SAN BENEDETTO DEL TRONTO- I Carabinieri dell’aliquota radiomobile del N.O.R. della compagnia di San Benedetto, al comando del capitano Giancarlo Vaccarini, hanno disarticolato una banda composta da G.B., 19enne residente a San Benedetto, un 17enne di Pagliare del Tronto ed un 16enne residente a Martinsicuro, tutti studenti.

Alle ore 05.00 circa del 20 agosto scorso, una pattuglia, impegnata nel più vasto dispositivo di controlli straordinari del territorio per garantire tranquillità a residenti e villeggianti durante il periodo estivo, in via  Pasubio, procedeva al controllo di un quadriciclo (mezzo equiparato ai ciclomotori) con a bordo i suddetti.

Dal controllo al terminale subito emergeva che il quadriciclo era provento di furto perpetrato la notte di ferragosto a Ripatransone, in danno del proprietario 63enne, che ne aveva subito fatto denuncia ai Carabinieri del luogo.

Le immediate ed accurate perquisizioni presso i luoghi di domicilio o residenza dei tre, alla presenza degli esercenti la potestà genitoriale (nel caso dei minori) consentiva di rinvenire sei ciclomotori 50 cc, quattro dei quali marca Aprilia”sr”, un Malaguti “phantom” ed un Gilera “dr”, tutti risultati rubati nel periodo dal 20 luglio al 15 agosto tra Castel di Lama, Pagliare del Tronto e Martinsicuro.

I militari dell’Arma hanno subito intuito di avere a che fare con una vera e propria banda specializzata nel furto di ciclomotori, soprattutto marca Aprilia modello “sr”, poi destinati alla vendita, anche solo di parti del ciclomotore stesso.

Come potuto ricostruire dagli inquirenti, i tre raggiungevano i luoghi ove perpetrare i furti, dei veri e propri raid, a bordo di pullman di linea, caschi in mano e, una volta individuato il motomezzo da rubare, ne forzavano il blocchetto di accensione, riuscendo ad avviare manualmente i ciclomotori che poi nascondevano presso le proprie abitazioni o nelle pertinenze di esse.

Il valore medio delle moto, accuratamente selezionate, in quanto nuovissime, varia dai 3.000 ai 3.500 euro, mentre il valore del quadriciclo con i quali i tre sono stati fermati e’ di gran lunga superiore.

La soddisfazione per gli operanti e’ stata quella di vedere la gioia impressa sui volti dei ragazzi e dei genitori ai quali sono state restituite le moto rinvenute, spesso premio meritato per la promozione a scuola.

La posizione dei tre e’ attualmente al vaglio dell’Autorità Giudiziaria ordinaria e di quella minorile. Rischiano pene severissime per i contestati reati di associazione a delinquere, furto aggravato, ricettazione e danneggiamento.

Sono in corso ulteriori, approfonditi, accertamenti, per individuare la rete di fiancheggiatori ed acquirenti di moto o parti di esse, alcune delle quali sarebbero state rivendute ed attualmente in uso a giovani ricettatori dei comuni della Riviera delle Palme, i quali, una volta individuati, si vedranno contestare il più grave reato di ricettazione.

Sconcerta l’idea di pensare che un ragazzo possa riportare a casa ed utilizzare un ciclomotore non suo senza che un genitore gli chieda e si chieda quale sia la provenienza.