CAMPLI – Stamattina presso la Sala Consiliare del comune di Campli si è tenuta la conferenza stampa per annunciare un’ importante vittoria per il territorio farnese, entrato a far parte del progetto Recultivatur per il Turismo Culturale Religioso come fattore di crescita e sviluppo del territorio.

Campli e la Scala Santa diventano parte integrante del progetto della durata di 36 mesi e finanziato dai fondi della Comunità Europea, insieme a una vasta partnership, comprendente diversi enti italiani e altri stati del Sud-Est Europa.

Una vetrina eccellente per promuovere la conoscenza e lo sviluppo turistico del territorio, fortemente voluta dall’amministrazione, e in particolare dall’assessorato alle politiche comunitarie, rappresentato da Sandro Mariani, che ha espresso tutto “l’orgoglio di portare la Scala Santa di Campli nel panorama europeo a costo zero”.

Ad illustrare le finalità e gli obiettivi del progetto, è intervenuto Gino Verrocchi, che ha spiegato come sia fondamentale utilizzare valori culturali, beni locali, risorse umane e servizi per sviluppare le ricchezze del territorio.

In particolare, il turismo religioso rappresenta il 40% del turismo globale, quindi incarna una fonte di investimento fondamentale per territori così ricchi di beni artistici come l’intero Abruzzo.

Il progetto, partito da circa un anno, si sta impegnando nella creazione di un modello di turismo religioso, nell’attivazione di agenzie locali dedicate, nella realizzazione di corsi professionali per guide turistiche e nella promozione dei territori partecipanti nelle Fiere Internazionali del Turismo.

Verrocchi sottolinea le grandi possibilità di crescita socio-economica che offre un progetto del genere, augurandosi che, una volta terminati i fondi europei, questa esperienza possa essere un trampolino per continuare a portare avanti gli obiettivi prefissati dal Recultivatur.

L’incontro è stato anche occasione di confronto con i rappresentanti dei tour operator, ma soprattutto tra la cittadinanza, i commercianti e gli albergatori camplesi, invitati a gestire al meglio l’occasione di sfruttare in ambito internazionale le preziose risorse di cui godono.