SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Non mi confronto con chi mi insulta e mi definisce un buffone”. E fu così che Giovanni Gaspari annullò l’incontro previsto per lunedì mattina con il proprietario del BarCode, Giuseppe Bisacchi. Tutta colpa di un’insegna, esposta nel weekend all’ingresso del locale di via Mentana, nella quale si criticava aspramente la decisione del sindaco chi far chiudere l’esercizio già alla mezzanotte. “Serve rispetto reciproco, soprattutto per le istituzioni. Lo esigo. Non aveva senso un faccia a faccia se questi erano i presupposti”.

Il primo cittadino, nei giorni scorsi, aveva ricevuto i dipendenti del Caffè Mentana, con il legale Edoardo Guidi che aveva lasciato trasparire del cauto ottimismo, dettato dalla possibilità di vedere ammorbidita l’ordinanza, ancor prima della scadenza naturale del 2 settembre prossimo. “Non ho mai affermato che ci sarebbero stati ritocchi, non faccio i giochini”, tuona Gaspari. “I margini non esistono e non sono mai esistiti. A monte c’è stata un’infrazione, loro sono nel torto, non il Comune. Se fossi stato più cinico i locali in questione avrebbero ricevuto la notifica ben prima. Ho atteso un mese prima di inviarla”.

Si va avanti dunque, senza ripensamenti. Anche perchè il numero uno di Viale De Gasperi, sull’argomento, non mostra di certo esitazioni. Nemmeno dinanzi alla netta presa di posizione dell’Italia dei Valori, che per voce della sezione giovanile del partito e del responsabile regionale degli enti locali, Dante Merlonghi, aveva definito la mossa anti-movida inconcepibile. “So quello che accade a Napoli, non serve che me lo dica Merlonghi”, ironizza Gaspari. “Lui fa riferimento alle centinaia di telecamere installate che, tuttavia, provocherebbero conseguenze nulle. Londra è piena di sistemi di videosorveglianza, eppure i reati in strada sono aumentati del 3,5%. Non si risolve così il problema”.

Eloquente pure l’opinione sulla cosiddetta responsabilità oggettiva dei locali: “Se i ragazzi scambiano i portoni delle abitazioni per vespasiani è colpa dell’amministrazione comunale o di chi il danno lo crea? Non tollero l’idea che loro guadagnino e l’ente pubblico debba spendere i soldi della collettività”. A tal proposito, nella lista nera finiscono Terrazza e Jonathan: “Nel tratto che va dal monumento del Pescatore sino all’imbocco al molo sud persiste un odore nauseabondo. Facciano bonificare le strada dalla Picenambiente e lascino che i soldi comunali finiscano a vantaggio di chi ha da risolvere emergenze vere”.

“OCCUPANO SUOLO PUBBLICO SENZA PAGARE” L’ultima bordata riguarda infine ancora gli avventori di Via Mentana, strada sempre più incriminata: “. Le macchine sono impossibilitate a passarci”. E a chi gli domanda se una soluzione potrebbe essere rappresentata dalla riapertura al traffico dell’intero percorso, con l’abolizione del mini-parco (in modo da creare una cerniera tra via Roma e via Pizzi), Gaspari replica deciso: “Non abbiamo intenzione di risolvere la faccenda in questa maniera”.