SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La movida al Porto? Spostarsi è possibile, fin da ora. Lo ha detto il sindaco, lo ha ribadito l’assessore all’Urbanistica, Paolo Canducci, che ha riportato gli esempi di “Nudo e Crudo” e del “Club 45”, esercizi già in attività in quella zona. Nessuna attesa obbligata dunque. Volendo, il trasferimento per i locali potrebbe essere immediato, a prescindere dalle approvazioni di varianti o di piani del porto.
“Ben vengano le soluzioni alternative ed intelligenti”, commenta il presidente dell’AssoAlbergatori, Gaetano Sorge che, come rappresentante della categoria, ha spesso ricevuto lamentele da parte dei clienti delle strutture per via degli schiamazzi notturni provocati dagli avventori di alcune concessioni balneari.
“In Via Mentana la situazione è obiettivamente difficile, la gente vuole dormire e ha diritto al riposo. Ricordiamoci però che al porto ci lavorano i pescatori, soprattutto di notte. La vocazione primaria e originaria del posto deve restare intatta. Bisogna evitare che, una volta lì, emergano altrettanti problemi”.
Mostra scetticismo anche Sandro Assenti. Il presidente della Confesercenti Turismo e, al contempo, proprietario dei “Bagni Andrea”, crea dei distinguo tra la fotografia dei locali di Via Mentana e quella degli stabilimenti del lungomare. “Sono due entità differenti, specialmente come indotto. Il nostro porta 900-1000 persone, a differenza di strutture che sono semplici bar. E’ giusto chiarire questo punto”. Assenti va quindi ad affrontare il fulcro del problema: “Ad oggi, al porto poche sono le locations capaci di accogliere la movida. Quando si parla del porto si fa riferimento esclusivamente all’area retrostante il Ballarin. I punti centrali sono soggetti a limitazioni urbanistiche, per ora. Non si fa pertanto riferimento ad un posto centrale, bensì ad una zona poco suggestiva”.
“EVITARE FRAMMENTAZIONI” La più grande preoccupazione di Assenti è legata al rischio frammentazione, ovvero a una divertimento a macchia di leopardo: “Va creato un circuito. Ciò spetta all’amministrazione comunale; lei deve buttare giù una programmazione omogenea. Non si lasci ancora una volta il compito all’imprenditore. Il Comune individui un perimetro su cui insediarsi, sennò si ripeteranno gli errori attuali”.
“AL BALLARIN PARCHEGGI INTERRATI” Qualora la movida si spostasse davvero al porto, sarebbero tuttavia necessari nuovi stalli per le auto: “Si creino parcheggi sotterranei, sotto al Ballarin – conclude Assenti – prima o poi l’impianto sarà soggetto a riordino. Quando avverrà si prenda in esame questa ipotesi”.
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con tutto il rispetto a Sorge dico che ai pescatori credo nn interessi nulla, sempre che ci siano pescatori in futuro visto come è ridotta la ns marineria ad assenti, sempre con grande rispetto, chiedo chi sia lui per dare consigli all’amministrazione, per parlare di frammentazione in modo insensato considerato che già esiste la frammentazione del divertimento – ma la cosa è alquanto scontata – e soprattutto ci spieghi il perchè interviene sempre in maniera diretta su tali argomentazioni considerato il palese conflitto d’interessi che esiste e considerato che la sua unità di intenti tra l’imprenditoria del divertimento è secondo… Leggi il resto »
Gli intervistati hanno evidenziato alcune criticità in maniera frammentata. In definitiva chiedono una cosa sacrosanta, che la soluzione sia inquadrata in una visione d’insieme della città e non, come abitudine di Gaspari, risolvere i problemi in maniera casereccia, disordinata e disarmonica con il resto della città. Siamo tutti d’accordo che la zona portuale sia una delle uniche aree di interesse della città per risolvere la questione movida, ma gli interventi devono essere armonizzati da un Piano sia per garantire un quadro normativo stabili agli imprenditori che effettueranno investimenti sia per non creare dei “non luoghi” urbanistici o fratture urbanistiche dannose… Leggi il resto »
Porto con la “p” maiuscola, per quale recondito motivo ?
Perché no.
Perché sì?
E quando senno’? Conosce il gioco del Cucuzzaro? Con questo caldo e’ meglio scherzare…
è un “vizio” urbanistico, quando si parla di un qualsiasi piano si usano le prime lettere maiuscole per permetterne il riconoscimento dell’acronimo, PRG Piano Regolatore Generale, PEEP Piano per l’Edilizia Economica e Popolare e via dicenodo.
CVD
Scusate, ma non mi è chiara personalmente una cosa: in quali strutture dell’area portuale andrebbero collocate queste attività? non mi sembra che il Comune possegga strutture da cedere (e comunque non ne vedrei il diritto a favore di queste attività), e non mi sembrano nemmeno che ci siano molte strutture di privati in vendita o addirittura disponibili all’affitto. Forse l’unica era quella che è stata locata dal 45.com, ma non mi sembra che ce ne siano disponibili altre…. Ed inoltre, ammettendo che qualcuno abbia intenzione di fare un investimento su questa zona portuale, Acquistando addirittura una struttura, quasi tutte le… Leggi il resto »
Ognuno dovrebbe sforzarsi di fare bene il proprio lavoro, ma soprattutto di farlo con un’ottica più ampia di territorio e non di singola impresa come avviene attualmente. Soprattutto le varie associazioni di categoria degli operatori. a San Benedetto in modo particolare le associazioni di categoria sono concepite allo scopo di fare promozione fuori dal territorio e fare corporazione all’interno del territorio. Non vedo iniziative rivolte ai giovani della città, iniziative volte a favorire il divertimento dei giovani. Rischio di ripetermi ma, si combattono, sulle spalle dei giovani guerre private di interessai di varie categorie, coinvolgendo i giovani più o meno… Leggi il resto »