COLONNELLA – Le centrali a biomasse in progetto a Controguerra e Colonnella agitano il sonno dei residenti e alimentano il fuoco delle polemiche. Due comitati cittadini si stanno costituendo nei rispettivi Comuni e lavoreranno a stretto contatto per far fronte alla realizzazione degli impianti sulla bonifica del Tronto. Una prima riunione del comitato di Colonnella si è tenuta lunedì sera nel capannone dell’Iveco, e ha visto la partecipazione di una settantina di persone.

“E’ stato un incontro organizzativo” afferma Daniele Di Giuseppe, tra i promotori del comitato. “Il nostro intento è seguire con attenzione quello che sta succedendo e capire se le centrali siano effettivamente pericolose o meno per la salute. Non siamo a prescindere contro i politici o la società che vuole costruire l’impianto, anzi ci aspettiamo da parte loro la massima collaborazione”.

Il comitato è preoccupato soprattutto dal numero cospicuo di impianti previsti sulla bonifica del Tronto: tre a Controguerra da un megawatt circa ciascuno (nei pressi dell’ex Metalstampa) alimentati ad olio vegetale, una da 6 megawatt nello stabilimento dell’Italiana Manifatture a Vallecupa di Colonnella. A queste vanno anche ad aggiungersi anche l’impianto alimentato ad olio della Socabi (attivo per circa un anno e mezzo ed attualmente chiuso) e un ulteriore impianto alimentato a legna da 4 megawatt previsto a Controguerra e già autorizzato dalla Regione Abruzzo il 12 marzo 2009, sempre nella zona industriale di Piane Tronto. “Anche se la ditta non ha ancora realizzato la centrale – afferma Di Giuseppe – ha comunque in mano le autorizzazioni necessarie per farlo”. Su quest’ultimo specifico caso il sindaco Scarpantonio rassicura sostenendo che la centrale non verrà costruita in quanto, a tre anni dal rilascio dell’autorizzazione, sono decaduti i termini.

Il comitato di Colonnella si costituirà ufficialmente lunedì prossimo e lavorerà a stretto contatto con quello di Controguerra, cercando di coinvolgere anche altre realtà della vallata del Tronto, poiché la realizzazione degli impianti potrebbe portare a ripercussioni sull’ambiente e sulla salute pubblica che vanno oltre i confini amministrativi.

Sulla costruzione delle centrali le amministrazioni di Colonnella (in cui l’impianto di Vallecupa è già stato autorizzato dalla Regione Abruzzo) e Controguerra (in fase di valutazione dall’amministrazione comunale) precisano le rispettive posizioni:

COLONNELLA: “In merito alla richiesta di autorizzazione per la costruzione sul territorio comunale di un impianto per la produzione di energia elettrica rinnovabile alimentato a biomasse – si legge in manifesti affissi sul territorio comunale – l’amministrazione comunale vuole ribadire che la salute pubblica, la salvaguardia dell’ambiente, l’interesse dei cittadini, sono considerati primari rispetto agli interessi economici di qualunque azienda. Riteniamo la salute dei nostri concittadini un bene prezioso ed inalienabile. Di conseguenza – prosegue la nota – la tutela dell’ambiente è un imperativo categorico, anche nell’interesse delle generazioni future che hanno il sacrosanto diritto di vivere in un ambiente sano. Pertanto il sindaco e l’amministrazione comunale, al di là delle strumentalizzazioni politiche di alcuni, intendono chiarire che sarà sempre vincolante il parere espresso dai cittadini: parere che difenderemo, se necessario, nelle opportune sedi giudiziarie.  Il sindaco, con comunicazione del 22.08.2012 – conclude la nota –  ha comunque già ribadito all’azienda interessata questa linea amministrativa e bloccato qualsiasi eventuale atto di nostra competenza. Come già programmato intendiamo, nei prossimi giorni, organizzare incontri pubblici con esperti di Legambiente, Wwf, assessorato all’ambiente della provincia ed altri, in modo da affrontare il problema con la massima trasparenza ed obiettività insieme a tutti i cittadini”.

CONTROGUERRA: “La  mia lettera – si legge nella nota inviata dal sindaco a tutte le famiglie – è in questo momento, necessaria e doverosa, dovendo rappresentare  per intero, la mia collettività ed evitare che ci sia confusione e strumentalizzazione. L’argomento che voglio trattare è quello delle  biomasse, attività industriale di trasformazione che imprenditori possono liberamente formulare. L’amministrazione attraverso criteri di imparzialità, deve verificare la correttezza dell’insediamento rispetto alle norme predisposte dal legislatore. Nel caso degli impianti a biomasse  il nostro Comune, ha sempre indicato come imprenscidibile la filiera corta, per evitare l’utilizzo di biomasse di provenienza estera e, comunque, esterna all’area territoriale di ubicazione degli impianti, senza garanzie di tracciabilità e di uso corretto del suolo.

Inoltre gli stessi impianti devono essere di  piccola dimensione, tarata sulla disponibilità di biomassa locale, tenendo conto anche di altri impianti presenti o previsti nell’area interessata. Sul nostro territorio l’unico che è stato attivato è quello adiacente l’impianto della So.Ca.Bi  che è un impianto di  coogenerazione, ossia utilizza l’olio di semi vergine  per la produzione sia di energia elettrica e sia di calore,  il cui calore  è utilizzato per l’impianto di betonaggio.  Questa permette all’impresa stessa di non utilizzare le caldaie a metano. E’ stato il primo impianto in Italia, cioè è stato il primo impianto a biomasse collegato ad una attività industriale esistente.  La sua attivazione è stata seguita anche dalla stampa nazionale.

In questo momento non ci sono autorizzazioni in essere, cioè nessuno è autorizzato a costruire impianti a biomasse di qualsiasi tipologia sul territorio di Controguerra.

Riguardo all’istanze presentate c’è ne sono quattro tutte in istruttoria. Una è  stata formulata nel marzo 2011 da 960 kw , che è un impianto di coogenerazione identico a quello di So.Ca.Bi,  nelle vicinanze dell’ex rifornimento che è in fase di istruttoria  e la cui competenza è del Comune di Controguerra essendo un impianto di piccolo taglio. Sono diciassette mesi che la pratica è in istruttoria, ma comunque l’impianto rispecchia i principi sopra enunciati.

Sono arrivate ad aprile 2012, tre richieste ciascuna di  un megawatt, presso una stessa area adiacente la ex Metalstampa che sono tuttora in istruttoria. L’istruttoria si potrà dire conclusa, solamente con il provvedimento unico di autorizzazione, rilasciato dal Comune  e pubblicato sull’Albo Pretorio online. Al momento nessuna autorizzazione è stata rilasciata per gli impianti richiesti ad aprile 2012. Il Comune di Controguerra ha appreso, solo da pochi giorni, l’esistenza di un’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di un impianto di produzione di energia, alimentato da biomassa, costituito da sei impianti da 990 nello stabilimento dell’ex azienda Italiana Manifatture (società Sagitta Immobiliare Srl di Tortoreto). Tale collocazione è nelle vicinanze del nostro confine territoriale. Il nostro iter istruttorio delle richieste non può non tener conto di quello autorizzato a Colonnella e come ho detto sopra gli impianti vanno visti anche rispetto all’esistente. Faccio mia tutta la preoccupazione di voi famiglie, affinché tale preoccupazione sia rappresentato durante l’iter istruttorio”.