La società umana è assimilabile a quella biologica: al cambiamento dell’ambiente esterno, si riorganizza e soltanto gli elementi con maggior resilienza sopravvivono, rendendo la specie (umana) più forte di quella precedente.
Questi credono veramente nel darwinismo economico. Una razza ariana selezionata non per sangue o suolo, ma attraverso scosse di stress mediatico, terrore finanziario, tassazione medievale, comando ineludibile (oltretutto perché non capito e quindi obbedito come dogma).
L‘italiano globalista Mario Draghi, a capo della Banca Centrale Europea, rilascia interviste mensili dove afferma che lo Stato Sociale europeo non è più sostenibile. Ha ragione: la moglie ubriaca e la botte piena non si possono avere, quindi non è possibile salvare e irrorare di migliaia di miliardi di euro i draghi finanziari europei, fornendo loro il sangue come agli squali affamati, e contemporaneamente sostenere il welfare europeo. Non c’è trippa per tutti i draghi.
Welfare europeo che è stato esempio di lungimiranza fin quando, pressati alle frontiere dal mostro comunista, c’era da contendere il favore delle masse che, se fossero tornare quelle affamate e disprezzate di un tempo, si sarebbero vendute alla Russia. Tolto di mezzo l’Est, stiamo tornando al nostro destino millenario (senza la forza delle armi ma grazie all’induzione di essere, noi maiali europei, delle razze infime e inferiori, che quindi meritano la punizione).
Il capo della junta romana, tenuto in piedi da deputati e senatori in massima parte del tutto ignoranti, e, nei vertici, telecomandati (Enrico Letta il giovane, che vai facendo in giro per il mondo, nelle case dei draghi? Se obbedisci al silenzio voluto dai draghi, tradisci il popolo che ti ha eletto, quindi sei un traditore: e noi ci scandalizziamo ancora) ha rilasciato interviste già nel 1993 e nel 2011 (clicca qui per il video): “Nei momenti di crisi più acuta, progressi più sensibili. Rientro dell’emergenza della crisi, affievolimento della volontà di recuperare. E io qui ho una distorsione positiva riguardo l’Europa. Non dobbiamo sorprenderci che l’Europa abbia bisogno di crisi e di gravi crisi per fare passi avanti. I passi avanti dell’Europa sono per definizione cessioni di parti di sovranità nazionale ad un potere comunitario. E’ chiaro che un potere politico ma anche il senso di appartenenza dei cittadini ad una comunità nazionale possono essere pronti a queste cessioni solo quando il costo di farle è minore al costo di non farle, perché c’è una crisi economica in atto (…) Abbiamo bisogno delle crisi per fare passi avanti“.
Ora, come scrivono le testate giornalistiche nazionali, “la crisi si aggrava di ora in ora” e quindi si convocano “vertici di emergenza” a Palazzo Chigi. Pane per la bocca del darwinista tecnocratico Mario Monti, dunque. Che naturalmente, forte delle sue convinzioni “dragoniane”, è stato bene attento, in questi mesi, a non disinnescare la malattia europea (solo europea) tale che un governo, persino il suo, può essere messo sulla corda in due giorni. Figuriamoci un governo ribelle, non durerebbe 24 ore. I ladri hanno le chiavi di casa, ma per non far loro rubare, invece di cambiare la serratura, si butta dalla finestra tutta l’argenteria.
Angela Merkel, poi. Ottusa, testarda. Darwinista convinta. La sofferenza formerà l’Uomo Nuovo del Terzo Millennio. Per competere con i Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), ovvero con i “mattoni”, abbiamo bisogno di maiali dentro casa, che facciano il lavoro sporco (Piigs, Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna).
ps. Non ho avuto tempo di esprimermi sul “mito” della crescita, sussultato dopo la vittoria di Hollande ed ora apparso nell’agenda della junta. Sorry. Ma devo aggiungere una cosa: cambiate la serratura, non la carta da parati.
