Quiete pubblica. Tra i tanti problemi alla quiete pubblica che sta vivendo il Comune di San Benedetto, ce n’è uno a Grottammare molto particolare ma non per questo meno grave. Tutti sanno che da un paio di anni c’è una famiglia che vive con la loro auto nel parcheggio del centro commerciale l’Orologio. Un problema che noi abbiamo sollevato dopo che erano arrivati in redazione problemi riguardanti l’igiene nel solito punto ove l’automobile staziona. Pare che il sindaco Merli le abbia provate tutte ma senza successo. Tanto è che la situazione è in fase di stallo. Non è così però per un problema che gli abitanti della zona hanno segnalato alle forze dell’ordine e proprio ieri alla nostra redazione.
Pare, anzi è così, che ogni notte alle tre la famigliola che vive in auto sia costretta a rincorrere alcuni ragazzi che, con urla e schiamazzi, si prendono gioco di loro. Con il risultato che, chi abita nei pressi, viene puntualmente svegliato in piena notte dalla violenta lite che si scatena in un’ora in cui solitamente tutti dormono. Sembrerebbe che la polizia non possa fare più di tanto perché ha problemi più grandi a quell’ora. E’ possibile ma il sindaco di Grottammare non può far finta di nulla, deve trovare un rimedio (che a me non sembra così difficile) affinché la quiete dei suoi cittadini possa essere ristabilita.
Una raccomandazione della quale Luigi Merli non può non tenerne conto perché il pericolo che una di queste notti possa succedere qualcosa di più grave non è così impossibile. Prevenire è sempre meglio che… dover curare.
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Ma che deve fare il sindaco? Farli internare?
No, semplicemente evitare che accada. Non siano nel Far West
Il sindaco trovi almeno nell’immediato una camera in una pensione, o in un residence, non è possibile che una famiglia viva nel parcheggio dell’Orologio. Poi si penserà ad una soluzione definitiva, casa popolare o altro.
E siamo nel 2012!
First, di questa vicenda la stampa locale si è già occupata un po’ di tempo fa. Se non ricordo male, il capofamiglia ha lavorato come cantoniere per l’Anas, usufruendo di conseguenza del relativo alloggio di servizio (per intenderci, una di quelle case rosse che è ancora possibile vedere, ad esempio, lungo le strade statali). Al momento del pensionamento, ha perso il diritto all’alloggio che, tra l’altro, non è neppure possiible riscattare od acquistare in quanto l’Anas ha dismesso tali immobili. Da quando hanno dovuto abbandonare l’alloggio di servizio, praticamente vivono accampati nel parcheggio, rifiutando ogni soluzione alternativa proposta dal Comune… Leggi il resto »
incommentabile….
Da quello che so, questa famiglia rifiuta ogni soluzione “pacifica”, ma soprattutto decente, che il Comune ha offerto. A lume di naso, credo che, più che accusare di inerzia il sindaco, la soluzione passi per gli assistenti sociali e il tribunale dei minori, se ci sono bambini di mezzo, perché queste persone siano “costrette” a vivere in maniera sana e civile anche facendo leva con provvedimenti drastici.
Se è così va forzata a sloggiare; occorre anche ascoltare perché rifiutano ogni soluzione, forse hanno subito qualche clamorosa ingiustizia che giustifica la protesta, nel qual caso bisognerebbe provare a rimediare.
Effettivamente è una famiglia molto “difficile ” da gestire,
probabilmente non hanno diritto alla casa popolare
in considerazione dell’ISEE.
Non sarebbe il caso di chiedere
una spiegazione plausibile
agli uffici comunali??
Perchè non viene emessa
un’ordinanza di sgombero
nei loro confronti?
Se farli sgombrare dipende invece,
dai proprietari dell’area, perchè
non intervengono loro?