RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DAI RESPONSABILI DELLA SEACARD
Come è giusto che sia, porgiamo ai nostri lettori la prima vera spiegazione, e altre ci auguriamo arriveranno in seguito, sulla discussa Seacard che probabilmente tra i suoi lati negativi ha avuto la carenza di una necessaria comunicazione che ci aspettavamo e ci aspettiamo dal Comune di San Benedetto del Tronto. Ma va bene anche così e forse è meglio perché i responsabili privati dell’azienda che ha fornito la Seacard, essendo tecnici, saranno anche più convincenti. Meglio tardi che mai perché soltanto con la chiarezza e la trasparenza è possibile dare giudizi più mirati e concreti. Ecco la risposta al nostro servizio di ieri.
Gentilissima redazione,
alla luce dell’articolo apparso ieri su Riviera Oggi ad opera di Falcioni dal titolo “Seacard, sconto sui drink. Primavera: in Via Mentana no, sul lungomare si”, vorremmo fare alcune precisazioni di carattere generale.
In primo luogo, l’iniziativa relativa alla distribuzione dei buoni drink da 2 euro per i locali della Madrugada è frutto di una proposta di Sandro Assenti, fatta in sede di riunione tra le associazioni di categoria a metà luglio presso il Consorzio Turistico. Tale proposta è stata accettata dalla Sunsharing srl, in qualità di società privata, come incentivo alla sottoscrizione della Seacard da parte di turisti e residenti. I buoni sono stati quindi distribuiti a fronte della sottoscrizione della Seacard sia all’interno delle strutture ricettive, sia presso i desk Seacard sul territorio sambenedettese. Pertanto non vi è stata alcuna volontà precisa del comune dietro tale attività.
In secondo luogo, i buoni drink sono stati distribuiti rigorosamente a persone maggiorenni in quanto la Seacard, come da regolamento presente sul nostro portale, non è sottoscrivibile dai minori di 18 anni.
Infine, ma non per importanza, la parola indicata sui tagliandi è DRINK e NON ALCOOL. Ciò significa che l’associazione diretta tra la parola drink e la parola alcool è prodotto dell’interpretazione di chi scrive e non ha alcun fondamento reale. Infatti gli sconti possono essere utilizzati per qualsiasi tipo di bevanda, da un succo di frutta a un cocktail e la scelta è lasciata al libero arbitrio del consumatore. Pertanto espressioni del tipo “(…) lo stesso ente, anzi lo stesso assessore, che si dovrebbe occupare contemporaneamente di servizi sociali e turismo, paga una società privata per gestire sconti anche sugli alcolici” non rendono giustizia alle dinamiche reali dell’utilizzo di questi sconti drink e al grande lavoro che Seacard sta facendo a San Benedetto del Tronto e in tutto il Piceno.
Certi della vostra comprensione e di un vostro riscontro, ringraziamo per l’attenzione.
Buona giornata e a presto,
Firmato. Sunsharing Srl
Nulla da obiettare, ci mancherebbe, a parte un piccolo e necessario distinguo: l’articolo è sì del nostro Massimo Falcioni ma il testo e il titolo sono frutto di una comunicazione ufficiale al giornale da parte del responsabile provinciale di Rifondazione Comunista, Daniele Primavera. Credo che comunque si sia rivelata molto utile per la causa Seacard avendo generato la risposta dei suoi proprietari. Grazie.
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“… paga una società privata per gestire sconti ANCHE sugli alcolici”
No, direttore, mi scusi, forse sono io che sono lento, ma non ho capito bene il senso di questa risposta, per almeno un paio di motivi. 1) non ho mai accusato la Seacard in quanto tale, ma l’amministrazione che non ha vincolato l’elargizione di un sostazioso contributo a promozioni che non siano in contrasto con le finalità dell’ente, come dovrebbe essere pratica abituale e come il sindaco ripete da anni fino a noia. Faccio un esempio: il regolamento delle sponsorizzazioni prevede per il comune il DIVIETO, per l’ente, di prendere soldi da sponsor che hanno intenzione di promuovere o agevolare… Leggi il resto »
Sì, sei diventato lento: dove hai letto che noi abbiamo scritto che tu hai accusato la Seacard? La mia deduzione finale che non è stata assolutamente un attacco a quanto avevi scritto è nata dal fatto che l’inizio della lettera di Sunsharing poteva dare adito ad un’iniziativa critico-giornalistica di Massimo Falcioni che in questo caso, al di là, delle ragioni o dei torti, non lo era. Ho ritenuto necessario precisare a scanso di equivoci.Tutto qui, ti sei scaldato per nulla. Ciao.
