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intervista Emanuele Verdecchia, video Maria Josè Fernandez Moreno

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Non fa altro che vincere medaglie. Preferibilmente, di medallo pregiato. Con aggiornamento costante e regolare: le ultime tre (due bronzi e un argento) ai recenti campionati Mondiali di Pattinaggio che si sono svolti tra Ascoli e San Benedetto. Così la giovane Sofia D’Annibale, dopo le tre medaglie conquistate ai mondiali di pattinaggio svoltisi in San Benedetto del Tronto ed Ascoli, si conferma giovane realtà del pattinaggio locale (nella società della Skating in Line Riviera delle Palme) e nazionale.

A soli 19 anni la D’Annibale vanta un medagliere di tutto rispetto: due medaglie d’argento ai campionati Mondiali, 4 titoli europei, 4 medaglie d’argento ai campionati europei, 3 medaglie di bronzo ai campionati europei, 16 titoli italiani, 10 medaglie d’argento ai campionati italiani, 8 medaglie di bronzo campionati italiani.
A queste si vanno ad aggiungere i bronzi nella gara americana a squadre (categoria juniores femminile) e nei mille metri in linea (categoria juniores) e l’ argento nei 20 mila metri ad eliminazione (sempre categoria juniores).

Quando nasce la passione per il pattinaggio e quando inizia la tua avventura in questo sport?
“Già a 3 anni e mezzo, grazie all’interessamento di Franco Luciani il quale dopo molto insistere, convinse mia madre a portarmi a pattinare. Da quel momento sono passati circa 16 anni di vita agonistica piena di soddisfazioni”.

Quali sono state le emozioni e quanta le soddisfazione nel raggiungere il podio in casa propria? E poi anche nel vivere un Mondiale nella propria città?
“Devo dire che un pochino ero preparata, dato che due anni fa ho vissuto l’esperienza degli Europei sempre qui a San Benedetto. Inizialmente ho impiegato del tempo per realizzare la portata della cosa, partecipare a dei Mondiali nella propria città, davanti ai familiari. I primi giorni quasi non me ne rendevo conto di tutto ciò”.

Il bronzo nei mille metri in linea è stata una medaglia inaspettata, dato che è maturato in una gara che non è tra le tue specialità.
“Sì, è stata una sorpresa. È stato il mio primo podio individuale, che inseguivo da tre anni. La mattina c’erano due gare, una corta ed una lunga – che io preferisco – dato che è la mia specialità, ma per cui non sono riuscita ad arrivare fino in fondo. Mai avrei creduto di qualificarmi per la corta ed arrivare addirittura alla medaglia. È stata una piacevole soddisfazione”.

Il tuo giudizio complessivo su questo Mondiale sia dal punto di vista organizzativo sia dal punto di vista agonistico.
“Devo ammettere che sono rimasta sbalordita, ho avuto i brividi dall’emozione. L’organizzazione è stata fantastica ed efficiente, per molti versi superiore ai Mondiali di due anni fa in Colombia. Poi dal punto di vista agonistico devo dire che questo evento, date anche la pioggia che ha caratterizzato lo svolgersi di alcune gare, ha visto l’emergere di molti atleti, sopratutto europei, che hanno rotto il solito duopolio agonistico in mano ai coreani ed ai colombiani”.

Come giudichi la partecipazione degli ascolani e dei sambenedettesi ai Mondiali? Ti aspettavi più pubblico? O meno?
“Il pubblico è stato molto più numeroso in Ascoli, favorito senz’altro dal bel tempo. Però, nonostante abbia piovuto San Benedetto non ha fatto mancare la propria partecipazione, è stato bello vedere tutti gli appassionati assiepare le gare nonostante la pioggia, con l’ombrello ed i k-way. Mi ha dato una grande emozione leggere su Facebook i commenti entusiastici di persone accorse da più parti d’Italia appositamente per assistere al mondiale”.

Quanto lavoro c’è dietro le tre medaglie? È un percorso che parte da lontano assieme al tuo allenatore Matteo Amabili?
“Sì, il lavoro di preparazione è stato fondamentale, programmata con impegno e dedizione. Poi mi ha molto aiutato il raduno, voluto dal nostro Ct Massimiliano Presti, svolto in Ascoli da 6 al 22 agosto, per preparare al meglio questo appuntamento. E, dopo il 22, il mio allenatore Matteo Amabili, non mi ha lasciata sola un attimo, preparandomi fino all’ultimo minuto”.

Le tue medaglie e la convocazione dell’altra pattinatrice sambenedettese Francesca Liberati confermano San Benedetto come un centro d’eccellenza per quanto riguarda il pattinaggio italiano. Cosa ci puoi dire di questo “movimento” locale che tante soddisfazioni ci ha dato e ci sta dando?
“Negli anni passati il pattinaggio sambenedettese ha vissuto il suo momento d’oro, grazie ad atleti come Lardani, Bugari, i fratelli Amabili. Al momento si sta puntando sul vivaio, sui giovani, per ricostruire una grande tradizione”

Ritieni che a livello locale per il pattinaggio si possa fare di più?
“Certo, soprattutto nelle scuole che io ritengo siano il miglior luogo dove far germinare nuovi talenti”.

Prossimi appuntamenti agonistici?
“Fra due settimane ho la maratona di Berlino, ultima gara della stagione 2012. Poi il prossimo anno si aprirà con gli Indoor di Pescara e con sopratutto i mondiali che si svolgeranno in Belgio, dove spero di togliermi altre soddisfazioni”.