Sanità e Politica. “Parliamo del perchè questo trasferimento è sulle pagine dei giornali, invece i trasferimenti delle persone normali sono “ottimizzazioni proposte da Xilo”… , parliamone capiamo che giochi si fanno con la Sanità” E’ lo stralcio di un commento di un nostro affezionato lettore allo spostamento della dipendente Asl Loredana Emili, consorte di Paolo Perazzoli, consigliere Regione Marche, all’ambulatorio di via Romagna.
Parole che a me sembrano il quadro esatto della realtà e posso testimoniarlo anche direttamente. Parto subito da una dichiarazione di Luciano Agostini che ha suscitato in me un buon momento di ilarità. Sul Corriere Adriatico di ieri l’onorevole offidano, nella sua personale protesta sullo spostamento della D.ssa Emili, dice con sdegno: “Con questo provvedimento punitivo torniamo venti anni indietro”. Non sono parole testuali ma il significato sì. Mentre leggevo ridevo perché mi è venuta in mente una domanda che gli rivolgo: chi, quindici-venti anni fa, adottava certi sistemi all’interno del Madonna del Soccorso? Mi bastano un paio di nomi e cognomi perché non credo che quei provvedimenti punitivi (che lui oggi conferma) venivano dal nulla, qualcuno li prendeva. Chi? Grazie.
Tornando alla Emili e trascurando quei commenti maliziosi che fanno riferimento ad un gioco tra parti per evitare il peggio, voglio ricordare che il modo di gestire la sanità sambenedettese come quindici-venti anni fa sembra ancora attuale, a detta della seguente “lettera al direttore”:
“Salve direttore, ho una notizia da darvi e sarebbe interessante indagare in merito e farci un articolo. So quanto lei sia vicino alla questione sanità e vorrei portare a conoscenza vostra un fatto, secondo me molto significativo, a proposito delle “ditte” e delle “cerchie”.
E’ uscito, a febbraio un Avviso pubblico (AV 5 prot. n. 9164 del 20.02.2012) per l’assegnazione di incarichi docenza e tutoraggio per i corsi di formazione complementare in assistenza sanitaria della figura professionale di Operatore Socio Sanitario riservato ai dipendenti dell’Area Vasta 5, io come altri abbiamo fatto la domanda e nel bando richiedevano il nulla osta dell’azienda ( la richiesta di nulla osta normalmente viene inoltrata all’atto della domanda e allegata per rispondere all’avviso), nulla osta che viene rilasciato dopo l’uscita della graduatoria di ammissione e se si risulta vincitori. Qui, addirittura l’hanno fatta grossa! Hanno considerato motivo di esclusione la mancanza del nulla osta! Cioè, secondo loro, i candidati dovrebbero avere in mano il nulla osta da parte della stessa azienda che emana la determina dell’avviso, prima di risultare vincitori della graduatoria! Roba da matti! Altro motivo di esclusione è l’aver presentato domanda per due materie. Altra roba da matti! I vincitori? Sempre gli stessi. Le allego il link della determina e della graduatoria così si può fare due risate (“un giorno senza un sorriso è un giorno perso”, oggi non posso lamentarmi): http://www.asurzona13.marche.
Mi fido di Lei e della sua estrema correttezza. Se vuole faccia un articolo ben documentato. E’ ora di farla finita con queste Storie!”
Non faccio articoli ma so perfettamente che, fino a quando il sottoscritto era dipendente Asl, certe cose accadevano e come. Personalmente ho un’esperienza che fa rabbrividire che ho vissuto durante i miei dodici anni di confino (per fortuna in un ambiente, la farmacia interna, dove ho trovato persone stupende e comprensive della situazione che stavo vivendo) e dopo essere stato il primo chimico (dal 1968) del Laboratorio analisi del nostro ospedale dove ho lavorato fino al 1993.
Non so se la lettera del lettore può confermare quanto accadeva in passato ma qualcosa che non fila perfettamente sembra esserci.
Mentre è sacrosanto quello che è scritto nel commento di Alessandro84: “Perchè questo trasferimento è sulle pagine dei giornali invece i trasferimenti delle persone normali sono…” normali.
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Egregio Direttore oggi sono qui per dire poche parole, intanto sono d’accordo con lei e poi vorrei ricordare a tutti quei signori politici che quando al comando dell’ASL c’era quel personaggio di Ripa, dove trasferimenti, olio di ricino e promozioni vari erano all’ordine del giorno, dove erano, come mai nessuna esternazione, io stimo la Emili e la ritengo donna integerrima, ottima professionista e di una politica sopraffina, pertanto la difendo e ritengo ingiusta la sua punizione, perché di questo si tratta, a mio avviso, però dando una botta alla botte e una al cerchio devo anche dire che se si… Leggi il resto »
E sopra quel personaggio di Ripa chi c’era? Dove erano? Difendevo i loro “seguaci” di Partito. Guardi che anch’io ho stima della Emili come donna ambiziosa e direi anche abbastanza intelligente (almeno secondo me) ma non mi piace il contesto che forse gli ha reso finora la vita molto, troppo facile senza dargli la possibilità di lottare per vincere. Forse adesso sta “espiando” qualcosa. Io, per esempio, sono per le vittorie difficili, quelle che lasciano il segno. Quelle facili prima o poi si pagano. E’ una mia filosofia, niente di più.
Olio di ricino, vendetta, ripicche!Ma poi, chi l’ha detto che è stata una punizione?
Tante volte si sono fatti dei trasferimenti o cambi di manzioni, che possono piacere o meno, ma nessuno si è scaldato così tanto!
O qualcuno è diventato, per volere divino o di partito, intoccabile?
Proprio adesso ho letto una dichiarazione di Stroppa che dice che ad aprile la Emili lamentava una sottoutilizzo all’interno del proprio reparto. L’ha accontantata!
Ma allora, non è che è tutta una scusa per continuare ad attaccare Stroppa?
La salute di tutti i cittadini piceni dovrebbe essere la cosa più importante. Ogni giorno però rileviamo che è sempre più una cosa lontana dall’agire politico. E, proprio nell’ambito della sanità, le tematiche personali vengono sempre trattate con abbondanza. Purtroppo l’articolo espone uno spaccato della nostra città molto triste. Triste perché pone in evidenza come un caso, certo legittimo in sè, è all’attenzione e invece tanti altri casi semplicemente non sono esistiti e probabilmente mai esisteranno almeno per i media. I media locali però non possono pensare di cavarsela a buon mercato. Una parte di responsabilità ce l’hanno loro. Certo… Leggi il resto »
Caro Felice Di Maro, è proprio così. La nostra grande visibilità è purtroppo offuscata in parte da chi fa il nostro stesso lavoro, generando una confusione che disorienta i cittadini del basso territorio piceno.
sempre piu’ difficile condurre una analisi lucida sugli eventi che corrono in questa città, causa l’elevata trasversalita’ di interessi coincidenti ed incidenti che nulla hanno a che fare con i colori ideologici ma piuttosto di quanto fumo o quanto arrosto si vuole produrre con la circostanza. In un momento do così grave crisi ed in particolare sul riordino della sanità marchigiana in particolare della asur5 tutto il PD, con buona pace silenziosa del PDL, preferisce concentrare l’attenzione sul trasferimento di una dipendente iscritta PD rispetto la complessità di una manovra politico sanitaria di indubbio interesse collettivo. Una umiliazione per tutti… Leggi il resto »