No, non mi sono scaldato, ho solo risposto a quello che ha scritto sunsharing. Non era per te, per quanto ti chiamassi in causa :) Quello che non ho capito era il senso della risposta semplicemente perchè non nega nulla di quanto avevo scritto, e soprattutto che fine ha fatto la Sorge, normalmente così prodiga di conferenze e comunicati e invece per ora silente.
Io qualcosa da obiettare ce l’avrei: per evitare scorrette interpretazioni dell’iniziativa che possono dare adito a maliziose affermazioni potreste fare in modo che la dicitura indicata sui tagliandi sia DRINK NON ALCOLICO. Anche il fegato dei 19enni ve ne sarà grato !
Non mi capacito…. ma veramente stiamo dando tutti quei soldi a dei privati per fare quello che vogliono? No davvero è impossibile!
Alessandro ti do una dritta che nessuno può o vuole dire: la seacard promuove sconti in determinati esercizi commerciali. Questi esercizi commerciali pagano (da 0 euro in su) seacard!!! Trova l’inghippo!!! I turisti usano seacard solo per non pagare i pulmann il martedì e venerdi (altro costo a carico della collettività).
PS daniele primavera ha posto l’attenzione su un aspetto che è marginale per chi non ha un approccio ideologico della vita. Se vedessimo invece il rendiconto economico (spesa e incasso voce per voce) di seacard ci sarebbe veramente da sbattere la testa contro il muro…
Giriamo le sue certezze ai diretti interessati.
Io non conosco questi dettagli, ma essendo tutta l’operazione finanziata con i soldi pubblici io pretendo un resoconto al centesimo di€ di ogni attività relativa alla SeaCard. Il cittadino deve essere informato ma è compito primario della Pubblica Amministrazione controllare che le sue politiche, specialmente in tempi di spending review, siano le più efficienti possibili. Poi che le sue dichiarazioni siano facilmente aggirabili contabilmente parlando è un altro discorso…
Alessandro, hai centrato perfettamente tutta la questione. Formalmente si aggiusta tutto, ma il popolo, a cui è stato chiesto sacrifici immani, è pronto a rivoltarsi se non si agisce in maniera MORALMENTE corretta. Io conosco i tutti i dettagli di seacard, ma non sta a me renderli pubblici perchè di mestiere non faccio il giornalista…
l’ideologia non c’entra niente. Pretendere che il comune non incentivi il consumo di alcol ma lo contrasti non ha proprio niente di ideologico. Non per niente lo stato le droghe legali (alcol e fumo) le tassa pesantemente. Non le sostiene con gli incentivi.
Primo, chiudiamo subito il consorzio turistico.
Secondo chiudiamo subito la SeaCard e tutto questo carrozzone.
Invece di promuovere prodotti locali, promoviamo i drink a 2 euro.
Il fatto che fin dall’inizio della discussione sulla SeaCard non vi siano state prese di posizione da parte dell’amministrazione e’ inquietante.
Se non abbiamo bisogno di un assessorato al turismo lasciamo la delega al Sindaco e non nominiamolo.
E qualcuno, non sia mai facessimo opposizione, disse: “aspettiamo l’autunno per esprimere un giudizio”, ma se volete aspettiamo l’anno prossimo, anche le prossime elezioni, tanto che problema c’e’…..????
Giuseppe Formentini (Pdl)
Aldilà di tutte le critiche, la mia domanda è questa: Può un ente Pubblico spendere soldi pubblici per una card, senza discuterne preliminarmente con la collettività e senza spiegare nella realtà qual’è la funzione di tale carta?
Qual’è il beneficio che i cittadini Sambenedettesi hanno attraverso l’utilizzo della seacard?
Gli amministratori debbono capire che non possono spendere i soldi dei contribuenti come meglio credono, ma debbono allocare le risorse tenendo conto dei fini per i quali vengono spese, che debbono essere fini pubblici e non privati.