GROTTAMMARE – Una sfera di cuoio scagliata contro il muro del pregiudizio e dell’oppressione sociale. Per Grottammare, anche una semplice partita di calciotto diventa motivo di incontro, confronto e appoggio a quelle persone che hanno avuto la sfortuna di nascere in contesti mondiali avversi.

Che l’amministrazione bianco-celeste sia avvezza a iniziative del genere lo si sapeva, e il progetto “Sconfiniamo” (vedi qui) non rappresenta altro che l’ennesimo tassello di un puzzle avente come raffigurazione ultima un pianeta dove non esistono barriere divisorie, e dove ognuno è cittadino del mondo.

Il percorso “Sconfiniamo” sboccia nel 2007, quando il comune rivierasco decidere di prender parte al programma SPAR, con cui la città s’impegna a ospitare persone costrette ad abbandonare il proprio paese in quanto vittime di persecuzioni. Il progetto conglomera una serie di manifestazioni e iniziative che culminano il giorno 20 giugno, giornata mondiale del rifugiato.

Quest’anno anche il calcio è stato coinvolto, e la partita tra amministratori comunali e rifugiati (vinta dai primi per 2-1) non è stata altro che un’ulteriore punto sinergico tra chi attribuisce priorità al supporto umano e chi ne ricerca l’offerta per il proprio sostentamento, senza sbarramenti culturali o fisionomici.

Ultimo appuntamento per mercoledì, quando in Piazza Kursaal alle ore 18 ci sarà un’interessante dibattito sulle politiche del diritto d’asilo e sull’importanza dell’accoglienza da parte delle comunità locali. Non mera politica, ma anche intrattenimento e la spinosa tematica del lavoro, stavolta catapultata nel contesto della formazione e della realizzazione di una rete d’accoglienza.

Evento presenziato da Silvia Mandolesi (GUS, coordinatrice progetto SPRAR Grottammare), Andrea Persiani (GUS, resp. formazione e lavoro), Karim Ahmadi (Afghanistan) e Hamed Camara (Costa D’Avorio), entrambi titolari dello status di rifugiato.

Saranno presenti anche le istituzioni, nelle figure del sindaco Merli, l’assessore Mariani e Sara Gasparri del Servizio centrale del Sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati di Roma, oltre ai rappresentanti di istituti di formazione, di enti del lavoro e imprenditori.

Per concludere in bellezza, dopo la consegna degli attestati di partecipazione al corso di aiuto cuoco, conseguiti recentemente da alcuni richiedenti asilo presso l’IPSSAR di San Benedetto del Tronto, e la premiazione dei giocatori della partita di calciotto, verrà offerto un aperitivo musicale. Ma il clou sarà la festa conclusiva in serata, con danze e percussioni dall’Africa eseguite dal gruppo italo-senegalese Djambadon.

Se è vero quello che diceva il poeta Marziale vissuto durante l’impero romano, ovvero che “Avrai sempre quelle sole ricchezze che avrai donate”, da questo punto di vista Grottammare è ricchissima.