Informazione o disinformazione? Questo è il dilemma. Mi capita più volte di scrivere o dire che il male peggiore della nostra nazione risiede nei giornali, nei mezzi di comunicazione in genere. Definirla truccata è un eufemismo. Lo dico da giornalista e credo che sia un aggravante anche se io ho fondato un giornale proprio per questi motivi, per provare a modificare una tendenza che non ha portato e non porterà nulla di nuovo alle comunità italiane. Non so se fino ad oggi ci sono riuscito almeno un po’ o se ci riuscirò in futuro ma certo è che noi di Riviera Oggi ci stiamo provando.
Due fatti negli ultimi giorni hanno consolidato quella che non ritengo semplicemente una mia impressione. Parto da un fatto sportivo nazionale, la Supercoppa italiana vinta dalla Juventus sul Napoli a Pechino. Tralasciando il fatto che io, probabilmente perché tifo Inter (quindi influenzato dalla storica rivalità tra la mia squadra e la Juventus e per questo motivo non mi sono nemmeno sognato di scriverlo come giornalista, ho fatto semplicemente considerazioni orali da bar dello sport) ho ritenuto il Napoli penalizzato dalle decisioni arbitrali, il giorno dopo sono rimasto allibito da quanto ho letto sui due quotidiani sportivi più letti d’Italia. Sul Corriere dello Sport/Stadio e sulla Gazzetta dello Sport. Sul primo, più o meno, “Hanno deciso gli arbitri, una vergogna per il nostro calcio”, sul secondo nessun titolo eclatante ma apprezzamento per le decisioni arbitrali ritenute tutte giuste o al limite corredate da giustificazioni valide. Insomma due considerazioni completamente opposte. Voi direte che le opinioni vanno rispettate ed avete ragione. E per questo il motivo che mi ha spinto a questa riflessione è un altro.
Se gli stessi fatti fossero avvenuti a parti inverse i resoconti, secondo me, sarebbero stati questi: grida di vergogna su Tuttosport (domenica scorsa in eloquente silenzio sull’extra sportivo), “decisivi gli errori arbitrali”, senza la forzatura della parola vergogna sulla Gazzetta dello Sport, “interpretazioni arbitrali che non hanno influito” sul Corriere dello Sport/Stadio. Non chiamatemi “veggente” o “processatore di intenzioni”, certi fatti parlano chiaro da più decenni. Il problema è proprio la facilità di prevedere i contenuti senza mai una… bella sorpresa giornalistica.
L’altro fatto è tutto sambenedettese o meglio rivierasco. Già qualche giorno fa due locandine davanti alle edicole delle pagine locali di due quotidiani davano un’interpretazione opposta, o quasi, all’andamento della stagione turistica e l’informazione in generale non ci fece bella figura. Ieri il colmo dei colmi come direbbe il mio amico poeta Giovanni Quondamatteo: due notizie in locandina, stavolta in maniera specifica e quindi senza alcuna possibilità di interpretazione, hanno creato imbarazzo anche agli operatori dell’informazione che nulla c’entrano. Non cito il nome dei due giornali perché un lettore ci ha inviato una foto che toglie ogni dubbio.
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Direttore sul caso specifico Sambenedettese si vede tutto il nostro dilettantismo nel fare turismo. Come si può pretendere di fare turismo senza degli Open data in tempo reale sull’andamento delle prenotazione. Inutile elencarne i vantaggi, ma la domanda è perchè non lo facciamo?
Bhe, quando ho visto le due lovandine, sinceramente ho pensato che uno dei due giornalisti, quello del tutto esaurito e pienone negli hotel, fosse anch’esso a sua volta partito per le vacanze ed abbia mandato l’articolo via mail, basandosi sullo storico delle notizie del periodo. era gia accaduto qualche giorno prima, notizie di pienone quando nel mio chalet almeno il 50% degli obrelloni era vuoto e la spiaggia libera affianco quasi vuota,
Direttore Lei ha perfettamente ragione è proprio per questo motivo che noi siamo unici, ci differenziamo dal resto del mondo. Noi Italiani Direttore siamo tutti mafiosi. L’etica è rovesciata, l’onestà è immoralità, per quanto ci sforziamo di essere uguali ai tedeschi o agli inglesi o anche ai francesi, alla fine la buttiamo a vino e tarallucci. “io non c’ero e se per caso c’ero, non ho nè visto nè sentito nessuno”. “I fatti sono sacri, le opinioni sono libere” (facts are sacred, opinions are free). La frase del chimico diventato giornalista C.P. Scott, apparve per la prima volta sul Manchester… Leggi il resto »
Se torni alla lira sei pronto ad una svalutazione del 40-70% del tuo potere d’acquisto?
