Guardate che lo sapevamo tutti. Mica abbiamo l’anello al naso.

Persino uno sfigato giornalista di provincia, lo sapeva.

9 maggio: Vendi l’Italia e sei salvo.

23 maggio, Enrico Cisnetto: “Vendiamo 800 miliardi di beni pubblici”

29 marzo 2012: “Wonderful, tutto è deciso (sapevatelo numero 1)

Ma di cosa parliamo? Ecco il punto 25 della lettera scritta la scorsa estate dal Commissario Ue Olli Rehn al governo italiano: “È possibile ottenere maggiori informazioni che spieghino quali provvedimenti di riforma si pensa di varare nel settore delle acque, malgrado i risultati del recente referendum?

Malgrado.

Malgrado?

Ecco allora che alcune frasi dette da Mario Monti e da Wolfgang Schauble, ministro delle Finanze tedesco, fanno proprio ridere e quasi imprecare: “Padre, non perdonarli, perché sanno quello che fanno”.

Mister Mario Monti: “Presto seguiranno degli atti concreti: abbiamo predisposto dei veicoli, fondi immobiliari e mobiliari, attraverso i quali convogliare in vista di cessioni attività mobiliari e immobiliari del settore pubblico, prevalentemente a livello regionale e comunale”. Chissà quanti piccoli e medi imprenditori, famiglie, operai, precari, impiegati, giovani disoccupati parteciperanno alla divisione di questi nuovi profitti. O forse saranno solo i Benetton, i Montezemolo, i Della Valle, i banksters foraggiati dai draghi, e gli omologhi d’Oltralpe, d’Oltreoceano, e ovviamente le “liberalizzazioni” non saranno tali ma solo “privatizzazioni” uguale “oligopolizzazioni”.

I sacerdoti negli anni bui dicevano “peccato” e ottenevano obbedienza, ora basta dire “deficit” e “spread”, e il risultato è identico.

Ma ridiamo: “L’euro ha bisogno dell’Italia. La zona euro ha bisogno del successo nelle riforme di Roma e di un’Italia forte”. Chissà. Forse davvero Wolfgang Schauble vuole che le industrie italiane inondino di prodotti il mercato tedesco, e non viceversa, come accade ora? Ma ci credete?

Ma ridiamo ancora. Angela Merkel: “L’Unione Europea non usi scorciatoie”. Ha ragione. Il cappio va stretto forte e subito al collo del malcapitato, basta supplizi.

Sì, forse ha ragione il nostro commentatore Gundam. Qui non siamo al darwinismo, ma alla dittatura.

ps. Non è una strada nuova. Negli anni ’90, con il Governo Prodi, l’Italia ha eseguito il più grande processo di privatizzazione di tutto l’Occidente. La minestra, dunque, la conosciamo.