SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Scritte su scritte. Non solo in zona stazione, area già di per sé degradata che comunque dovrebbe rappresentare – o meglio, rappresenta – la prima istantanea per un turista che giunge in Riviera in treno.
Bensì ovunque. San Benedetto è zeppa di disegni sui muri. In periferia, come in centro; nelle zone più buie come in quelle più illuminate, sui monumenti così come sulle balaustre. Per non parlare delle mura degli edifici, sia pubblici che privati. Non se ne esce.
Un danno immenso per un Comune che punta all’estetica, soprattutto d’estate. In città il discorso non è stato mai analizzato con interesse. Finito sottotraccia anzitempo, ha conosciuto solo rapide folate. Completamente inconsistenti. Sollecitato da qualche giornale, compreso il nostro, l’assessore al Decoro Urbano, Eldo Fanini, mostrò il petto: “Propongo un premio in denaro a chi dovesse segnalare alle forze dell’ordine l’identità dei responsabili”. Apriti cielo. Insorsero Pd e Sel, per rimanere nella schiera degli alleati. Fanini attuò quindi un passo indietro: “Porterò l’argomento in Consiglio Comunale e l’assise deciderà”. Sei mesi dopo, stiamo ancora attendendo l’annunciato dibattito.
Stuzzicato a più riprese, il vicesindaco è passato al contrattacco con un paradossale capovolgimento dei ruoli. “Fate i giornalisti, portateci voi delle idee”.
Noi, comunque, raccogliemmo la provocazione e ci mobilitammo. Non facemmo molto, bastò una rapida navigazione su internet per venire a conoscenza dei provvedimenti attuati da altri Comuni italiani.
Raccontammo la vicenda di Massa, dove il sindaco Roberto Pucci qualche tempo fa rispolverò una vecchia ordinanza del 2000 che prevedeva in “tandem” una multa ai responsabili degli sfregi (di 1000 euro) e una ricompensa (di 500) a chi avesse denunciato con nome e cognome l’artefice delle scritte. “L’altra metà – spiegava Pucci – la useremo per riverniciare le parti imbrattate”. Esaminammo la situazione di Pavia: qui il primo cittadino, Alessandro Cattaneo, la passata estate querelò i responsabili con la città pronta a costituirsi parte civile, con i giovani protagonisti del fattaccio assegnati ai lavori sociali “per ripagare la comunità del danno subìto”.
Scoraggiare e dissuadere, prima di agire. Il discorso è tutto lì: creare pressione psicologica ai colpevoli e mandare segnali di attenzione al fenomeno. “Non mi pare che ci siano ordinanze comunali sul tema”, confessò in inverno il dirigente della Polizia Municipale, Pietro D’Angeli. La filastrocca pertanto, in piena stagione calda, è sempre la stessa.
Nell’ultimo consiglio comunale, Giacomo Massimiani ha presentato un’interpellanza in materia. Purtroppo però il consigliere comunale di centrodestra era completamente fuori strada: “Per azzerare il problema concediamo spazi pubblici all’attività creativa dei writers”. Come se fra quest’ultimi e i teppisti che devastano tutto il devastabile con demenziali e detestabili sigle vi fosse qualche collegamento.
E pensare che il Comune, il 7 novembre 2011, si era impegnato a ripulire ben 1772 metri quadri di superfici pubbliche imbrattate. Di questi, ben 853 si estendevano lungo il centro cittadino, tra le balaustre di Piazza Giorgini, Viale Buozzi, Via delle Tamerici e Largo Trieste. Fatta eccezione di qualche breve tratto del lungomare – ripulito nei primi giorni – e del Pontino Lungo, sbiancato per ben due volte sotto le festività natalizie (e puntualmente ripreso di mira), ad oggi nessuno ha notato alcun miglioramento. Ciechi noi?
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i politici dicono tante cose….un fiume di parole
i writers le scrivono
i fatti dove sono?
ma tanto non vi preoccupate il ns sindaco si attivera’ tra 3 anni
giusto prima delle nuove elezioni
Totale immobilismo da parte del comune sul problema più evidente della città, ma anche il più facilmente risolvibile. Multe e pene severe l’unica soluzione.
Potremmo definire il “senso civico” come un atteggiamento di fiducia negli altri, orientato alla disponibilità a collaborare per il miglioramento della società in cui si vive. Quando in una società la fiducia è scarsa, sembra che alcuni comportamenti tendono ad essere più frequenti, ed al primo posto, tra gli “Indicatori di società con bassi livelli di fiducia”, risultano essere proprio le strade e i luoghi pubblici sporchi di rifiuti gettati per strada e i muri imbrattati da scritte e graffiti. Se i responsabili dovessero essere alcune teppaglie, o ragazzi maleducati e insolenti, senza alcun senso civico, bisognerebbe pensare, però, quali… Leggi il resto »
per cmabiare l’atteggiamento vandalico di alune persone ci vogliono le sanzioni come giustamente diceva signorwolf
se aspettiamo che imparino l’educazione e la civilta’ ci illudiamo solamente.
Roberta Corimbi se crede che “si possa risolvere il problema” e come lei scrive “se prima non cambia in ognuno di noi l’atteggiamento verso gli altri e verso i beni di tutti” penso che il problema non verrà mai risolto. Ognuno è libero verso gli altri di relazionarsi come crede. Alla sfera della morale bisognerebbe che lei considerasse anche quella dell’economia nella quale lei probabilmente si trova in un piacevole equilibrio. Tenga conto che chi pratica queste attività certamente non è impegnato solo di persona ma a livello di gruppo. Quindi ciò vuol dire che quest’insieme di gruppi sicuramente è… Leggi il resto »
Direttore, anzitutto la ringrazio, perché e’ tra i pochissimi a tener ancora viva l’attenzione su argomenti come questo. Forse potrò apparirle sfiduciato, ma credo che le pseudo scritte che deturpano la nostra città sono solo l’ulteriore segnale di un più generale, lento ma costante processo di decadimento della città tutta. Un’Amministrazione che non riesce a concretizzare, un’opposizione ormai data per dispersa, il settore pesca agonizzante, il turismo che perde colpi senza sapersi rinnovare… Basta farsi un giro per San Benedetto in questa calda domenica di luglio: immondizia abbandonata qua e la’, sporcizia, sciatteria, mancanza della più elementare manutenzione… Nomadi e… Leggi il resto »
Divise in centro nooooooo ma corpetti gialli sul lungomare tanti !!!!! :-)
Le condizioni dell’ex cinema delle palme sono inaccettabili. Vorrei ricordare che il sindaco ha il potere di costringere i proprietari dell’edificio a mantenerlo pulito.
Ornai è tardi, i turisti che arrivano in stazione capiscono già che città siamo.
Mi sono divertita un pomeriggio a fare un giro sui social network più diffusi e credetemi non è stato poi così difficile individuare i writers e i loro “tag”, con un pò di furbizia si riesce tranquillamente a risalire al nome e spesso anche al cognome di questi “artisti” che non lesinano foto dei loro imbrattamenti… e se non è stato così difficile per un semplice cittadino non capisco come mai per le forze dell’ordine e per i preposti uffici comunali questa risulti un’impresa titanica.