SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’Italia dei Valori spina nel fianco del Partito Democratico non solo a livello nazionale. Anche a San Benedetto infatti, il partito di Antonio Di Pietro critica la maggioranza, intervenendo nell’ambito delle ordinanze anti-movida ai danni del Caffè Mentana, BarCode ed Ippogrifo.

A criticare la decisione del sindaco Gaspari è Dante Merlonghi, responsabile regionale degli Enti Locali per l’Idv: “Come un fulmine a ciel sereno sono piombati provvedimenti di chiusura anticipata su gestori e ragazzi lavoratori, che gettano nella più completa disperazione e rabbia gli stessi. Chiudere degli esercizi commerciali, che sono l’unica fonte di reddito per delle famiglie già martoriate e tartassate dai continui aumenti e dalle nuove tasse che questo governo di tecnici sta partorendo non è concepibile, soprattutto perchè colpisce dei soggetti che non hanno le responsabilità imputategli”.

Quindi ecco una chiara presa di posizione in merito alla sorveglianza delle zone incriminate: “Vi è un confine invalicabile tra ciò che è competenza delle forze dell’ordine e ciò che possono fare i titolari dei locali colpiti. Se i secondi devono provvedere a garantire un regolare servizio ossequioso delle disposizioni di legge e dei regolamenti comunali, la repressione di comportamenti incivili da parte di pochi maleducati deve essere compito delle forze dell’ordine. Chiudere dei bar sposta solamente il problema e i continui danneggiamenti che ci sono in vie centrali ne sono l’esempio lampante e dimostrano che la stupidità di pochi si manifesta a prescindere”.

La soluzione al problema? Ovviamente la garantisce l’Idv, con Merlonghi che prende ad esempio il primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris, che ha recentemente installato settecento telecamere nelle aree più frequentate dai ragazzi: “Provvedere con il medesimo è l’unica soluzione che può garantire una movida civile e rispettosa. Riteniamo inammissibile che le colpe di pochi, che continuano ad essere impuniti – conclude Merlonghi – ricadano sui lavoratori e sui ragazzi che proprio a San Benedetto non hanno altri spazi economicamente accessibili dove scambiare le loro idee, i loro problemi, i loro saperi, le loro esperienze e, perchè no, incontrarsi per fare conoscenza tra di loro”.