ASCOLI PICENO – Un tavolo di discussione per fare il punto riguardo alla Riserva Sentina e alla questione che la lega all’emendamento presentato qualche mese fa dal Consigliere Regionale Paolo Perazzoli finalizzato, lo si ricorda, ad escludere il Comitato d’Indirizzo dalla gestione dell’area riconoscendogli semplicemente dei poteri consultivi.

Questo il tema in oggetto dell’incontro dello scorso martedì 24 luglio organizzato dal circolo Legambiente Ascoli Piceno con il coordinamento “Salviamo la Sentina” che raggruppa oltre venti associazioni ambientaliste, fra cui Legambiente Ascoli, Legambiente San Benedetto, Gigaro 88, Beni Comui, LIPU e LIDA San Benedetto e Ambiente e Salute nel Piceno, insieme ad alcuni gruppi comunali e partiti di opposizione del Consiglio Comunale ascolano, come il Partito Democratico, gli Ecologisti democratici, L’Alveare, Rifondazione, Sinistra Ecologia e Liberta e Italia dei Valori, oltre all’ex presidente della Riserva Pietro D’Angelo e del coordinatore della direzione della Riserva Stefano Quevedo.

L’intervento introduttivo di Paolo Prezzavento, il quale ha ribadito l’importanza delle iniziative sostenute nel corso degli anni da Legambiente Ascoli per l’istituzione della Riserva stessa, apre il confronto tra le diverse sigle presenti alla riunione, sin da subito d’accordo nel proseguire innanzitutto con la campagna informativa nei confronti dei cittadini allo scopo di mantenere viva l’attenzione sulla vicenda insieme all’importanza, ribadita da Pietro D’Angelo, di valutare dei provvedimenti per arrivare in tempi brevi ad atti politici concreti per la cancellazione dell’emendamento.

Nel corso dell’incontro alle proposte sono seguiti però dei richiami da parte di alcuni consiglieri comunali dell’opposizione. Stefano Corradetti (PD), Vincenzo Pietracci (IDV) insieme a Pietro Cordoni (SEL) e Roberto Mascetti (Rifondazione), evidenziano infatti la mancata presa di posizione da parte del Comune di Ascoli a seguito dell’approvazione dell’emendamento malgrado sia proprietario della Riserva con una quota pari al 70%. La preoccupazione che accomuna le due file, è dunque quella che vede la Riserva soggetta alla cementificazione, una probabilità concreta e conseguente all’approvazione dell’emendamento che poco ha a che vedere con la vocazione naturalistica dell’area se si pensa all’eventualità di un impianto di trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani che dovrebbe essere realizzato accanto al Depuratore.

Motivo in più per concordare, ambientalisti da una parte e partiti dall’altra, la convocazione di un Consiglio Comunale aperto sulla questione della Sentina durante il quale interpellare il Sindaco Guido Castelli per conoscere la sua opinione al riguardo e sul come ottenere una revisione di legge per restituire i poteri di gestione al Comitato d’Indirizzo.