SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dalla sede dell’Assoalbergatori “Riviera delle Palme” di viale Marconi. Presente il presidente Sorge e i consiglieri dell’associazione. La conferenza inizia con un po’ di ritardo, ma presto scriveremo in diretta.

La conferenza inizia con circa un’ora di ritardo sui tempi previsti (10:30) forse per un incontro “istituzionale” che ha coinvolto il presidente Gaetano Sorge.

GAETANO SORGE: Presentazione della Sea Card, impatto negativo a livello di comunicazione, imbarazzante se non dirompente. Ho chiesto di avere un incontro con Lorenzo Amadio, socio di SunSharing, che ieri ha incontrato il direttivo.

La Sea Card non è il contentino per la tassa di soggiorno. E’ ben altro, ma è stata realizzata nel chiuso di un ufficio del Consorzio Turistico, senza interpellarci, senza farci sapere i contenuti. Al che, questa cosa, unita a questo comportamento restrittivo del Consorzio, assieme  a quello del Sistema Turistico Locale, che non decide nulla anche se dovesse essere il centro della politica turistica.

Così non ci sta bene. Questi strumenti hanno la loro importanza, il progetto per me è buono e importante, parlo della Sea Card, che andava gestito meglio. Continuo ad essere dell’idea che è stato gestito male.

Ma se non serviamo alla Stl né al Consorzio, cosa ci stiamo a fare qui dentro? Se tutti questi progetti vengono fatti da chi i turisti li vedono tutti i giorni, ci parlano, e ci mangiano.

La nostra risposta è: niente.

Stamattina abbiamo avuto un incontro con il sindaco. A me non piacciono le rotture clamorose, e abbiamo posto delle condizioni, abbiamo detto a Gaspari che saremmo usciti dal Consorzio in queste condizioni.

Ci siamo incontrati con tutto il Consiglio direttivo con sindaco e Brancadori.

Fermo restando la contabilità del progetto che è di 100 mila euro e  non 200 mila, il resto è per il Consorzio. Questo progetto può essere modificato, lo stiamo già modificando, facendolo partire con un po’ di ritardo, il 1° luglio.

Dalla Stl usciremo, il Consorzio va a chiudere nel 2013. Da settembre il sindaco si è impegnato per la creazione di un organismo alternativo per la gestione del turismo a San Benedetto. Questo organismo coinvolgerà noi, Confesercenti, Confcommercio, le associazioni dei concessionari.

A questo punto sospendiamo la nostra uscita dal consorzio che comunque andrà a finire, aspettiamo cosa avverrà a settembre.

SIMONA CAVA I contenuti che ci sono venuti in mente per la Sea Card sono il Nordic Walking, uno sport che sta prendendo piede, delle sedute di corsi yoga la mattina sulla spiaggia, poi decideremo altre iniziative.

GAETANO SORGE La Sea Card non è un contentino, ci stiamo salvando con il ritorno dei turisti tedeschi, perché italiani ce ne sono ben pochi.

Dobbiamo cambiare il sistema di fare turismo, siamo arrivati al punto in cui le cose occorre farle con una certa forza, parlo del Consorzio, la signora Cava è nostra referente nel Consorzio non è stata mai interpellata, Renato Novelli non è mai stato interpellato.

Il sindaco ci ha detto che il piano industriale sarà pubblicato on line per farlo vedere a tutti i cittadini. Noi non avevamo vista nulla, e noi non siamo stati presenti alla conferenza stampa volutamente. Noi sappiamo fare turismo, non ci devono dire come farlo, quindi dobbiamo essere interpellati.

I soldi della Sea Card andranno gestiti diversamente, da settembre si cambia registro, il metodo va cambiato. Tutto si poteva fare prima, non facciamo detrologia.

Non avremmo alcun beneficio a mettere in cattiva luce l’amministrazione comunale, noi non facciamo politica, facciamo turismo, per salvare capra e cavoli questo è la scelta migliore.

La nostra critica alla Sea Card non ci sono alcune cose che fanno bene ai turismi, non ci è mai stato chiesto. Può darsi che la Sea Card fra 2-3 anni diventa un flop, ma una persona preparata come Lorenzo Amadio spero riesca.

Noi vogliamo valorizzare i giovani e le persone capaci, da oggi si cambia sistema, se vogliono va bene, altrimenti lavoreremo per conto nostro.

La Stl non ci convoca, quindi usciamo.

Ora non è il momento di colpevolizzare, forse abbiamo sbagliato anche noi a non chiedere di cambiare prima il sistema, posso dire che con il Comune, con Claudia Maduli e la dirigente Renata Brancadori abbiamo lavorato bene ad esempio alla Blu Card.

La nostra Blu Card la faremo entrare nella Sea Card.

I costi: 100 mila euro di costi fissi, 11 mila per la stampa della Card, tutti i costi verranno pubblicati. Gli altri 90 mila sono per l’implementazione eventuale del progetto, per l’0rganismo che gestirà il turismo.

Se questo progetto si rivelerà un flop, il progetto, che abbiamo chiesto si chiamasse Sea Card Piceno.

C’è un altro scandalo, 45 mila euro della Provincia spesi per TuttoPiceno.it, un aborto prima di nascere.

Abbiamo sempre cercato di essere partecipativi, a volte ci siamo trovati bene, adesso l’abbiamo detto, se a settembre cambia il sistema di fare turismo, ok, altrimenti noi facciamo per conto mio.

Noi oggi abbiamo preso una decisione per far cambiare le cose, con l’impegno del sindaco che ci ha detto che cambierà, non vogliamo fare cagnara, noi pensiamo al bene del turismo e dei sambenedettesi, preferiamo fare una brutta figura e lavorare bene.