Quanto fa una mela diviso due pere?
Non si può fare: ce lo insegnano alle elementari.
E allora perché tutti gli Stati sono valutati in base al rapporto tra il Debito Pubblico e il Prodotto interno lordo?
Il primo è dato dalla somma storica di tutti i deficit pubblici, anno dopo anno: ovvero dalla somma derivante dalla differenza tra entrate e uscite dello Stato.
Il secondo, è un dato riferito ad un solo anno, ed è la somma dei beni e servizi prodotti.
Il rapporto tra Debito pubblico e Pil è una pura convenzione. Una convenzione umana e non una legge fisica.
Avrebbe senso infatti conoscere il peso degli interessi rispetto al Debito Pubblico e al Pil. Perché gli interessi sono il vero fardello della spesa pubblica.
Ma tutti gli Stati possono decidere il tasso di interesse al quale rifinanziarsi. Solo l’Eurozona ha deciso, ormai, che i tassi di interesse li devono decidere i mercati, che altri non sarebbero che Goldman Sach’s, Jp Morgan, Barclays, Monte dei Paschi, Unicredit…
Così il Giappone, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno debiti pubblici più alti di Spagna e anche Italia in alcuni casi, ma tassi di interesse molto più bassi. Perché li decidono loro.
Per questo motivo, e non per i Fiorito e i Lusi, voi vi ritrovate con le scuole che avete, le strade che avete, le zone industriali che avete, le ferrovie che avete.
Pensate che nel 1981 Ciampi e Andreatta decisero di impedire all’Italia di stabilire il proprio tasso di interesse, e di affidarsi a quella gente lì, per evitare che la spesa pubblica fosse improduttiva.
Oggi, 2012, alla prova dei fatti la spesa pubblica è sempre più improduttiva, perché non ci sono più i soldi per investire ma solo per pagare gli stipendi. Eppure basterebbe tanto poco per azzerare questo scandalo, ovvero finanziare la spesa dello Stato attraverso una Banca centrale agli ordini della politica e non come avviene ora, con Stati che sono agli ordini della Bce. Un colpo di Stato senza che nessuno se ne accorga.
Fiorito, Lusi e il Trota non sarebbero eliminati. Resterebbero.
Solo gli imbecilli credono che i ladri possono essere eliminati con una legge.
Ma almeno insieme ai ladri ci sarebbero strade, scuole, ricerca, energia rinnovabile, ospedali.
Poi, scegliete quello che volete eh.
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Concordo in pieno
Non avrà tutta l’importanza che gli danno, ma il rapporto Debito/PIL è un indicatore che qualcosa dice: non è la stessa cosa avere un debito di 1000 e fatturare 500 all’anno, o fatturare 50 all’anno. Nel primo caso si presume che ci sia una maggiore potenzialità di saldare il debito. Invece mi rende perplesso l’informazione trasmessa dal PIL in sé, che viene visto come una metrica per misurare la dimensione dell’economia del Paese. In realtà è un dato drogato dalla spesa pubblica e dai molteplici passaggi di valore tra scatole cinesi: se io e te ci scambiamo 10 euro di… Leggi il resto »
Il PIL è il valore della merce prodotta in un anno in un data nazione. SI calcola secondo tre metodologie: 1- Metodo del Valore Aggiunto E’ la somma dei valori della produzione di ciascuna impresa meno il valore dei beni intermedi utilizzati per arrivare a quelli finali. Il valore aggiunto della Pubblica amministrazione consiste –per convenzione- nel valore dei servizi finali (al netto cioè dei valori dei beni intermedi) forniti alle imprese e alle famiglie, compreso il valore degli stipendi pagati ai dipendenti. 2 – Metodo del Reddito E’ la somma dei redditi monetari percepiti dai fattori della produzione (imprese,… Leggi il resto »
Ti ringrazio delle info Ale, puntuale come sempre! Quindi duplicazioni di conteggio nei passaggi intermedi di valore sono scongiurati. Mi restano molte perplessita però per i servizi improduttivi che in Italia proliferano e che probabilmente gonfiano il PIL oltre la reale consistenza: se ingaggio una ditta per fare buche, poi un’altra ditta per coprire le buche, ho mosso valore e ho erogato stipendi senza creare nulla. Sappiamo quanto impattano questi lavori inutili o sovrapagati? Sulla MMT ho le tue stesse perplessità, ma sicuramente il buon Flammini tirerà fuori dal cilindro anche le giuste controbiezioni e ci convertirà in massa… lo… Leggi il resto »
Duplicazioni di conteggio sono scongiurate, ma se ad ogni transazione qualcuno aggiunge in maniera improduttiva un mark-up (come nella filiera dell’alimentare) quello viene conteggiato. Sull’improduttività hai ragione, infatti adesso al centro dei dibattiti macroeconomici in Italia c’è proprio la questione produttività, pensa a quanti addetti ci sono nelle metropolitane ad indicare la strada…. non bastava una segnaletica più efficace?
