GIULIANOVA – A conclusione di complesse indagini di Polizia Giudiziaria dirette dalla Procura della Repubblica di Teramo, è stato rinviato a giudizio l’ex campione italiano di motociclismo, Erasmo Di Giacinto, ed altre 6 persone prestatrici d’opera presso le concessionarie di motociclette a lui riconducibili, situate in Giulianova, Silvi e Martinsicuro.

Le indagini condotte dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Teramo, hanno permesso di circoscrivere circa 50 episodi di truffa, appropriazione indebita ed altri reati perpetrati ai danni di altrettante persone.

Questi ultimi episodi di truffa vanno ad aggiungersi ad altri fatti commessi da Di Giacinto nei confronti di vari fornitori, per varie centinaia di migliaia di euro e già oggetto di indagine della Guardia di Finanza nel procedimento penale concluso nel 2010 con l’arresto del concessionario e di altre 2 persone a lui vicine.

I clienti truffati hanno riferito agli investigatori che a seguito della stipula di un contratto per l’acquisto di una motocicletta, hanno consegnato, a volte somme di denaro a titolo di anticipo mentre altre volte hanno pagato per intero il prezzo del motociclo senza che quest’ultimo venisse mai consegnato, anche dopo diversi mesi o in alcuni casi dopo più di un anno di inutile attesa dalla stipula del contratto.

Nel novero delle multiformi modalità truffaldine acclarate nel corso dell’indagine, sono stati riscontarti casi in cui, all’ignaro cliente che si rivolgeva al concessionario per l’acquisto del motociclo, oltre all’anticipo versato a titolo di caparra, veniva fatto sottoscrivere un finanziamento da primarie agenzie di credito, con il risultato che il cliente si ritrovava a pagare le rate del finanziamento, regolarmente incassato dal concessionario, senza ricevere la motocicletta acquistata.

Per alcuni sfortunati clienti il danno era maggiore in quanto questi avevano anche consegnato delle moto in permuta, anch’esse svanite nel nulla.

Sotto il profilo patrimoniale, le truffe hanno fruttato al commerciante indebite percezioni di corrispettivi per un importo complessivo di svariate decine di migliaia di euro.

L’operazione di servizio è stata possibile grazie al contributo dato dai cittadini truffati che hanno presentato numerose denunce presso gli uffici delle Fiamme Gialle teramane.