spadoni? Quante volte è seguita una risposta? Credo che le risposte si contino sulle dita di una mano!
Il problema lo conoscono benissimo perchè l’hanno creato loro (i politici) ma non gliene importa nulla perchè tanto i cittadini gli concedono tutti nemmeno in cambio di favori ma ormai si accontentano di semplici promesse. Un sistema che si alimenta dell’ignoranza e dell’assenza cultura ed educazione in città (cultura ed educazione intese nel senso più ampio possibile). Aggiungici che chi può se ne va, la frittata è fatta!
Chiedo al direttore se si può cercare di avere un appuntamento fisso con l’assessore alla trasparenza, che so, una conferenza stampa ogni fine mese, in cui rivolgere i quesiti e ricevere risposte: se non sono pronte, dovrebbero arrivare il mese dopo.
Sarebbe un modo per assolvere al mandato e per realizzare la cosiddetta apertura dell’amministrazione ai cittadini e agli organi di informazione.
Diversamente, non si capisce in che modo si concreta questa “trasparenza”…
Giro per l’ennesima volta all’assessore Spadoni. Se non risponde nemmeno stavolta inizieremo a chiamarlo assessore all'”opacità”. Non deve dire per forza sì alla proposta di First ma solo far sapere se la ritiene cosa utile per la democrazia.
Credo che vista la probabilità di una risposta sia circa zero, sarebbe meglio chiedere all’opposizione, ovvero al caro Riego, unico baluardo rimasto, di interrogare l’assessore competente.
@rguidotti. Il fatto che il caro Riego è rimasto l’ultimo baluardo di opposizione, evidenzia la vitalità e l’abnegazione delle persone del suo movimento; forse ci suggerisce anche qualcosa in funzione delle vicine elezioni politiche? Mi associo all’idea di chiedere l’intercessione di Riego per interrogare l’assessore Spadoni e capire se si può stabilire un canale di comunicazione permanente tra amministrazione e organi di informazione e magari anche cittadini, in nome dell’agognata trasparenza di cui è assessore. Secondo me Spadoni “di sua sponte” lo farebbe più che volentieri, ma temo che i suoi soci di giunta osteggerebbero in ogni modo l’iniziativa e… Leggi il resto »
Spadoni è lo stesso che ha svenduto il comitato prg a crescita zero per una sedia sotto al sedere, l’obiettivo è raggiunto, ora fa la comparsa!
Per il resto sono d’accordo, anche se ritengo che anche il M5S, ha dei forti limiti di statuto, ma andiamo off topic!
….Ma qualche bella telecamera? vedi se poi si divertono con questi atti di vandalismo senza senso……
Berlino é piena di graffiti eppure ci sono un sacco di turisti
Le darei il premio per il “Commento più insensato dell’anno”. Quelli presenti a San Benedetto sono in stragrande maggioranza scarabocchi, altresì detti “tag” e sono sgradevoli agli occhi di tutti. I graffiti, quelli belli, li può’ trovare al molo
Le do ragione, le tag non fanno piacere agli occhi. Ma ho visto i turisti a san benedetto calare di anno in anno, e i graffiti ci son sempre stati. Anzi, negli anni novanta era anche peggio. Alcune zone della pineta in centro facevano schifo per quanto puzzavano di pipí e per le siringhe per terra. Lei é veramente convinto che il problema siano i graffiti? Secondo lei un turista guarda il rapporto qualita’ prezzo dei ristoranti, dei negozi e degli alberghi o il fatto che ci siano tag in giro come in tutte le cittá europee? Per favore eh.
Quindi secondo il suo ragionamento dovremmo trascurare certe problematiche e rivolgerci solo a quelle maggiori. Peccato che tante piccole cose brutte creino una brutta reputazione. A differenza di Berlino poi, vorrei ricordarLe che San Benedetto non ha una Porta di Brandeburgo ne’ palazzi storici che possano competere con quelli della citta’ Teutonica. E diciamo anche che una e’ capitale dello stato più importante d’Europa. Comunque a Singapore non ci sono le tag, e le posso assicurare che e’ pieno di turisti!
Esatto. Bisogna dare prioritá alle problematiche maggiori piuttosto che a quelle minori. Se lei ha un bar e le si rompe la macchina del caffé che fa’, la ripara o si mette a pulire il bancone? Le do ragione per i tag, non sto dicendo quello. E anche il mio esempio di Berlino era ovviamente un po’ provocatorio. Ma le assicuro che anche qui (esatto, vivo a Berlino) la gente si lamenta delle tag. Eppure..
i graffiti (scarabocchi) fatti da ragazzi senza arte né parte sono soltanto gesti delinquenziali. Io feci provvedere a ripulire il furgone a mie spese.