SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Il Piano del Porto non è e non sarà mai il Piano della Movida. E’ umiliante per tanti lavoratori del settore della pesca ed è un’offesa all’intelligenza di chi lavora con serietà, passione ed impegno al progetto pensare di ridurlo ad una soluzione ai problemi generati da bar e discoteche”. Lo dice l’assessore all’Urbanistica, Paolo Canducci, che prende così apertamente le difese di Fabio Urbinati, che nei giorni scorsi aveva allontanato ogni ipotesi di riproposizione della situazione di Via Mentana in zona portuale.
Esternazioni che paiono comunque in contrasto con le intenzioni comunicate dal sindaco Gaspari ai Giovani Democratici, nel corso di un incontro di sette giorni fa. “L’insediamento di pubblici esercizi in quella zona è dunque un aspetto importante ma non è il principale”, prosegue Canducci. Resta allora da capire a quali tipologie di esercizi verrebbe concessa l’opportunità di trasloco.
Insomma, la movida al porto fa e continuerà a far discutere per tanto tempo ancora, nonostante l’assessore ribadisca la piena assonanza con quanto affermato sia da Urbinati che dal primo cittadino: “Le polemiche sono frutto di un’eccessiva semplificazione giornalistica che non aiuta a comprendere l’esatto contenuto delle questioni. Il Piano regolatore del Porto in corso di approvazione ha come obiettivo principale il recupero dell’area portuale come fulcro dell’attività economica cittadina riconnettendola al circostante tessuto urbano”. Ciò significherebbe, in primis, individuare spazi destinati alle diverse attività connesse alla pesca, cioè la vocazione prioritaria dell’area portuale, e poi ampliarne la funzione con mirati insediamenti commerciali a servizio dell’intera città. “Questo è il criterio che ha ispirato tutto il complesso lavoro che da anni stiamo conducendo d’intesa con Regione Marche, Capitaneria di Porto e Ministero delle Infrastrutture”.
Quindi, valorizzazione dei prodotti tipici locali e lasciapassare solo a locali con un’offerta soft. Il Porto non sarà pertanto mai il ritrovo per gli amanti della notte.
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Adesso però Canducci e Urbinati dovrebbero spiegarlo al sindaco, mi sembra doveroso… visto che sembra esserci una chiara posizione di conflitto tra chi ragiona troppo “di pancia” e chi prova a fare il suo lavoro con professionalità.
E’ possibile che sia io a non capire, ma venendo meno i vincoli attualmente imposti su quell’area dall’attuale perimetrazione non ci sarebbe alcuna possibilità di scegliere che tipo di attività insediare in quella zona. La liberalizzazione dei pubblici esercizi parla chiaro. Del resto, non mi pare esistano zone, in città, in cui è vietato aprire un bar. E non ne esisteranno neppure domani. Come non esiste, a che mi risulti, la possibilità di discriminare questo o quel tipo di attività, visto che tra l’altro non servono più nemmeno le licenze. Ma ripeto, di certo l’assessore all’urbanistica e quello al commercio… Leggi il resto »
daniele, per quel che mi riguarda sto sottolineando quotidianamente la confusione tra le rispettive dichiarazioni. ai giovani democratici, il sindaco ha ribadito un progetto che ha sposato da anni. e io l’ho fatto notare.
Si potrebbero sempre fare dei locali galleggianti al posto dei pescherecci dato che di barche da pesca non ne sono rimaste molte e sulle passerelle, all’ingresso, troveranno lavoro i buttafuori…bordo
Signori se non ci diamo una svegliata l’oblio prenderà il sopravvento: attenzione ai giovani lupi… di mare (Riego Gambini)
Adesso che sei in Consiglio cerca di spronare un po’ tutti a fare un salto di qualità…
Sono convinto [da ciò che leggo credo che lo sia anche tu] che il vero salto di qualità debbano essere i cittadini a farlo, insieme: il resto poi avverrebbe di conseguenza. In Consiglio Comunale le strane regole della politica fatta con il pallottoliere annientano inesorabilmente la ragione, intesa come logica, di coloro che hanno dimenticato la loro personale primigenia voglia di cambiare. Da cittadino sono pronto a dare il mio personale contributo, ma per far si che si possa tutti “saltare più in alto” c’è bisogno di aiuto e non ho alcuna vergogna di riconoscerlo apertamente. Il coraggio non mi… Leggi il resto »
Caro Riego, credo che per il salto di qualità serve anche che un certo tipo di politica faccia un passo indietro, solo così i cittadini possono contribuire alle discussioni per la città e crescere maturando maggior consapevolezza del voto. Certe politiche dispotiche non fanno altro che abbattere la partecipazione civile e democratica dei cittadini a scapito della qualità delle preferenze espresse alle elezioni. Solo chi è all’opposizione può provare a spingere indietro queste politiche dispotiche lasciando spazio ai cittadini. Purtroppo, i tuoi predecessori (mi viene da pensare a Primavere e De Vecchis) non hanno avuto il seguito che molti speravano,… Leggi il resto »
I porti che faticano a sopravvivere (tutti i nostri pescatori preferiscono rottamare le proprie barche) in tutto il mondo vengono ripensati all’insegna dell’intrattenimento.
