SAN BENEDETTO DEL TRONTO- Controllo a largo raggio da parte dei Nuclei Speciali dei Carabinieri NAS (Nucleo Anti Sofisticazioni) e NEO (Nucleo Custodia Ambientale) coadiuvati dal Capitano Massimo Di Lena presso gli chalet della Riviera, circa trenta, per un monitoraggio delle norme relative all’igiene, alla conservazione dei cibi ed alla corretta tenuta della produzione di pasti.
Sono nove gli chalet sottoposti a sanzioni amministrative per un totale di diecimila euro. Di questi tre titolari di chalet, alcuni anche molto noti, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria.
Nel primo esercizio balneare sono stati sequestrati 28 litri di sostanza oleosa spacciata per “olio extravergine di oliva” non corrispondente alle qualità organolettiche richieste. L’ammenda è stata di 1.500 euro.
Nel secondo chalet sono stati rinvenuti 15 chili di pesce congelato non a norma con la dovuta tracciabilità richiesta. Anche qui è stata elevata una ammenda di 1.500 euro.
Nel terzo rinvenuti prodotti agricoli in scadenza. In questo caso la sanzione pecunaria è stato di 1.000 euro.
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Come al solito i nomi degli stabilimenti sono segretissimi. In Italia chi non rispetta le regole viene tutelato molto di più di chi le rispetta. (Naturalmente la critica è rivolta alle forze dell’ordine che non divulgano i nomi non certo alle testate giornalistiche).
La dignità del nome e cognome e della fotografia e solo per i ladri di gallina!
Ma le norme sulla trasparenza, sull’accesso agli atti, valgono solo per il Comune?
Ma conoscere, sapere, essere informati adeguatamente da tutte le autorità preposte alla sicurezza è un dovere o un optional?
Sapere se gli chalet dove ho mangiato ultimamente sono tra quelli sanzionati è un mio diritto oppure no?
Ma che mi spreco a fare, tanto mai nessuno risponderà a queste domande, che sono alla base di un paese democratico e civile,…..ma, oramai, questo è un paese allo sfascio e allo sbando.
P.S.: L’Assessore alla Trasparenza sulle questioni cittadine c’è ancora?