Per guardare il video cliccare in basso a destra. Intervista di Massimo Falcioni, riprese e montaggio di Maria Josè Fernandez Moreno.

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Poche chiacchiere, per Giovanni Stroppa contano piuttosto i fatti. Ad un anno dall’elezione a direttore generale dell’Area Vasta 5, qualcosa nel territorio Piceno comincia a muoversi: “Non era facile vincere la scommessa. Stiamo mettendo insieme due realtà con le loro peculiarità e differenze”.

Stroppa riconosce la difficoltà del proprio operato, ma rivendica orgoglioso la volontà di posare sul tavolo atti concreti. A cominciare dalla nomina di due nuovi primari: Nicoletta Guastaferro per il reparto di Pediatria, e Andrea Chiari per quello di Ostetricia e Ginecologia.

La Guastaferro è stata titolare della struttura dipartimentale “Gestione del neonato sano e patologico” ed è stata anche responsabile dell’ambulatorio di gastroenterologia pediatrica e di auxologia con particolare attenzione al problema dell’obesità infantile. Lontani da San Benedetto invece i precedenti del dottor Chiari, considerata l’esperienza decennale in Veneto. Nell’ultimo quinquennio ha svolto come primo operatore 2300 interventi chirurgici ginecologici, con 700 laparoscopie.

“Nonostante le critiche e annunci di disastri da parte di qualcuno il reparto di Pediatria è rimasto in piedi”, commenta Stroppa, intento al contempo a presentare le novità inerenti i sistemi informatici radiologici in Area Vasta. L’obiettivo è quello di giungere ad una completa integrazione tra i servizi dei presidi ospedalieri di Ascoli e San Benedetto, con interscambio di tutti gli esami e la consultazione di precedenti referti ed immagini da entrambe le Unità Operative Complesse. “In tal modo – spiega il dottor Mario Tafuro, direttore dell’unità operativa di Radiologia – un esame svolto ad esempio al Mazzoni potrà essere refertato al Madonna del Soccorso”. Sarà inoltre previsto il miglioramento dell’efficienza tramite l’attivazione di una Guardia Attiva sulle 24 ore mediante l’utilizzo della Teleradiologia e del Teleconsulto.

Novità in vista pure per l’apparecchio Tac sito nel nosocomio di Ascoli. Il vecchio impianto a 16 strati, installato nel 2005 e sottoposto ad un sovraccarico di lavoro, verrà sostituito da un macchinario di maggior livello qualitativo, a partire dai primi mesi del 2013. L’investimento finanziario toccherà i 600 mila euro, e consentirà ai medici studi in tempi brevi con un’acquisizione facilitata di informazioni legate al cuore e alle coronarie. Per la Pet infine, Stroppa garantisce: “Il progetto si avvia alla conclusione e partirà in primavera. I fondi non sono stati azzerati, lo stanziamento per l’acquisizione c’è”.