“dada non significa nulla”, e l’arte non fu più quella di prima :D No, non ha alcun senso neanche nell’esempio da te portato. Altrimenti la Spagna avrebbe 6 volte più probabilità di saldare il debito rispetto al Giappone. E così non è (problema del credere che l’economia degli Stati sia riconducibile all’economia domestica: e su questo lucrano). Porre tutto l’interesse sul “debito pubblico” (ancor più che sull'”odiato” Pil) serve solo ai servetti schiocchi tipo Renzi di dire: “Dobbiamo diminuire il debito pubblico”, perché milioni di elettori hanno introiettato questo dogma su cui non si deve riflettere, ma solo credere. Mentre… Leggi il resto »
La questione è complessa: da quasi un secolo le guerre si fanno in modo diverso e non convenzionale, ma c’è sempre un vincitore e un vinto, un padrone e un asservito. La crisi è sistemica, la stampa di moneta e il debito sono due facce dello stesso male: un livello di vita che non ci meritiamo e che non possiamo permetterci. Ad ogni modo l’esistenza umana è un raro caso di darvinismo inverso, forse paragonabile solo a quello dei parassiti e quindi, prima di mollare, le proveremo tutte, compreso la stampa massiccia di moneta e l’iperinflazione che ne deriverà (le… Leggi il resto »
“un livello di vita che non ci meritiamo e non possiamo permetterci” L’altro giorno, parlando con un imprenditore dell’indotto Manuli, accennava piuttosto che la produttività (nel caso di un’azienda storica della zona industriale ascolana) era salita a livelli altissimi, tanto che se non erro poteva essere prodotta una cifra variabile tra le 400 mila e il milione e mezzo di siringhe al giorno (mi scuso ma non ho preso appunti e si parlava di diverse ditte, quindi potrei sbagliare di molto). Questo significa che l’unico limite che abbiamo è quello fisico: la produzione della terra, le foreste, gli animali, il… Leggi il resto »
La mia casella e-mail è ampia e disponibile a leggere tutto. Tornando alla discussione, in sintesi, se con la stampa massiccia di moneta si svilupperà inflazione vorrà dire che il malato, dopo la cura, vivrà (vedi USA e magari il suo imprenditore), se viceversa si sarà deflazione (vedi Giappone)… Il debito, la stampa sono privilegi che hanno soltanto un ristretto numero di nazioni. Gli stessi USA, che pilotano tutti gli scambi di materie prime in USD, temendo il peggio hanno già predisposto una nuova moneta aurea per ogni evenienza. Naturalmente questo è solo il mio modesto parere (“my 2 cent”),… Leggi il resto »
P.S. A livello macro, tra la MMT e la DECRESCITA (ambo le tesi sono già state trattate dalla redazione), quest’ultima mi sembra la più verosimile ed aderente al momento che stiamo vivendo.
Se fosse così, nei supermercati non ci sarebbero cibo e prodotti a sufficienza (invece si sprecano). Ergo, pensare che oggi siamo in una crisi da offerta è sbagliato, e pensarlo conduce a soluzioni errate per quello che stiamo vivendo. Questo non significa che il tema ambientale debba essere ignorato, è anzi forse l’unico tema sensato da affrontare (se fosse permesso)
Pier decrescita non è solo produttiva, ma anche nel tenore di vita…. i supermercati saranno pure piani ma si comprano solo patate…. I redditi sono in picchiata per svariati motivi… è questa la vera decrescita.
Sia nell’articolo e sia anche nell’ulteriore ottimo auto-commento dello stesso Autore noto che non è trattato con espansione di riguardo il tema del ruolo dello Stato Italia nei processi correnti dell’economia. Se quanto meno non consideriamo che l’Italia non debba per niente dipendere dai mercati finanziari penso che produciamo poco. Naturalmente si tenga conto conto che il debito pubblico è comunque una eredità che risale anche per come si è formata l’unità d’Italia nell’ottocento. Il problema è che di economia, veramente è da poco che se ne discute. Prima o poi qualcosa di certo succederà in quanto così non regge… Leggi il resto »
Felice devo contraddirti, il debito è tutto degli anni ’80, il problema di quando è stata fatta l’europa è che è troppo tedescocentrica e quindi non è servita per il bene di tutti gli stati membri ma solo per pochi.
Tieni conto che lìEuropa è stata idealizzata subito dopo la seconda guerra mondiale e all’inizio degli anni cinquanta si è realizzata. E, non era tedescocentrica e si può dire che era alquanto equilibtata. Dopo il 1964, e cioè con la nascita del centrosinistra le cose si sono messe male ma non era ancoratedescocentrica. Con la nascita dell’euro è di certo tedescocentrica. Certo, akessandro 84, che il debito pubblico in Italia si è formato negli anni ottanta e grazie al clientelismo del centrosinistra ma è un fatto sorico che dopo l’unità d’Italia la nuova Italia nasce cob debito pubblico e che… Leggi il resto »
Pier sulla MMT ci sono tre tematiche che mi si devono chiarire:
1) Il cambio per l’acquisto di materie prime (fondamentale per un paese come l’Italia)
2) Le inefficienze della Pubblica Amministrazione/Politica
3) Il moral hazard
Non sono un prof universitario :D. Molte cose le ascolterò a Rimini, c’è una discreta letteratura su questo (sul punto 2 però che dire: le inefficienze ci sono state ieri, oggi e ci saranno domani). Il tema dell’articolo non riguarda la Mmt comunque, ma semplicemente far capire, come già scritto, che si tratta di grandezze messe a confronto per motivi convenzionali (insomma, per avere un numero che consenta il confronto nello spazio e nel tempo) ma prive di una relazione matematica o naturale. L’intervista di Galloni e i link all’articolo potrebbero servire a comprendere meglio
Per Paolo Amadio (ma non solo) un articolo sull’Argentina che spiega come si crea (e non si crea) inflazione. Da leggere anche se è lungo http://www.rivieraoggi.it/2012/10/11/152011/alla-palazzina-arriva-tapzy-ponte-tra-realta-e-virtuale/
Buona sera.
Oggi è stato pubblicato da Banca d’Italia il bollettino mensile della BCE.
http://www.bancaditalia.it/eurosistema/comest/pubBCE/mb/2012/ottobre/mb201210/boll_bce_10_12.zip
Se ci butta un occhio alle principali analisi, sarei curioso di sapere le sue impressioni.
Saluti.
Paolo AMADIO