SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La movida spacca di nuovo la maggioranza? Se nei giorni le frizioni interne avevano riguardato l’Italia dei Valori, con la campagna pro-Via Mentana di Dante Merlonghi subito stoppata da Fanini, Del Zompo e Vesperini, oggi la frattura potrebbe riguardare direttamente il Partito Democratico.
L’ipotesi dello spostamento dei locali del divertimento al Porto, sposata dal sindaco Gaspari qualche tempo fa e comunicata come imminente ai Giovani Democratici in un incontro di una settimana fa, non piace però a Fabio Urbinati. Sul tema, l’assessore alla Pesca è infatti deciso: “E’ stato sempre chiaro che l’attività prevalente dell’area portuale rimarrà quella della pesca e il suo indotto. Il nuovo piano portuale su questo aspetto parla chiaro e non lascia dubbi a diverse interpretazioni. Sarà possibile insediare da quelle parti anche altri tipi di attività commerciali comprese quelle di somministrazione, ma quelle che favoriranno la valorizzazioni di prodotti ittici locali saranno prevalenti. Ma sia chiaro che né noi, né l’autorità marittima permetterà mai che il porto diventi una zona franca”.
Valorizzazione dei prodotti tipici e nessuna zona franca. Tradotto: nessun bar o replay della situazione vigente oggi in Via Mentana. “Quello che non è permesso in quella zona e in ogni altra parte della città e del mondo – muri scambiati per orinatoi, libera circolazione bloccata e disturbo della quiete pubblica -non sarà permesso neanche in ambito portuale. Il nuovo piano portuale – conclude Urbinati – è stato frutto di un lavoro serio e condiviso da tutti gli operatori, il Porto è la nostra storia e il nostro futuro”. Si attende a questo punto la versione definitiva del primo cittadino. Smentirà se stesso o il proprio assessore?
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Ma gli amministratori hanno le idee chiare? In passato incaricarono Nomisma per fare uno studio sullo sviluppo del porto:
http://www.rivieraoggi.it/2008/12/30/65994/porto-la-formula-e-turismo-piu-artigianato-nautico/
Poi fu approvato il piano portuale, e adesso si da il via libera all’apertura di locali di intrattenimento, salvo poi contraddirsi il giorno dopo.
Che almeno si mettano d’accordo prima di fare una dichiarazione ufficiale.
Riemerge forte l’equivoco di fondo..
La zona del Porto non può rappresentare la panacea per i problemi legati alla movida sambenedettese: vi e’ ancora necessita’ di spazi per le attività legate alla pesca ed e’ una zona comunque abitata (anzi il numero degli abitanti andrà ad aumentare con il cambio di destinazione delle palazzine ex Maggioni e con l’ipotetica torre in area Ballarin).
In realtà vi e’ una sola soluzione fattibile: dare ad esercenti e cittadini regole certe e la sicurezza che le stesse verranno applicate rigorosamente senza fraintendimenti, incertezza o trattative varie…
Manco si mettono d’accordo tra di loro!
io francamente non ci vedo nessuna spaccatura..il problema non è di facile soluzione e allora si ragiona, si fanno ipotesi….meglio peò sarebbe concertarle insieme, discutendo nelle sedi opportune, non sui giornali..che poi sono la rimisticanza della libera interpretazione dei giornalisti e la libera interpretazione dei lettori….entrambe libertà sacrosante
ma quale rimisticanza e libera interpretazione…
hai ragione Massimo…certi giornalisti manco rimisticano, si limitano a fare il copia incolla dei comunicati stampa….
Sabrina l’uscita dei giorni scorso era infattibile, la posizioni di Urbinati mi sembra molto più concreta. Aspettiamo di vedere il piano portuale, capiamo se ci sono opportunità e valutiamo di conseguenza. Non si può sempre ragionare per varianti senza una visione integrata della città. Se il Sindaco ha fretta poteva pensarci prima quando NON HA FATTO il PRG!
Premesso che l’area di intrattenimento non mi pare proprio necessario che debba essere all’interno del porto anche se in concreto non è che sia chiaro come questo porto poi debba essere rilanciato. L’unica cosa chiara però è il continuo rilancio delle attività legate al turismo e basta, e con tanto di recinzioni.
Per i residenti di via Mentana non cambierà nulla. All’amministrazione comunale non interessa per niente cosa succederà dopo il 2 settembre quando scade l’ordinanza sindacale della chiusura dei locali a mezzanotte che peraltro è stata meno di niente. Non si vuole cambiare nulla.
(Felice Di Maro)