Questa città non ha più settori trainanti.
Se questo è il futuro politico di questa città siamo messi male.
Spostare l’intrattenimento al porto significa renderlo più bello, non svilirlo.
Infatti Daniele, quel pò di discussione che ci fù proprio un’anno fà era su quel punto che riporti, la discussione era appunto sul fatto che si sarebbero penalizzati gli operatori della pesca una volta che i capannoni avevano una destinazione più permissiva e soggetta alle libere regole di mercato, i canoni di affitto ed i valori immobiliari in generale sarebbero cresciuti in base alla loro destinazione, penalizzando proprio il settore della pesca che in questo momento non “naviga” in buone acque.
Ovviamente del Nuovo Piano Regolatore Generale del Comune di San Benedetto del Tronto (che comanda su quello del porto, come l’Asso pigliatutto), manco a parlarne!
Leggo e ben in evidenza che “Le polemiche sono frutto di un’eccessiva semplificazione giornalistica che non aiuta a comprendere l’esatto contenuto delle questioni”. Quindi Massimo Falcioni sarebbe quanto meno e professionalmente una sorta di “pressapochista”. Naturalmente per quanto mi riguarda non è la caratteristica dominante del suo lavoro e peraltro non è proprio in sintonia con i suoi servizi che ogni giorno ci informano delle “sorti e progressive di questa città”. Siamo in una situazione strana. L’annuncio di un’area di intrattenimento prima viene annunciata e in modo anomolo e poi viene smentita nei fatti. Sì! Viene smentita nei fatti in… Leggi il resto »
La cosa più assurda detta da Canducci e Urbinati, è che al porto non si permetterà di ripetere quello che sta succedendo in via Mentana, perché sono situazioni degradanti che non devono essere tollerate anche se in zona poco abitata…
Benissimo! Allora come mai queste situazioni sono ancora in essere dopo oltre 5 anni in via Mentana? Conviene lasciare il casino confinato lì invece di andarlo a replicare in altre parti? Vi state dando la zappa sui piedi da soli!
Quoto Felice Di Maro, i cittadini di via Mentana contano meno di zero.
First,
se può renderti più tranquillo, gli stessi problemi verranno esportati anche in zona Porto.
Perdona la facile ironia, ma in questa città non vi e’ la minima voglia di ordine e chiarezza…
Nulla potrà cambiare finche’ non si deciderà una volta per tutte che le regole esistono e vanno fatte rispettare senza tentennamenti, indecisioni, trattative, scorciatoie, retromarce etc. etc.
Ed invece di agire e di risolvere una volta per tutte il problema, si continua a parlare, annunciare, enfatizzare per poi autosmentirsi il giorno successivo…
Povera San Benedetto…
“…individuare spazi destinati alle diverse attività connesse alla pesca, cioè la vocazione prioritaria dell’area portuale, e poi ampliarne la funzione con mirati insediamenti commerciali a servizio dell’intera città. “Questo è il criterio che ha ispirato tutto il complesso lavoro che da anni stiamo conducendo d’intesa con Regione Marche, Capitaneria di Porto e Ministero delle Infrastrutture”.
Capisco e condivido.
Ma con questo che c’entra allora il proposto svincolo degli immobili della ditta Santarelli per l’edilizia residenziale?
Prendo spunto dal tuo commento, lux, per dire che le palazzine Santarelli sono irregolari e saranno probabilmente oggetto di sanatoria dietro demolizione gratuita del Ballarin; il comune potrebbe aggiungere sul piatto della bilancia una destinazione non residenziale, ma a uffici e movida notturna, non credo che a Santarelli possa dispiacere più di tanto e resterebbe fuori dal piano del porto pur essendo abbastanza lontano da altre abitazioni.
Capisco.
Se fosse così questo spiegherebbe anche le intenzioni del sindaco di spostare la movida in zona porto…