COLONNELLA – Le centrali a biomasse approdano all’Unione dei Comuni. La proposta del Comune di Colonnella alla Città Territorio, approvata in uno specifico ordine del giorno nel Consiglio comunale tenutosi questa mattina, è quella di far sì che qualsiasi progetto di impianto a biomassa in progetto nei Comuni della Val Vibrata sia sottoposto all’approvazione della Giunta dei sindaci, al fine di valutarne in modo vincolante la compatibilità e necessità con il territorio. Della proposta si discuterà nel corso del prossimo Consiglio dell’Unione dei Comuni.

Nel corso del Consiglio comunale il tema più sentito negli ultimi tempi dalla popolazione, quello della centrale a biomasse di Vallecupa, si è discusso senza la presenza dell’opposizione “Insieme per Colonnella”, che ha abbandonato il civico consesso ritenendo illegittima la seduta.

La motivazione fornita dalla consigliera Graziella Cecchini (assente il capogruppo, l’onorevole Augusto Di Stanislao) è da addebitarsi al ritardo con cui venerdì mattina ha avuto accesso agli atti del Consiglio comunale, con le copie delle proposte delle delibere consegnate con oltre un’ora di ritardo rispetto ai tempi previsti dal Regolamento del Consiglio Comunale. Dopo aver chiesto il rinvio del Consiglio comunale e la successiva riconvocazione ritenendo la seduta illegittima, ha abbandonato la sala consiliare insieme al consigliere Marco Vannucci.

Il tema delle centrali a biomasse è stato discusso nell’ultimo punto all’ordine del giorno, con cui si è votata la delibera di Consiglio che sarà sottoposta all’Unione dei Comuni.

“Il problema delle centrali a biomasse riguarda tutta la Val Vibrata e la vallata del Tronto – ha affermato il sindaco Pollastrelli – poiché impianti già autorizzati o in fase di autorizzazione sono presenti in diversi Comuni, come ad esempio Colonnella, Ancarano, Martinsicuro, Controguerra. La Regione Marche ha autorizzato 40 centrali a biomasse, ed alcune potrebbero essere realizzate lungo la vallata del Tronto, anche a ridosso del territorio di Colonnella. E’ necessario quindi un coordinamento di tutti i Comuni della Città Territorio al fine di monitorare e valutare la necessità o meno di realizzare gli impianti. Il Comune di Colonnella chiede pertanto all’Unione dei Comuni di assumere una posizione chiara ed univoca nei confronti della Regione che, prima di rilasciare qualsiasi autorizzazione unica per impianti a biomassa, dovrà dotarsi del preventivo parere vincolante della Giunta complessiva dell’Unione”.

Il primo cittadino ha anche sottolineato l’importanza di coinvolgere, sul tema del rilascio delle autorizzazioni per centrali a biomasse, anche i Comuni limitrofi della vallata del Tronto.

Sull’impianto di Vallecupa un duro attacco è stato fatto dall’assessore all’Urbanistica Nazzareno Vagnoni che non ha risparmiato stoccate ai sindaci dei Comuni del comprensorio: “In questa battaglia sulle centrali a biomasse Colonnella è stata lasciata sola dagli altri amministratori della Val Vibrata. Sul territorio ci sono diversi impianti di cui sono state firmate le autorizzazioni, altri in fase di valutazione, eppure i sindaci restano in silenzio e non si esprimono sull’argomento”.

Vagnoni ha poi criticato i criteri di controllo previsti dalla legislazione per gli impianti a biomasse: frequenza dei controlli annuale  degli affluenti gassosi per ciascuna emissione, informazioni sull’impianto fornite alla Regione dalla società stessa, possibilità di applicare diffide e sanzioni in caso di irregolarità solo da parte della Regione.

“E il Comune di Colonnella che ruolo ha sul controllo di questa centrale? Nessuno. Come ci possiamo fidare – ha aggiunto Vagnoni – quando i tecnici parlano di tecnologie in grado di evitare la messa in atmosfera di tali inquinanti e in grado di rilevarne e controllarne la presenza anche in quantità modestissime, quando la Regione rilascia autorizzazioni con queste prescrizioni? Il Comune di Colonnella e le altre amministrazioni locali non possono subire certe decisioni dettate da norme regionali, nazionali e da politiche europee talvolta troppo dannose per il nostro territorio”. Vagnoni ha poi ribadito la necessità dei Comuni di decidere in autonomia sulle centrali a biomasse, definendone limiti e linee guida, e sul problema ha auspicato il coinvolgimento di tutti i politici locali regionali e nazionali, dei cittadini e delle associazioni.

“Invece di spendere le nostre energie per raccontare cose di fantascienza o per fare battaglie senza costrutto – ha aggiunto – impieghiamole per ragionare sulle regole, sui vincoli da predisporre, affinchè le leggi nazionali e regionali consentano una corretta realizzazione e gestione degli impianti a biomasse a salvaguardia della salute dei cittadini”.

L’assessore ha parlato infine della necessità da parte delle Regioni di regolamentare in maniera più stringente l’uso delle rinnovabili e di derogare ai Comuni il rilascio delle autorizzazioni, evitando le speculazioni imprenditoriali, permettendo la costruzione di impianti solo di piccola entità con uso di biomasse prodotte in loco, con emissioni inquinanti a saldo zero e con controlli giornalieri e report continui.