SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Non fosse per i cinquemila “testimoni” del Riviera Delle Palme, sarebbe difficile credere a ciò che è successo.

Prendersela con la classe arbitrale è spesso un alibi. Spesso, ma non sempre. A volte la realtà dei fatti è così evidente da rendere superfluo ogni discorso su eventuali faziosità e vittimismi.

Marco Serra e i suoi assistenti sono stati protagonisti di un disastro sportivo e, come la banda del Titanic, hanno continuato a fischiare e sbandierare finchè la gara non è affondata tra ondate di sdegno e (c’è mancato poco) violenza. Non fosse stato per la prodezza di Di Vicino, sarebbe successo il finimondo.

In 23’ minuti di gioco Marco Serra di Torino ha annullato un gol, negato due rigori (su Pazzi e Puglia), espulso 4 giocatori (tre della Samb) e un allenatore.  Rosso diretto a Nicolosi (per avergli poggiato le mani sulle spalle) e Cuccù (fallo di gioco 30 metri dalla porta), doppia ammonizione per Valente (compensazione) e Puglia (in seguito ad un rigore non concesso).

Uno score impensabile: tra i giocatori c’è stata grande correttezza.

Non c’è motivo di credere che la partita sia stata indirizzata volontariamente, sia perché bisogna avere fiducia nelle istituzioni, sia perché nessuno lo avrebbe fatto in modo così goffo e palese.

C’è da chiedersi se sia possibile scegliere una terna tanto impreparata per arbitrare una squadra del genere, in uno stadio del genere, in una partita del genere.

Un occhio attento, leggendo su tuttoarbitri.it la scheda di Marco Serra, troverebbe molti spunti interessanti.

Marco Serra da Torino ha iniziato ad arbitrare perché, persa la passione per il calcio, ha trovato più interessante dirigere coloro che la sua stessa passione l’avevano ancora. “Ho fatto per anni il calciatore ma col passare del tempo la passione scemava sempre più. Smisi. Un giorno mio zio mi disse: <Ma perché non provi a fare l’arbitro>. Provai… ed era più bello che giocare!”.

Si esalta quando ci sono pubblici importanti e gli piace estrarre il cartellino rosso. La partita che più gli è rimasta nel cuore infatti è stata “Nardò – Bisceglie: 4-4 risultato finale, due rigori, tre espulsi e 2500 spettatori sugli spalti. Non ero abituato… emozione pura!” Emozioni rivissute anche domenica al Riviera delle Palme.

A vedere un po’ di numeri, viene il sospetto che Serra sia un arbitro abituato a compensare i cartellini tra una squadra e l’altra. Punisce un po’ qui e un po’ là, dimenticando che due ingiustizie non fanno giustizia.

Novese – Cuneo (2-2 con tre ammonizioni per parte).

Sestese – Rieti (2-0, due ammonizioni per parte)

Tamai – (1-1 due ammonizioni per parte)

Tritium – Alzano Cene (3-1 due ammonizioni per parte)

Porfidio Albiano – Belluno (1-5 due ammonizioni per parte)

Ponsacco – Castellarano  (2-0 le solite due ammonizioni per parte).

Ponsacco – Pontedera (1-1, cinque ammonizioni e un rigore per parte)

Chioggia –  Fossombrone (1-0 con tre ammonizioni per parte)

Quando questo non succede, ci sono grandi squilibri. Situazione tipo, ripensando alla gara di domenica. Dei giocatori contestano troppo, Michele Serra da Torino perde il controllo e cerca di riacquistarlo a suon di cartellini (espulsioni di Cuccù, Puglia, Palladini).

Palazzolo – Manzanese 1-6 (due gialli ed un rosso per i padroni di casa)

Modica-Vico Equense 1.1 (con cinque gialli ed un rosso contro il Modica)

Cecina-Rosignano 1-2 (sette gialli di cui uno soltanto ai padroni di casa).

Turris – Nissa 2-0 (cinque gialli ed un rosso per i padroni di casa, solo tre ammoniti per Nissa)

Cittanova – Sapri 1-1 (Cittanova che becca un rosso e le tre uniche ammonizioni della partita)

Come già accennato, Marco Serra da Torino ha un bel rapporto col cartellino rosso.

Ha una media di 0,6 espulsioni a partita, con acuti come la gara di ieri (quattro espulsioni), Nardò – Bisceglie 4-4 (tre espulsioni), Tavolara-Sanluri 1-1 (tre espulsioni), Nissa-Trapani 0-3 (tre espulsi, tutti del Nissa).

Il suo record, tuttavia, resta Pianese – Pontedera 3-3 (5 espulsioni)

Insomma, a guardare gli score di Marco Serra da Torino, si possono capire molte cose. C’è da chiedersi se questi numeri siano una serie incredibile di coincidenze o no.

I 5000 del Riviera delle Palme (così come Palladini, la squadra e i dirigenti) una risposta se la sono già data.