SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Teniamo a sottolineare che il Caffè Mentana non è uno spazio dove si ritrovano dissidenti, malavitosi e chiunque abbia voglia di sovvertire il sistema o perseguire l’illegalità”. Lo urla a gran voce l’associazione studentesca Robin Hood, che torna così a far luce sulla situazione del locale sito nell’omonima via. “La maggior parte dei ragazzi che frequentano, come noi, via Mentana, per il piacere di ritrovarsi a parlare di tutto ciò che gli sta a cuore bevendo una rinfrescante birra, e generalizzare su un migliaio di ragazzi, appellandoli tutti allo stesso modo per colpa di chi, evidentemente, non ha altro di meglio da fare che creare o cercare grane, non è assolutamente giusto”. Una replica decisa, seppur a scoppio ritardato, al sindaco Gaspari, che nelle settimane scorse aveva definito “senza rispetto” gli avventori del locale.

“Il Mentana è anche un luogo di scambio di opinioni e divertimento sano”, prosegue Claudio Concas, responsabile dell’associazione. “Ricordiamo a tutti i benpensanti che proprio da lì è partita, per merito della nostra associazione assieme ai Giovani Idv Piceno e ai Giovani Democratici , la proposta della creazione del registro delle coppie di fatto. Sempre lì ci si ritrova spesso, non solo di sera, per discutere alcuni progetti che abbiamo in mente. Non vediamo quindi il perché di questa generalizzazione eccessiva: i giovani non sono tutti criminali, e sicuramente il Mentana non è comunque il ritrovo di tali sovversivi”.

Conclude Concas: “Se un bar molto frequentato viene chiuso, tutti i suoi frequentatori si troveranno un altro bar, o comunque un qualsiasi altro punto di ritrovo, e se tra questi c’è chi è in cerca di emozioni diverse -se così vogliamo chiamarle-, state sicuri, li ritroverete come prima in mezzo agli altri. Non tutti siamo uguali, non tutti abbiamo gli stessi divertimenti, e sicuramente non tutti la pensiamo allo stesso modo su questo bar, ma se c’è qualcosa di illogico, insensato e ingiusto, questo è sicuramente far chiudere questo bar, scaricando le colpe di chi è solito far casino su coloro che, al Mentana, ci lavorano, ci si ritrovano o magari passano soltanto per una birra”.