SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Come nel “Nessun Dorma”, la notoria romanza per tenori ispirata dalla Turandot di Puccini, nella quale il personaggio Calaf veglia nella notte di Pechino attendendo il sorgere del sole per conquistare l’amore della Principessa di Ghiaccio, la cittadinanza sambenedettese in questo periodo di stasi in cui il progetto della Gas Plus pare caduto nel limbo decisionale, veglia sulle giornate di apparente silenzio sulla questione della costruzione dell’impianto di stoccaggio, attendendo eventuali sviluppi.
“Eppur si muove” direbbe Galilei, quantomeno movimentazioni dal fronte dei comitati sembrano esserci. In particolare “Ambiente e Salute”, generatosi da una spontaneità popolare, il cui obiettivo primario è rappresentato dall’autotutela dei cittadini nei confronti di eventuali risvolti negativi che la messa in funzione dell’impianto potrebbe causare.
Un punto si cui si discute da tempo, e che adesso pare rappresenti un focus tra i più rilevanti nella garanzia di un intervento controllato e a miglior copertura, è stavolta volto verso un processo di finanziamento riparatorio, qualora servisse, nella forma della fideiussione. Ambiente e Salute, in tal senso, espone la sua posizione.
Tuona l’avvocato Corrado Canafoglia: “Ci chiediamo quanto valga la casa di un cittadino di San Benedetto, quanto valgano le loro aziende e la salute dei loro figli, quanto valga l’ambiente. Ogni minimo rischio va calcolato. Gli enti non dovrebbero correre dietro alle aziende o a chi gli procura i soldi, ci dovrebbe essere una fideiussione per poter reperire liquidità e far fronte a priori ad ogni problema futuro. Non sarebbe giusto aumentare la benzina o l’Imu per coprire spese che nasceranno sul momento. E’ la Cee che impone tale modo di operare”.
“Su un rapporto di Sogi si fa un riferimento ai problemi reali che ci possono essere con un impianto del genere – dice Adriano Mei – Non ci sono compagnie assicurative che coprono interamente i danni che si potrebbero verificare al territorio o alle persone. Ci chiediamo perché in questo caso non sia stato richiesto questo aspetto”.
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Vorrei fare alcune precisazioni su quanto scritto nell’articolo. L’istanza di autotutela parte da leggi e principi europei recepiti dalla legislazione italiana; in particolare dal diritto alla difesa della salute, della sicurezza, e del valore della proprietà, ed anche dal principio di concertazione: ogni azienda dovrebbe contrattare con i cittadini un eventuale risdarcimento per eventuali danni. Nel nostro caso un danno facilmente quantificabile è la svalutazione degli immobili. E’ evidente che se lo stoccaggio venisse realizzato gli immobili e le attività, l’impresa turistica soprattutto, subirebbero una notevole perdita di valore. Realizzare un impianto di stoccaggio non è infatti come aprire un… Leggi il resto »
Ha fatto bene a integrare, visto che in quanto autore dell’articolo ho seguito solo la genesi della questione stoccaggio. Quindi alcune questioni che gravitavano intorno alle varie esposizioni e dichiarazioni che sono state esplicitate in conferenza hanno subito un omissione da parte mia, non avendo una capacità conoscitiva dell’argomento tale da poter stabilire cosa ponderare e cosa no.