MARTINSICURO – Mattinata convulsa quella in casa Veco. Dopo un’accesa assemblea tra sigle sindacali, proprietà e Unione Industriali si è deciso di sospendere il provvedimento di mobilità per i trenta operai. Infatti la proprietà dell’azienda ha proposto di convertire la mobilità in cassa integrazione straordinaria (per dismissione di reparti), per una durata di due anni. Dopo un breve consulto gli operai della fonderia, apparsi molto uniti e compatti sin dall’inizio dello stato di agitazione, hanno fatto pervenire alla direzione della Veco una controproposta: cassa integrazione per riorganizzazione, estesa a tutti gli operai con un meccanismo di rotazione, che permetterebbe un salario più equo per tutti i dipendenti e, trascorsi i due anni, la possibilità di reintegro degli eventuali esuberi.
Si lavora per trovare l’accordo in questo senso, pertanto, i rappresentanti sindacali si recheranno venerdì 8 giugno a Roma, presso il Ministero del Lavoro, per constatare la fattibilità di tale proposta.
Per ora è stato sospeso anche lo sciopero dei lavoratori e da domani gli operai torneranno regolarmente a lavoro, in attesa però di un definitivo buon esito della vicenda.
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Con ottimismo penso che la vicenda non è conclusa e merita attenzione. E, poiché la cassa integrazione, ordinaria o straordinaria, viene determinata con analisi delle prospettive che questa azienda ha penso che l’intero settore dovrebbe essere messo all’attenzione dell’opinione pubblica.
Se l’informazione è tale solo quando un provvedimento ci piove addosso è pensabile che le scelte potranno restare sempre le stesse.
Certo si tratta di un’azienda privata ma proprio perché è seguita da media deve dichiarare pubblicamente cosa intende fare..
(Felice Di Maro)