SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La movida spacca di nuovo la maggioranza? Se nei giorni le frizioni interne avevano riguardato l’Italia dei Valori, con la campagna pro-Via Mentana di Dante Merlonghi subito stoppata da Fanini, Del Zompo e Vesperini, oggi la frattura potrebbe riguardare direttamente il Partito Democratico.

L’ipotesi dello spostamento dei locali del divertimento al Porto, sposata dal sindaco Gaspari qualche tempo fa e comunicata come imminente ai Giovani Democratici in un incontro di una settimana fa, non piace però a Fabio Urbinati. Sul tema, l’assessore alla Pesca è infatti deciso: “E’ stato sempre chiaro che l’attività prevalente dell’area portuale rimarrà quella della pesca e il suo indotto. Il nuovo piano portuale su questo aspetto parla chiaro e non lascia dubbi a diverse interpretazioni. Sarà possibile insediare da quelle parti anche altri tipi di attività commerciali comprese quelle di somministrazione, ma quelle che favoriranno la valorizzazioni di prodotti ittici locali saranno prevalenti. Ma sia chiaro che né noi, né l’autorità marittima permetterà mai che il porto diventi una zona franca”.

Valorizzazione dei prodotti tipici e nessuna zona franca. Tradotto: nessun bar o replay della situazione vigente oggi in Via Mentana. “Quello che non è permesso in quella zona e in ogni altra parte della città e del mondo – muri scambiati per orinatoi, libera circolazione bloccata e disturbo della quiete pubblica -non sarà permesso neanche in ambito portuale. Il nuovo piano portuale – conclude Urbinati – è stato frutto di un lavoro serio e condiviso da tutti gli operatori, il Porto è la nostra storia e il nostro futuro”. Si attende a questo punto la versione definitiva del primo cittadino. Smentirà se stesso o il proprio assessore?