SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Comune impone il divieto di prelievo ed utilizzo a qualsiasi scopo delle acque del Canale Consortile in San Benedetto del Tronto nei tratti che vanno da via Molveno, via Nenni, fino alla foce, stabilendone la durata sino a diversa disposizione, previo accertamento da parte dell’ Arpam di Ascoli Piceno della sussistenza delle condizioni di utilizzo delle stesse, mediante apposite analisi. Le acque sarebbero contaminate da salmonella, secondo quanto emerge dall’analisi dei campioni avvenuta il 30 maggio scorso.
Una notizia che ha messo in allarme il Movimento Cinque Stelle: “Attualmente il Comune sta aspettando dall’Arpam sia la conferma, che l’indicazione del grado di pericolosità della contaminazione batterica. Chiediamo di rispondere a tali richieste in tempi brevissimi, in quanto è assolutamente necessario che il divieto di balneazione, vigente nell’area antistante la foce del Fosso Collettore, venga fatto rispettare”.
Di fronte a tale scenario, il consigliere Maria Rosa Ferritto e Riego Gambini nella mattina del 5 luglio si sono rivolti agli uffici comunali competenti, chiedendo innanzitutto che i cartelli di divieto di balneazione contengano un’immagine internazionalmente utilizzata, quindi comprensibile a distanza e anche dagli stranieri. “E’ stata inoltre evidenziata la necessità che nei cartelli di divieto di prelievo delle acque sia presente l’informazione della contaminazione da salmonella; oltre a questo, la necessità di controlli più stringenti, in quanto ci sono persone che continuano a fare il bagno sia nel canale che nella zona antistante la foce, mentre i contadini continuano ad irrigare i campi con le acque del canale. Ad oggi lo stato del Fosso Collettore è un indice perfetto della situazione ambientale e politica di San Benedetto del Tronto; si tratta di un canale prezioso per le colture e per gli orti urbani di Porto d’Ascoli, la cui foce in estate diventa una piscina per bagnanti, le cui acque delimitano a sud la Riserva Naturale Sentina, finendo poi per defluire in mare. Ognuno di questi aspetti si è corrotto: le acque non sono più utilizzabili per irrigare, i bagnanti devono assolutamente evitarne il contatto, il mare antistante la foce e parte della Riserva Naturale Sentina ormai non è più balneabile”.
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Ricordiamo che il Fosso Collettore costeggia la terribile Piattaforma Ecologica, ovvero quell’area dedicata al deposito di rifiuti tossici speciali, in cui queste sostanze altamente pericolose sono state raccolte e poi illecitamente abbandonate. Un altro disastro ambientale locale, figlio della malapolitica e dell’imprenditoria malavitosa.
Per questo dobbiamo anche ringraziare il nostro governatore che ci ha fatto portare i rifiuti dell’ospedale di Pesaro (su da loro non è il caso di accumularli, lì sono le Marche pulite!).
Oltre la cassa di colmata (che il nostro Sindaco dichiarò era una grande opportunità per noi! Ci dica adesso cosa ci abbiamo guadagnato) anche questi rifiuti ospedalieri che sicuramente avranno la loro parte nell’inquinamento del fosso!
Si spera che contadini e bagnanti leggano e decidano di stare alla larga dal Fosso Collettore.
volevo sapere …in quel canale le zanzare si riproducono, non c’è il rischio che diventino veicolo di trasmissione della salmonella ??
non voglio creare allarmismi ma penso che questa domanda vada esposta a chi di competenza .
Serenissima, chiedi pure ai Verdi, loro sono vicini alla zona Riserva Sentina.
Generalmente le zanzare sono portarici di patologie di tipo virale che si trasmettono appunto attraverso il sangue, Le salmonelle, nelle loro molteplici forme, sono dei batteri che prevalentemente si trasmettono per via oro-fecale attraverso l’ingestione di cibi/bevande contaminate o il contatto attraverso la manipolazione di oggetti o piccoli animali (generalmente domestici) in cui siano presenti le salmonelle. E’ per questi motivi che i cittadini dovrebbero essere informati sul fatto che utilizzare acqua contaminata da salmonelle per annaffiare gli orti o irrigare i campi è ALTAMENTE PERICOLOSO. Gli utilizzatori delle acque del canale consortile non possono addurre irresponsabili giustificazioni per le… Leggi il resto »
Mia sorella che abita all’Agraria si è fatta un giro presso il canale vicino all’asilo e al campo sportivo:non ha visto nessun cartello di divieto di utilizzare l’acqua.
Anche gli anziani che hanno gli orti dietro la Scuola Media Cappella continuano ad usare l’acqua. Se mancano i cartelli la cittadinanza non ha la possibilità di comprendere il rischio.
Gli anziani che lavorano gli orti dietro la Scuola Media Cappella hanno deciso di fare delle analisi autonome, questo perchè l’ARPAM non ha ancora indicato il grado di pericolosità della contaminazione batterica. Ancora una volta, così come com’è avvenuto per la questione stoccaggio gas, l’ARPAM dimostra la propria “leggerezza”