Perche’ negli ultimi 10 anni il potere d’acquisto con l’euro e’ migliorato?
http://youtu.be/fhzwE1oNA30
Non so quale sia il tuo background macro-economico, pertanto nella mia spiegazione potrei essere ridondante ma cercherò di semplificare. Tutte le commodities sono contrattate nei mercati internazionali in Dollari e l’euro attualmente ha ancora un cambio favorevole rispetto al dollaro il che consente di avere dei vantaggi rispetto alla volatilità dei prezzi del mercato. Se tornassimo alla lira, quale sarebbe il cambio con il dollaro? Capirai bene che l’economia Italiana non è paragonabile a quella Statunitense, semmai siamo paragonabili alla sola California pertanto avremmo un cambio poco favorevole, e se ci aggiungiamo la disgrazia di mettere le politiche monetarie in… Leggi il resto »
…a parte l’esilarante riferimento al “background macro-economico” di ciascuno (di quale background macro-economico il buon Dio mi avrà dotato? Boh!), stavolta le succinte e chiare spiegazioni date da alessandro mi trovano pienamente concorde!
caro alessandro84 ti consiglio vivamente di andare a studiardi l’economia degli ultimi dieni anni dell’Argentina e il valore oggi del pesos argentino.
Certo che no, ma non hai risposto alla mia domanda. La riformulo più chiarmente. Secondo te l’Italiano è assimilabile, per educazione e comportamento, alla dirittura morale di un Tedesco, di un Olandese, di uno Scandinavo, o anche di un Francese? nella vita, nel lavoro, nella famiglia, nella società? Perchè per rimanere in Europa questo oggi ci chiedono: cioè quello che, a mio avviso, non riusciremo mai ad essere! Perciò, purtroppo, l’unica soluzione è quella di accettare i nostri limiti, dovuti da una formazione che ha origine da divisioni millenarie, sottomessi ad ogni angheria dei popoli del nord (i Francesi, i… Leggi il resto »
Attualmente non abbiamo un comportamento assimilabile a quello del resto dell’europa ma il punto è che questo comportamento è sbagliato nel senso che non possiamo permettercelo! Come ho scritto nel precedente commento, uscire dall’Europa per rimetterci nelle mani dell’attuale classe politica sarebbe il vero disastro!
NO, il vero disastro ci sarà se perseveriamo in questa logica perversa.
Sono già diversi anni che facciamo sacrifici, con quali risultati?
Il debito è praticamente ancora fuori controllo e non accenna minimamente a diminuire, anzi…
Le tasse alle stelle, il potere d’acquisto come quello del dopoguerra, cassaintegrazione record, disoccupazione più alta d’Europa (in senso assoluto), costo del carburante sempre in rialzo, senza alcuna concorrenza.
Peggio di così COSA PUO’ ESSERCI?
Caro Direttore, concordo con lei al 100% che nel caso in cui gli errori arbitrali fossero stati invertiti lo sarebbero stati anche gli articoli, più che un processo alle intenzioni credo che la sua supposizione sia una certezza! Il concetto della faziosità e’ lo stesso che muove le due locandine di Sbt! E’ un problema culturale che ha ridotto a questo “imbruttimento” la società italiana!
Grazie per la solidarietà, purtroppo è proprio così. Uscirne fuori non sarà facile ma provarci è un obbligo per le persone normali come noi due.
La cosa bella è che una volta ho letto per una settimana intera uno dei due quotidiani che si vedono sulla foto, ci credete che un giorno parlavano di boom di turisti e poi il giorno dopo parlavano di calo delle presenze in riviera! insomma io un certo tipo di giornale lo apro solo per vedere la “sparata” del giorno.
Mi sono sempre chiesto come si fanno a fare tutte quelle pagine su San Benedetto con la redazione ad Ascoli e senza nemmeno un giornalista di San Benedetto…
Tigro2008 mi è piaciuta molto la tua recensione e sono in piena sintonia con le tue osservazioni. L’unico modo per svincolarci dalla schiavitù dell’Europa tiranna è rinnegarla e far valere la nostra voglia di autonomia. Uscire dall’euro comporta sacrifici ma ora cosa facciamo? Godiamo o soffriamo? Allora tanto vale dare dimostrazione di forza e vedrai quanti stati ci seguiranno. A quel punto vedremo davvero i banchieri piangere come facciamo noi! Torneremo ad una economia più domestica, fatta di cose utili enon dovremo più ad esempio gettare milioni di litri di latte perchè qualcuno ci impone che più di tanti capi… Leggi il resto »
Caro spiritoghibellino, pensa un po’ che noi abbiamo il patrimonio culturale più importante del MONDO e non ce ne curiamo affatto, peggio, non ne siamo nemmeno consapevoli. Probabilmente è perchè ci siamo cresciuti dentro e non ce ne rendiamo conto. Io ho visto cose che neanche ti immagini….. A parte scherzi non voglio qui parlare di quegli occhi meravigliati di un americano davanti a questo o quel monumento, sarebbe troppo semplice, ma voglio descriverti quello che ho visto due giorni fa in un paese vicino (campagna di Cossignano): rustico diroccato lungo una strada bianca, davanti una BMW di grossa cilindrata… Leggi il resto »
I giornalisti onesti ci sono…………soltanto costano di più…..
