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Riprese e montaggio a cura di Maria Jose Fernandez Moreno

Dal settimanale di Riviera Oggi numero 933 del 1° ottobre 2012

GROTTAMMARE – Scricchiolano ancora i sassolini del viottoli del Cimitero di Grottammare. Si cammina da decenni in quelle stradine fatte di breccia e il rumore rimane lo stesso. Un giro nel luogo destinato all’eterno riposo, dove si trovano personaggi come Pericle Fazzini e l’attore Mario Carotenuto, in silenzio, per dare voce allo stato in cui verte.

Quanto immutabili sono le sensazioni uditive, altrettanto modificate dal tempo risultano ormai quelle visive.

Partiamo dall’entrata storica, quella che dà su via San Paterniano. Tempo fa fu riqualificato il parcheggio esterno e creata ex novo una scalinata, non è stato invece toccato l’interno che manca anche di un’adeguata manutenzione. Le storiche piante di cipresso che una volta avevano le sembianze di un arco a forma di croce, risultano incolte, senza quasi più forma, così come gli arbusti posizionati ai lati della stradina che portano alla chiesetta.

Questa, un tempo utilizzata per dare l’ultimo saluto ai propri cari, luogo in cui il sacerdote benediva la bara prima della sepoltura, è chiusa da anni, inagibile. Non conosciamo la condizione del suo interno, quanto possa essere deteriorata. Da fuori abbiamo potuto verificare solo i vetri rotti della porta che dà sul retro.

Continuando il nostro viaggio troviamo una delle tombe storiche, di quelle appartenute a delle associazioni religiose che si occupavano dei poveri e che risulta pericolante. Evidente lo stato di degrado dei calcinacci caduti, il ferro del soffitto a vista, l’erbacce ovunque e i soliti fiori di plastica, dono che solitamente è riservato ai morti da troppo tempo, di cui spesso ci si dimentica.

Proseguiamo la passeggiata tra i viottoli e ci accorgiamo che una signora con il bastone fatica a camminare sulla breccia e si appoggia per questo ad una tomba. Mentre ci facciamo due calcoli su quando potrebbe costare un’eventuale pavimentazione (magari cemento o asfalto) e facciamo il paragone con i cimiteri di Cupra Marittima o San Benedetto del Tronto, ci accorgiamo che il problema maggiore e forse il più facile da risolvere, rimane la cattiva manutenzione.

I viottoli sono infatti coperti di erbacce. “Davanti alla tomba di famiglia pulisco sempre io – commenta una signora anziana accasciata a terra, intenta ad estirpare ciuffi d’erba- una volta ci si teneva di più”. Anche se in effetti in alcuni punti è evidente il passaggio di un qualsiasi tagliaerbe, gran parte del Cimitero è ricoperto da un tappeto verde che in alcuni casi, considerando l’altezza, sta lì da parecchio tempo.