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Si sente che Flammini ha fatto ottime letture…ma ho una preghiera da rivolgere all’autore e al direttore: alternate articoli come questo che pur qualificano il giornale e chi li scrive con altri maggiormente fruibili affinchè arrivi a tutti, in modo chiaro, il significato delle decisioni che si stanno prendendo (sulle nostre teste) in questi tempi non proprio luminosi.
grazie e buon lavoro
Se dice che su Riviera Oggi mancano il tipo di articoli che vorrebbe lei “con altri maggiormente fruibili affinchè arrivi a tutti, in modo chiaro, il significato delle decisioni che si stanno prendendo (sulle nostre teste) in questi tempi non proprio luminosi“, devo pensare che non ci segue con la dovuta attenzione. Buon lavoro anche a lei.
Caro Stefano, prendo atto dell’invito. Solitamente cerco di scrivere nella maniera più semlicpe possibile, e la cosa richiede tempo e accuratezza quando si trattano temi di questa rilevanza. Ammetto che questo articolo è stato scritto velocemente: facciamo che è un seme che darà i suoi frutti in termini di riflessione. Altri articoli che inserisco in questo blog interno al giornale li trovi sul tag “titoli di coda”. Grazie ciao
Per quale motivo si definisce darwiniano il processo di integrazione europea? Non mi pare spontaneo questo processo, anzi, totalmente artificiale e artificioso. Processo dittatoriale sì, darwiniano no. Per quanto mi riguarda l’Europa è chiaramente retta da un’elite komunista alla ricerca di rendite. Si presentano come fautori del libero mercato, poi spendono il 35% del bilancio della UE per la PAC, che di liberale non ha nulla. Mortificano le nicchie produttive del nostro paese (dal settore primario al terziario), per omogeneizzare il tutto e renderci schiavi di ciò che viene bollato con il marchio CE. E così hanno distrutto la nostra… Leggi il resto »
Pier Paolo Flammini è molto bravo a lanciare la pietra e a nascondere la mano e in senso metaforico s’intende. Però questa volta non è stato proprio veloce a nasconderla. Non la sua mano per intera dita fondamentali si vedono bene. Pier Paolo Flammini mette all’attenzione dei lettori l’Unione Europea. I trattati dell’Ue vanno riconsoderati. Per la Banca Centrale Europea occorre un nuovo statuto che riconsidere l’intero sistema dell’eurozona. Certo diciamola tutta. Non possono esistere 27 politiche economiche e una sola economia monetaria. Chi scrive ritiene non accettabile che la sovranità venga concessa ad un potere comunitario non rappresentativo. Ritengo… Leggi il resto »
A me sembra che ” non fare niente ” sia proprio quello che stiamo facendo, ovvero: pur di non elaborare una strategia d’ uscita ( meglio uscire in modo ordinato e governato piuttosto che un’ implosione dell’ euro no… del resto quest’ ultimo rischio ESISTE ) stiamo li ad auto castrarci nell’ attesa che la Germania cambi le proprie politiche nonostante ce l’ abbiano detto CHIARO E TONDO che loro resteranno nell’ euro con QUESTE politiche punto e basta. Ma del resto di cosa stupirsi? Pur di tenerla dentro abbiamo lasciato che essa plasmasse i trattati a proprio piacimento, gli… Leggi il resto »
Come ha già detto qualcuno, non mi sembra un processo darwiniano (né komunista, Gundam) ma piuttosto una truffa tecno-finanziaria a discapito delle masse ignave che credono ancora si tratti di democrazia, mentre viviamo in effetti in una dittatura plutocratica (ricordate chi usò questo termine decenni fa?).
La politica deve servire a organizzare e migliorare gli stili di vita, non a peggiorarli. Occorre riappropriarsi della sovranità popolare e promuovere i giusti rapporti di produzione e welfare, mettendo al bando ferocemente le storture operate della bassa politica e dalla grande finanza.