Mark Twain
Caro Mario, trovo la massima un po’ equivoca. O da interpretare.
Caro Nazzareno, la massima non ne’ e’ equivoca ne’ da interpretare. Significa quello che dice.,ma non tange asolutamente ne’ te ,ne’ il tuo giornale, ne’ i tuoi collaboratori. Io, per restare in tema con il titolo del tuo articolo,all’aforisma di Mark Twain aggiungerei che i costi sono quasi sempre inversamente proporzionali alle “qualita’” di chi scrive.
Ti ringrazio Mario ma volevo semplicemente capire meglio (e credo anche molti nostri lettori) il senso completo dell’aforisma. La parola equivoca chiaramente non voleva coinvolgere la tua persona. Non servirebbe dirlo ma meglio abbondare nei chiarimenti. Ti ringrazio poi per il “non tange” per il quale, detto da te, non ne dubitavo. A presto.
L’informazione è faziosa e chi fruisce dell’informazione è spesso fazioso lui stesso e vuole leggere faziosità. La descrizione di Tigro_2008 dell’italiano medio irregimentato in cosche di vario tipo è abbastanza plausibile, ma non è detto che quel malcostume sia nel DNA degli italiani, forse è un tentativo di autodifesa dagli altri furbetti. Non c’è dubbio che si starebbe meglio, anche a livello di sistema economico e produttivo, con una etica di base molto più forte paragonabile ai paesi nordeuropei, ma serve un sistema di giustizia rapido ed efficiente; è come per le tasse, oggi chiunque, potendo, tenta di evaderne una… Leggi il resto »
Caro Primo, il problema vero è che la stampa fa “cultura”. Se decidesse di cambiarla nel verso che tu suggerisci e fare quello per cui è nata, il cittadino diventerebbe, oso dire automaticamente, meno fazioso.
caro first mi hai fatto ricordare la mia insegnante di italiano del triennio delle superiori. Al terzo anno, nel primo giorno di scuola, iniziò subito col spiegarci “il metodo critico” applicato alla letteratura, ma applicabile a qualsiasi materia o disciplina, e ripateva spesso: “questa forse è l’unica cosa importante che mi preme insegnarvi”. Per l’attualità, erano sufficenti appena tre giornali, per trovare tre diverse letture di un fatto. Ognuna sicuramente influenzata dal pensiero, dalla cultura e dalla formazione dell’autore, ma anche da “altro”. L’importante era depurare l’articolo di quel “altro”, il difficile era individuarlo quel “altro”, spesso nascosto nelle pieghe… Leggi il resto »
Caro Direttore, non vorrei dire una banalità, ma tutto dipende dallo schieramento politico del giornale e di conseguenza del giornalista. Non è pur vero che ad esempio una giunta di destra viene sempre criticata dalla stampa di sinistra, qualsiasi cosa si faccia cosi come quella di sinistra viene attaccata dalla stampa di destra? Tutto gira lì, in barba all’obbiettività che viene sopraffatta dalla faziosità, come nell’esempio che ha fatto per il calcio. Purtroppo certi giornalisti non hanno alcuna remora nel pubblicare notizie le cui fonti sono tutte da verificare, l’importante è che la notizia sia d’effetto; dopo se è vera… Leggi il resto »
La sua ultima considerazione non è realistica in senso generale perché potrebbe riguardare soltanto quelle mosche bianche di giornalisti onesti. Per farli stare zitti. Il problema è che l’editore o l’imprenditore o il Partito politico usano l’informazione come mezzo proprio promozionale ed il giornalista non editore deve rispettare la “regola” perché stipendiato. Il problema è tutto lì. Noi siamo una redazione senza padroni per cui cerchiamo semplicemente di rispettare le regole e le motivazioni che sono alle radici del nostro mestiere. Grazie.
L’articolo ben pone un tema che ci interessa e per varie ragioni e a tutte le latitudini. Ma bisogna fare attenzione a non dare per scontato quello che non è. E, cioè che i giornali possano essere il catalizzatore primario della nostra società. Non è così. Chi è impegnato in un movimento politico, e qualunque esso sia, lo sa bene che non può fidarsi più di tanto dei media. Certo sono importanti e indispensabili e in modo particolare proprio per la comunicazione. Comunicazione che si badi bene oggi è sempre più in funzione delle tecnologie. Ormai l’immagine, il filmato, sono… Leggi il resto »
Il coraggio non si compra. Mentre la paura aiuta a vincere facile, cosa che a me non piace perché la paura è parente molto stretta dell’egoismo. Alla fine, però, il tempo passa per tutti.